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giovedì 2 dicembre 2010

L'Amaca di Michele Serra



Repubblica — 01 dicembre 2010 pagina 46 sezione: COMMENTI

Finalmente Berlusconi ha detto una cosa normale: "I veri studenti sono a casa a studiare e non in piazza". Una vecchia frase da vecchio reazionario, tipicissima, ricorrente nei decenni e nei secoli a ogni moto di piazza, ogni tumulto. Ai non più giovani tornano in mente il repertorio classico della destra d' ordine (e a volte di manganello), la Notte di Nino Nutrizio, gli editoriali fascistissimi di Gianna Preda sul Borghese, certi corsivi impomatati del Corriere pre-Sessantotto, i cartelli "qui si lavora e non si parla di politica" nelle fabbrichette e fabbricone del Nord dove il padrone sbalordiva perché gli operai, benché elargiti di pacco dono a Natale, chiedevano i diritti sindacali. Berlusconi, che per altri versi, si sa,è un uomo disinvolto, in politica è il classico bigotto. La società lo spaventa, è nervosa e sconosciuta, non si lascia descrivere dai sondaggi, non dai dati auditel (ultimamente piuttosto ribelli). Manca la parola "sobillati", un altro classico di quel lessico antico e immutabile. Si intende che eventuali bravi ragazzi sorpresi in piazza insieme ai mestatori e ai comunisti non siano lì per loro propria scelta, ma perché "sobillati". Berlusconi non l' ha ancora detta, ma molto presto la dirà. - MICHELE SERRA

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