Fonte: www.lapilli.eu
di Maria Serritiello
E’ di sabato 19 ottobre, 21,15, la riapertura del Teatro Ridotto di Salerno, per
l’inizio della stagione di “Che Comico
2019 - 2020.” Ad andare in scena è il noto attore salernitano: Lucio Bastolla, con “Stasera nulla di
nuovo”, lontano dalle scene da un bel po’, per essersi dedicato al cinema. La
sua ultima fatica, “Passapartù- Operazione
Doppiozero”, è uscita nelle sale in quest’estate.
Quando si dice la
continuità: Lucio Bastolla ha nel
sangue nel corpo nel cuore e nella mente la voglia di far rivivere, sia pure
per poco, la mitica figura di Nicola
Maldacea, attore,
comico e cantautore italiano, nato a Napoli il 29 ottobre del 1870 e
la bella sua esperienza del varietà. Già
il varietà o variété, nella
declinazione francese, genere di spettacolo teatrale di
carattere leggero, nato alla fine del XIX secolo a Napoli, ad imitazione del Cafè-chantant francese. In verità Lucio Bastolla, confessa,
che egli stesso crede poco a questa operazione nostalgia, perché sa, in
partenza, che essa toglie energia e vigore catartico, sia pure animalesco, con
cui si contraddistingue il teatro moderno, il quale è tutto teso, più a
strappare con la violenza, anzi quasi ad imporre l’applauso che non
all’elicitazione. Si presenta elegante, con vestito nero, gilet, camicia bianca
e già si ha un’idea di come proseguirà lo spettacolo, che risente, a giusta
ragione, infatti per anni ha lavorato con lui, di un altro mostro sacro del
varietà, Vittorio Marsiglia, inteso,
però, più come cabaret a tempi veloci, che non come spettacolo completo di rivista.
L’inizio è proprio macchiettistico, una tiritera veloce che poco ha di sensato
ed una scaricata di barzellette, repertorio noto di grandi barzellettieri, da Gino Bramieri a Waler Chiari, passando
per Carlo Dapporto, ebbene
nonostante si trattasse in ogni caso di macchiette e gag note per i più
attenti, quasi nessuno ha resistito a non ridere ed a ridere di cuore, per il
suo modo pulito garbato e sempre sul pezzo del salernitanissimo Lucio. La
grazia mai troppo affettata, ammiccante e complice al punto giusto, per le sue
eloquenti faccette, sia pure iconiche di quel tempo e per una versatilità
avvolgente, nel carpire la partecipazione del pubblico che ben volentieri si è
lasciato trascinare dal guitto gentile e rigoroso. Perfetta la sua imitazione
di Gastone di Ettore Petrolini. Il pubblico sapeva e voleva essere complice di un
signore di una scena ancora fascinoso e invaso dal fuoco sacro del Teatro, sia
pure solo finalizzato, ultimo epigone, a rinverdire la bella époque, come
testimonial di un tempo passato, ma che è ancora in grado, se presentato con la
bravura di Lucio Bastolla, di far ridere e divertire con signorilità e tempi
giusti.
Maria Serritiello
www.lapilli.eu
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