Fonte:www.lapilli.eu
di Maria Serritiello
Il mare di lavanda di
Cugna, in Brasile, esteso oltre lo sguardo e dove per un giorno intiero, Brunella Caputo, assieme al marito, è
stata a guardarselo ammaliata, è riportato, pari dall’immaginario, nella
scenografia del suo lavoro teatrale “Espera”.
Il palcoscenico è invaso
da foglie di carta di colore lilla, ottima simulazione della distesa di lavanda
brasiliana e null’altro, se non la poca luce dei riflettori, che avranno un
ruolo nel sottolineare i vari passaggi.
Andrea
Bloise, l’interprete dei monologhi è seduto in un angolo del palcoscenico e
recita dolcissimo, nella lingua portoghese, la poesia Cunha scritta da Brunella. Vale la pena conoscerla tutta.
Cunha
C’è un posto nel mondo
che è un ‘attesa. / L’attesa di qualcosa che sarà. / L’attesa di uno sguardo. /
L’attesa di un sogno. /L’attesa di un respiro/ Il tempo è sospeso laggiù. Non
fermo, sospeso. / Attende. /Attende di guardare, sognare, respirare. /Attende
il viaggio. /E’ un’attesa abitata /Le attese si abitano, come i luoghi. /Il
tempo abita l’attesa del viaggio. / Abitare un’attesa è aspettare. /Aspettare
di guardare, sognare, respirare. / Aspettare il viaggio. /Il tempo aspetta, lì,
sospeso. /Tu aspetti. / C’è un posto nel mondo che è un’attesa.
La poesia fa parte di un
progetto letterario, coordinato dalla stessa Brunella, assieme ad altri 23, tra
scrittori e poeti, intorno al tema dell’attesa, da cui il titolo alla raccolta:
“Attesa Frammenti di pensieri”, presentato
alla Fiera del libro di Torino, la
scorsa edizione. Il libro consta di 4 parti: Il tempo, La verità, Il viaggio e
l’arrivo, ossia 4 modi di osservare l’attesa.
Ed Espera, che in
portoghese è Attesa, si estende, questa volta, sì con la parola, ma si accompagna
alla danza, dopo essere stata, la passata stagione teatrale, solo parola.
La nuova produzione dell’Associazione
Campania Danza, direzione
artistica Antonella Iannone coreografia Annarita Pasculli, Assistente
Annalisa Di Matteo, disegno
Luci e tecnica Virna Prescenzo.
Titanico, preciso,
accanito e di tutto riguardo, lo sforzo fatto da Brunella Caputo, nel tentativo
di dare corpo a suoi sogni, di coniugare al meglio tra loro, la sua sensibilità
letteraria e il suo antico amore per la danza o per dirla in altro modo,
provare a far danzare le parole o a far parlare certe movenze di passi. Si
potrebbe dire che non c’è una storia da raccontare. Ci sono momenti e
situazioni affidate alle parole prima e a passi di danza dopo. Ed é una danza
corale, di gruppo che occupa la scena e tiene avvinto a sé un pubblico
particolare vivaddio diverso, una volta tanto di giovani, giovanissimi la cui
variopinta presenza è di per sé una gran bella novità, ma già la passione della
danza è dei giovani se i loro compagni si muovono sul palco.
E la mente è sollecitata,
oltre ogni dire, nel rimestare tra le parole scelte: “Alla Fermata” di Rocco Papa e “Onesta è l’attesa” di Maria Concetta
Dragonetto, per esempio, misurate, calibrate e legate al tema dell’“Attesa”
Ecco questa prima nazionale è il tentativo di continuare un’operazione
largamente prevista, almeno nella mente, progetto oltre che elegante, che ha
evidenziato, se pure ce ne fosse stato bisogno, la poliedricità artistica della
regista e la sua sensibilità elegante, che unita alla bravura indiscussa della
coreografa, Annarita Pasculli, hanno dato corpo ad una creatura nuova. Un pezzo
a 4 mani, a corpi, ora intrecciati, ora inerti, ora semplici burattini, ora
corpi tesi a seconda delle parole. Un binomio perfetto, Caputo, Pasculli, che hanno dato vita ad un pezzo per un pubblico
smagato, voglioso di novità e soprattutto non disposto ad accettare operazioni
banali. Gli applausi finali, prolungati e sentiti, sono per dire grazie al
talento non solo di Brunella Caputo, ma a tutti gli altri interpreti, che hanno
saputo coinvolgere e trattare con delicatezza il cuore di ogni presente.
Interprete sensibile e duttile è Andrea
Bloise, sempre pronto a calarsi, facendolo come meglio non si può, nei più
svariati personaggi affidatigli. La sua recita amabile, in portoghese, di Cunha,
ha regalato un pregio in più allo spettacolo.
In scena: Cristian Cianciulli, Pier Paolo
Lara, Giorgio Loffredo, Francesco Morriello e Samuele Stanghellini
Maria
Serritiello
www.lapilli.eu
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