Fonte:www.lapilli.eu
di Maria Serritiello
Si sono esibiti in un concerto di pregio, all’Archivio di Stato di Salerno: Alessandro Amendola e Quirino Farabella, due giovani pianisti entrambi diciasettenni, che l’Associazione Culturale Cypraea, Presidente Provinciale, l’eccellente pianista, Prof.ssa Giuseppina Gallozzi, tiene d’occhio e coccola, per la loro bravura in sì giovane età. Due talenti, seri e studiosi, che dedicano la giornata a studiare per la scuola e per l’esercitazione giornaliera. Si sacrificano molto, tra lo studio ed il ripasso, ma quando c’è la passione la fatica non si sente, dicono. E’ bello incontrarsi con loro, con la gioventù che subito diventa contagiosa, con i loro progetti che vengono incontro e lo spiraglio del successo che già s’intravede.
Alessandro Amendola, di Roccadaspide, sceglie per la sua esibizione 2 preludi dall’opera 23 n°1 e n°5 di Sergej Vasilevic Rachmaninov e Sonetto del Petrarca n°104 e Studio trascendentale n°10 in fa minore di Franz Liszt, due pezzi intensi e di virtuosismo pianistico, mentre Quirino Farabella, di Bellizzi si esibisce, invece, in 6 Momenti musicali op 16 di S. Rachmaninov, pezzi decisi ma con vena nostalgica.
Nell’ampia sala Paolo Emilio Bilotti, che fu direttore dell’Archivio di Stato di Salerno dal 1892 al 1927, oltre che erudito, bibliofilo e collezionista, una cascata di note ora, basse, ora acute, battute con forza, ma anche in modo carezzevole, sui tasti, si propagano, per diventare patrimonio di chi ascolta. Il virtuosismo indiscusso dei due giovani fa sì che, tutti e due, sono entrati come finalisti, con altrettanto talentuosi, nella carrellata finale di quest’anno musicale e c’è da aspettarsi una serata di grande godibilità, densa e vivace, come uno scoppio di fuochi d’artificio, di note in questo caso.
E’ solo talento individuale quello che aleggia tra i due pianisti o c’è di più? Le doti, se non opportunamente guidate e coltivate, da sole, difficilmente si fanno garanzia di successo e crescita individuale e indirettamente di serenità Sì, di serenità, perché al di là della bravura, nei due giovani artisti, si riconosce, appunto, una serenità buona e naturale, pur nel rispetto di un’individualità precisa, già ben strutturata., A chi il merito di questa maturazione se non al Maestro Giuseppe Squitieri, pianista di fama internazionale, accumunato, giustamente, nell’applauso finale, dall’elegante sensibilità della Prof.ssa Pina Gallozzi. Il Maestro Squitieri ha cumulato tanti lustri di attività didattica che gli hanno restituito tanta esperienza pedagogica, da farne una fucina sicura e continua di pianisti eccellenti, perché fondata sull’amore per la propria attività didattica e sulla capacità di essere un coach a 360 gradi, per i propri allievi. Didattica eccellente, strategie modulate, forte motivazione, fanno di lui un momento vigoroso per la crescita di artisti a tutto tondo. I brani eseguiti sono, di quelli che mettono a dura prova le doti naturali e le capacità che si possono acquisire solo con l'applicazione e la determinazione ben guidata. Risultato: due performances di assoluto rilievo. Ben vengano tali iniziative, nello sforzo di sottrarre dall’insinuante abulia sociale, giovani talenti, come Alessandro Amendola e Quirino Farabella, che tentano di vivere una vita più che normale, coltivando, però, i propri sogni, le proprie doti, il successo ad alte vette. Grazie ragazzi, con la vostra musica “la vita è bella”
Maria Serritiello
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