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domenica 29 ottobre 2023

Al Caffè dell' Artista di Salerno con il Prof.re Francesco d' Episcopo per il centenario della nascita di Italo Calvino


 Fonte www.lapilli.eu

di Maria Serritiello

Giovedì 26 Ottobre 2023 "Il Caffè Dell'Artista" di Salerno,



Presidente la Prof.ssa Florinda Battiloro,
 
ha inaugurato l'anno sociale con una dotta relazione su Italo Calvino, in occasione del centenario della sua nascita, tenuta, con  profonda leggerezza, dal Prof.re Francesco d'Episcopo.


In sintesi, il suo intervento

Nato a Santiago de Las Vegas – Cuba il 15/10/1923 da padre Agronomo e madre Biologa, morto nel 1985. La sua famiglia si trasferì da Cuba a Sanremo in Italia ed i genitori vollero ricordare le loro origini chiamando il proprio figlio Italo. E’ stato un grande scrittore e paroliere, ha spaziato tra romanzi e favole; un Intellettuale di grande impegno politico, civile e culturale. Infatti, durante la seconda guerra mondiale è stato un partigiano, dopo il conflitto egli si iscrisse al Partito Comunista, ma dopo circa sei anni lasciò questa tessera perché deluso da alcuni comportamenti assunti dal Partito. E’ stato uno degli scrittori più importanti del Novecento in Italia, alcune opere: “Le città invisibili”, “Il barone rampante”, “Sotto il sole del giaguaro”, “Il sentiero dei nidi di ragno”, hanno travalicato anche il nostro Paese per avere un successo internazionale. Calvino, oltre ad essere un fervido scrittore, fu Editore per Einaudi, quindi Editore di se stesso e con una forte capacità manageriale. Nel 1950 collaborò a Riviste tra cui “Il Politecnico” di Vittorini ed alcuni Quotidiani. In questo periodo tutti i suoi romanzi furono accolti con grande stima dalla Critica Internazionale. Nel 1966 si trasferì a Parigi e da lì collaborò con il Corriere della sera e la Repubblica fino al 1984. Dopo fu invitato a tenere lezioni all’Università di Cambridge, alla Harward University e preparò “Le Lezioni americane” che vennero pubblicate postume. Nel libro “Le Città invisibili” vi è una sospensione del tempo, giocando attraverso l’imitazione di quello che è il suo modello: Marco Polo, e descrivendo città partendo dal Medioevo, fino a quelle contemporanee. Nella sua vita a Parigi egli apparve molto interessato alla Narrativa dell’Ottocento, poi conobbe gli Strutturalisti e i Formalisti e, attraverso questi, concepì un nuovo modo di scrivere in Letteratura. Fu un ammiratore di Duras, Borges e Puig. Calvino fu un avido lettore, che formò il suo pensiero verso un nuovo modo di intendere la scrittura: ogni cosa descritta poteva avere un diverso seguito, tutto poteva essere possibile nell’evolversi delle dinamiche comportamentali individuali e sociali. Il linguaggio usato dall’autore è complesso, ma facile da captare, fu un Avanguardista e vide la Letteratura come Scienza delle eccezioni, in cui ogni Scrittore, di opera in opera, si mette alla prova variando, sperimentando, osando ogni volta in campi diversi: dalla Linguistica alla Antropologia, dalla Semiotica all’Astrofisica, dalla Biologia alla Psicoanalisi, tutto è un serbatoio di immagini narrative. Egli spazia dal genere avventuroso a quello erotico, dall’apocalittico a quello spionistico, ed ogni volta resta in sospeso la trama appena abbozzata con i personaggi del racconto lasciati ad un destino sconosciuto, poiché i veri protagonisti sono il Lettore e la Lettrice che vivono una storia d’amore tra loro. Una cassettiera con tanti cassetti che si aprono rivelando le loro sorprese, un gioco ironico sulla scrittura e sulle sue potenzialità, una interazione completa con il lettore, che può diventare un Deus ex machina, come avviene oggi in certe narrazioni che vediamo al cinema, che spesso vengono definite “Mentalist Story”, in cui le possibilità finali di un racconto possono variare grazie alla personale interpretazione e visionarietà. In questo Calvino è stato un precursore a livello psicologico del nostro tempo.




 

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