OSPITO BEN VOLENTIERI NEL MIO BLOG GLI ARTICOLI SCRITTI DA ANNA CIUFO, ESSENDO LAPILLI.EU TEMPORANEAMENTE IN MANUTANZIONE.
L’arte informale e
materica di Ciro Pompeo in “Mi arrampico senza vedere”-Solo Exhibition.
di Anna Ciufo
Nella sala Giunta di Palazzo S. Agostino,
sede della Provincia di Salerno, il 5 giugno ha avuto luogo il vernissage di “Mi
arrampico senza vedere”-Solo Exhibition, la personale del giovane artista campano
Ciro Pompeo.
Curata da Gina Affinito, che ha anche
introdotto l’opening, la mostra è stata patrocinata dalla Provincia di Salerno, dal
Comune di Furore e da Furore “Paese dipinto”.
Un’arte informale e
materica, libera dagli stringenti lacci di convenzioni e virtuosismi che
connotano varie correnti pittoriche tese a fotografare in modo pedissequo la
realtà, sia pur con risultati mirabili: è questa la connotazione del linguaggio
artistico di Pompeo che riesce con energica efficacia a comunicare le proprie
sensazioni e il proprio subconscio senza dover ricorrere alla rappresentazione
di elementi ricorrenti nel quotidiano, bensì utilizzandone alcuni unicamente
come trait d’union tra sé e il mondo; intorno ad essi -per lo più legni erosi
dall’acqua, lavorati dal tempo- Pompeo stende la propria realtà con pennellate istintive, strati di colore a volte
sovrapposti, sempre improvvisati, nelle cui trame possono eventualmente essere
percepite figure non programmate, assolutamente frutto del caso, del
concretizzarsi di un subconscio lasciato esondare senza freni.
All’interno della
mostra si è potuto seguire un percorso artistico elaborato su supporti di
poliestere espanso: superfici scabrose realizzate con paste cementizie,
collanti e polietilene, sono parsi come volti segnati dal tempo e sui quali ogni
ruga racconta un giorno, un amore, un dolore.
“L’arte è, in
sostanza, l’indicibilità della vita”, dice l’artista, fornendo così la chiave
di lettura del proprio sforzo creativo che intende superare la banalità della
rappresentazione pura e semplice della realtà per approdare all’intrigante
rielaborazione della stessa, affidando solo al colore e alla materia il
palesamento, seppur trasfigurato, di ciò che è relegato in un angolo
inaccessibile dell’esistenza.
Il materiale ligneo, pur affiorando, viene inglobato
nel colore dando vita ad una fusione tra fantasia e contingente, tra materia e
spiritualità.
Le luci che esplodono sui supporti e sugli
sfondi materici creano chiaroscuri, delimitano ma anche dilatano gli spazi
esistenziali, introducono domande alle quali ogni spettatore può rispondere in
modo assolutamente personale in un processo di suggestiva interazione.
Nato a Napoli nel 1979, Ciro Pompeo vive
ed opera a Pompei; autodidatta, non proveniente da studi accademici, ha
dipinto il suo primo quadro nel 1992, pur avendo sviluppato fin da ragazzo una
spiccata vena artistica che ha nutrito nel corso degli anni grazie ai viaggi e
all’incontro con diversi artisti italiani e non. Dopo aver vissuto per qualche
anno a Londra, si è dedicato agli studi di “chimica generale” durante i quali
ha avuto modo di osservare il “comportamento” dei materiali; da qui il continuo
desiderio di giocare con la materia, miscelare, comporre.
Le sue più recenti esposizioni: II
edizione del concorso sc’Arti in mostra. Museo Irpino, Complesso Monumentale ex
Carcere Borbonico di Avellino 2015; Premio Art Gallery 2013; Premio Terna 2014;
Terra Furoris, mostra d'arte contemporanea in collaborazione con il Comune
di Furore, a cura di Gina Affinito; Furore Paese Dipinto, opera in permanenza
collocata per la rassegna “Furore Muri in cerca d’Autore”; Italian Soul -
Dubai Contemporary Art Exhibition, mostra d’arte contemporanea in UAE, dicembre
2014 a cura di Gina Affinito (I edizione); Italian Soul - Abu Dhabi Art Hub-
mostra d’arte contemporanea in UAE, marzo 2015 a cura di Gina Affinito (II
edizione).
Il Prof Carlo Roberto Sciascia, che
ha curato il testo critico ed ha presentato l’artista durante la serata di
inaugurazione della mostra, ha sottolineato quanto “l’artista possa diventare
testimonianza del reale e del subconscio, dell’essere e dell’agire senza mai
convergere verso visioni filosofiche esistenzialiste perché propone una visione
serena della realtà, pur con tanti tormenti insiti; in essa è data la possibilità
all’uomo di realizzarsi nel mondo e di sprigionare le personali energie
interiori”.
La mostra “Mi
arrampico senza vedere” è visitabile fino al 5 luglio 2015, dal lunedì al
venerdì, negli orari di apertura al pubblico
della location.
Nessun commento:
Posta un commento