Fonte:www.lapilli.eu
di Maria Serritiello
È stata aperta fino al 27 giugno, ultimo giorno per visitare la mostra d'arte "Sguardo sul mondo" e non perderla. Ad esporre sono stati due valenti pittori in Salerno: Laura Bruno e Nando Rosamilia. Il luogo- contenitore, per le loro opere, è stata la bella sala, aula magna, dell'Istituto Comprensivo Vicinanza della città, aperta sul Corso Vittorio Emanuele, il più frequentato per il passeggio e per lo shopping dei salernitani.
Ed eccoli i bei quadri di Laura, vengono incontro immediati e parlano con la sua stessa sensibilità. Sono un po' diversi da come si era abituati a esplorarli, la sua pittura si è evoluta, non più ridondante, che pure aveva un impatto visivo non indifferente, ma più intimista, più chiusa in paesaggi che paventano il desiderio di rinchiudersi a rimembrare. Una consapevolezza nuova del tempo che passa e lascia tracce. Brandelli di città racchiudono con dolcezza sentimenti provati e così svetta l'Arechi con il verde lussureggiante che si catapulta sul campanile rifatto dell'Annunziata e fanno bella mostra di se i tetti del centro storico che proteggono da ogni assalto le finestre chiuse da tendine. Che dire, poi, dell'immagine di donna sognante, riversa supina, occhi socchiusi, come per trattenere nelle pupille immagini lontane e che si fa spazio tra la cupola maiolicata di Giancappetti ed il riconoscibilissimo orologio chiuso in molle volute di una delle chiese più antiche della città? Un continuum di paesaggi accanto ai temi sviluppati solitamente, con l'humana pietas di chi e' capace di contrastare il surreale, in verità originale, del suo compagno di esposizione, Nando Rosamilia.
Ed eccoli i bei quadri di Laura, vengono incontro immediati e parlano con la sua stessa sensibilità. Sono un po' diversi da come si era abituati a esplorarli, la sua pittura si è evoluta, non più ridondante, che pure aveva un impatto visivo non indifferente, ma più intimista, più chiusa in paesaggi che paventano il desiderio di rinchiudersi a rimembrare. Una consapevolezza nuova del tempo che passa e lascia tracce. Brandelli di città racchiudono con dolcezza sentimenti provati e così svetta l'Arechi con il verde lussureggiante che si catapulta sul campanile rifatto dell'Annunziata e fanno bella mostra di se i tetti del centro storico che proteggono da ogni assalto le finestre chiuse da tendine. Che dire, poi, dell'immagine di donna sognante, riversa supina, occhi socchiusi, come per trattenere nelle pupille immagini lontane e che si fa spazio tra la cupola maiolicata di Giancappetti ed il riconoscibilissimo orologio chiuso in molle volute di una delle chiese più antiche della città? Un continuum di paesaggi accanto ai temi sviluppati solitamente, con l'humana pietas di chi e' capace di contrastare il surreale, in verità originale, del suo compagno di esposizione, Nando Rosamilia.
Maria Serritiello
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