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lunedì 17 ottobre 2016

La Clinica Santa Patrizia di Secondigliano chiude.


Fonte:www.lapilli.eu
di Maria Serritiello

Incredibile ma vero, la clinica Santa Patrizia di Secondigliano, chiude! Inequivocabile la scritta che lo annuncia all’entrata dell’edificio e nelle stanze degli ammalati. La clinica, del gruppo Ugliano, rilevata da una precedente gestione fallimentare, è un complesso di 90 posti letto, di assoluta eccellenza per le nascite, circa 1000 i bimbi che qui nascono ogni anno. Un numero considerevole che dà la dimensione dell’ottima professionalità svolta, proprio in una zona che non si trova al centro della City. Quella di Secondigliano, infatti, è una sorta di avamposto sociale che garantisce sicurezza e certezza di cura. Il bel palazzotto a tre piani, colorato di azzurro, ora ha le tapparelle ed il portone d’ingresso chiuso. Cerchiamo di capirne le ragioni:
La chiusura avviata il 15 ottobre 2016 della Clinica S. Patrizia di Secondigliano non rientra nella problematica della firma dei contratti, ma è una questione relativa al tetto di spesa a Lei assegnato, che fu calcolato in base alla media dei fatturati degli anni subito successivi al fallimento, ovviamente il conteggio diede un risultato inadeguato; tanto più se paragonato al tetto di cliniche con le medesime caratteristiche. Da allora, nonostante le reiterate richieste, la clinica continua a ricevere lo stesso compenso.
Si ribadisce che la struttura chiude soprattutto per la disparità di trattamento nella definizione del Budget, da cui consegue che il Tetto stesso venga raggiunto molto prima della fine dell’anno.
Le rassicurazioni generali del Governatore della Campania Vincenzo De Luca, il quale ha manifestato la volontà di affrontare i problemi delle strutture private convenzionate ed i loro tetti di spesa, fanno ben sperare e per questo anche per Santa Patrizia di Secondigliano e quella di Santa Maria La Bruna di Torre del Greco, nelle medesime condizioni. La proprietà, quindi, è fiduciosa nella figura del Governatore Vincenzo De Luca, per una soluzione della differente problematica che la riguarda ed auspica che ci sia un interlocutore disponibile all’ascolto, alfine di poter continuare ad assistere medicalmente la zona, ora deprivata di un’assistenza adeguata.
Maria Serritiello
 
 

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