di Maria Serritiello
Il 23 di giugno alle ore
19, 30 circa, nello spazio magico della Galleria
Armando Cerzosimo di Via D Procida in Salerno, si è dato seguito alla serata conclusiva del Concorso fotografico Professione Reporter Memorial Antonio
Serritiello, indetto dalla sorella Maria, per mantenere viva la sua
memoria.
“Si
muore realmente, quando nessuno più ricorda il suo nome”
Quando
si sparisce dalla memoria delle generazioni future,
quando
scompare tutto ciò che si è stato,
quando
il mondo di affetti e con esso
gli
oggetti, le azioni, le emozioni,
i turbamenti,
la
vita intera scompare perché non c’è
reminiscenza,
e
su chi non c’è più, cala definitivamente il drappo del lutto.”
La serata ha preso il via
con il benvenuto ai presenti da parte della sorella di Antonio, che ha spiegato
il perché del tema di quest’anno, concorso alla sua terza edizione.
Il perché del tema di
quest’anno “Ti scrivo da…” è da ricercare nel nostalgico desiderio di
ritrovarsi tra le mani le cartoline di saluti spedite, un tempo, dai luoghi di
vacanza o di necessità lavorativa, che non se ne scrivono più. Eppure per molti
di noi, le colorate vedute di paesi lontani che ci facevano scoprire posti
nuovi, portavano allegria e sentimenti.
Nel ricevere il
rettangolo illustrato si avvertiva l’attenzione affettiva di chi l’aveva
spedita; a volte il pensiero scritto era atteso spasmodicamente da riceventi
particolari: gli innamorati ad esempio, che per periodi più o meno lunghi (il
servizio militare, lavoro o altro) vivevano la separazione.
Le cartoline, inoltre
avevano la capacità di promozionare il nostro patrimonio artistico con
elementarità e di far fruire con gli occhi, oltre che con l'immaginazione, i
luoghi simbolo.
L’hobby della raccolta
delle cartoline unitamente a quella dei francobolli, inoltre, era un simpatico
passatempo; a volte si intrecciavano gare per avere il possesso di cartoline
più esotiche possibile.
Altri tempi, appartenuti
alla nostra storia non certo recente, ma pur sempre da considerare, se la
fotografia è anche documentazione.
Il tema proposto, nel
tentativo di superare il surplus d’immagini dedite alla sola tavola imbandita
con dovizia o al cibo che ci si appresta a mangiare, si prefigge di rilanciare
la sana e bella abitudine di scegliere ed inviare la "cartolina" che
più veicola a il nostro messaggio, con luoghi, paesaggi, immagini, orizzonti,
costume e tradizioni.
Di seguito ha preso la
parola per dare particolari sull’andamento del concorso, il dott.re Vito Egidio Ungaro, amico carissimo
nonché collega d’ufficio di Antonio e cioè che dopo attenta lettura delle
immagini, (circa 120), inviate dai 50 partecipanti, la giuria ha selezionato le
12 foto che sono in bella mostra esposte in galleria e che lo saranno per 10
giorni, per quanti volessero visitarle. La commissione giudicatrice, di questa
terza edizione, è stata costituita dai fotografi professionisti Armando Cerzosimo e Antonio Rinaldi,
coadiuvati da Maria Serritiello e con il supporto organizzativo di Vito Egidio Ungaro dell’Associazione Spazio
Up Arte e di quello tecnico di Nicola Cerzosimo.
L’allestimento
e la mostra è stata curata da Pietro Cerzosimo / Studio fotografico di Via Roma
210 Bellizzi – Salerno
50
partecipanti, da tutt’Italia, sono una bella cifra per
il successo dell’iniziativa che ricorda Antonio e quello che più conta, grazie
a loro, ha varcato l’ambito locale, ben augurante per le prossime edizioni.
Successivamente prendono
la parola Antonio Rinaldi, che testimonia la scelta operata durante la
selezione e la dolcissima, quanto spigliata Vittoria, ultima erede della
dinastia fotografi Cerzosimo, che ha letto lo scritto del padre Armando,
assente per giusta causa: il lavoro.
Il critico d’arte,
Cristina Tafuri ha dato lettura delle immagini esposte in mostra, in maniera encomiabile,
riuscendo a far rivivere con le parole le foto, una seconda volta.
Un vero blitz, la
presenza del Sindaco della città di
Salerno, Architetto Vincenzo Napoli, che saltellando su ogni manifestazione
in città è voluto essere presente per testimoniare l’affetto che lo lega ad
Antonio, quale cugino e fratello di tante battaglie politiche. Ha avuto commosse parole
di rimpianto per la sua insostituibile persona.
Si è passato alla
premiazione
PRIMO PREMIO – VINCITORE CONCORSO
Stampa di 12 foto a sua
scelta in formato 30x40 su carta fotografica con bagno chimico all'argento e
contenute in un elegante cofanetto. Scultura ceramica del M° Lucio De Simone.
AUTORE
CITTA'
Maurizio
Anfossi Nichelino
SECONDO
PREMIO – PREMIO DELLA CRITICA Coupon di € 25 per la
stampa di fotografie. Scultura ceramica del M° Lucio De Simone.
AUTORE
CITTA'
Fabrizio
De Marco Preturo Irpino
TERZO
PREMIO – FOTO PIU' VOTATA SUL SITO Coupon di € 25 per la
stampa di fotografie. Scultura ceramica del M° Lucio De Simone. AUTORE CITTA'
Palma
Vitiello Scafati
PREMIO
SPECIALE – SPAZIO UP ARTE
AUTORE
CITTA'
Alberto
Bertone Bruino
Prima di concludere la
cerimonia e passare al buffet, perché questa terza edizione vuole ricordare
Antonio con l’affettività serena, consapevole che tutto ciò che si è fatto è
stato possibile grazie alla cordata di amicizia di cui Antonio in vita si è
sempre circondato e dalla quale in qualche modo Lui non si è mai
definitivamente allontanato. A riprova lo scritto, inviato al Memorial, da un
suo caro amico, Franco Malinconico,
che così lo ricorda
Caro Antonio, come sempre
ti parlo col cuore: mi manchi.
Il tuo sorriso...sotto i
baffi, la tua voce....calda e calma, la tua amicizia...cara e sincera, le note
della tua chitarra....gradita poesia
Tutto questo è in me, sempre presente, non ti cerco, perché so che ci
sei, continuo a parlarti col cuore, nei miei intimi pensieri quotidiani,
rivolti a tutte le persone a cui voglio bene, che sono entrate nella mia vita e
non andranno mai via. ho una montagna di ricordi di vissuto insieme, e piano
piano che discendo la montagna, andando a ritroso nel tempo, affiorano tanti
episodi che ci legano. quasi la totalità di questi è piacevolmente sereno,
tanto da farmi sorridere con gioia.
Ci siamo conosciuti
sull'oratorio dei Salesiani e da lì, correndo dietro un pallone, il nostro
percorso si è unito in un'amicizia fraternamente indissolubile.
Le prime partite giocate
assieme, esultando nella vittoria e rattristandoci nella sconfitta; le prime
sigarette, metà ciascuno; le prime scarrozzate in motorino, unendo i soldini per
un litro di miscela; le prime conoscenze femminili, confidandoci le preferenze;
le prime feste fatte in casa, spesso da te, col consenso e le raccomandazioni
di tua sorella; il gruppo dei "maggiori", fondato sui salesiani, con
una sala tutta nostra; l'invenzione e la realizzazione del primo spettacolo
musicale e di quiz sul palco del teatro salesiano, con il seguito di tanti
altri; le tante gite fatte assieme, sempre uniti e sempre complici a difesa di
uno per l'altro....non basterebbero i fogli di un libro, per annotare cinquanta
anni di amicizia. A parte il bene che ci unisce, c'è un episodio che non
dimenticherò mai e che ho il piacere di raccontarlo, perché mi riempie di gioia
e mi fa ridere.
Avevamo conosciuto due
ragazze, eravamo giovanissimi, e passeggiando con loro, in una tarda ora
pomeridiana d'autunno, già buia (all'epoca la ritirata era prima di
"carosello"), ci fermammo a lungomare su due panchine diverse,
isolate e in penombra.
Siamo sempre stati dei
bravi ragazzi, un poco ingenui ma dal cuore d'oro, non facemmo nulla di male,
riuscimmo a trovare il coraggio di baciare ognuno la sua partner. dopo una
mezz'oretta tutti e quattro ci accorgemmo che era quasi ora di
"carosello", ci salutammo con la promessa di rivederci ancora. Mentre
rincasavamo, Antonio ed io, ci confidammo le piacevoli sensazioni e la
piacevole serata, ed ognuno confessò di averla baciata. Beata ingenuità di
altri tempi, chiesi ad Antonio: "e se restano incinte?" Per tutta
risposta e con "saggezza" Antonio disse: "non credo, ma penso
che siamo troppo giovani perché ciò accada".
Dopo circa un anno,
sempre a lungomare, riconoscemmo quelle panchine e ricordammo
quell'interrogativo ... ci piegammo in due dal ridere, fino a piangere dalle
risate.
Ti voglio tanto bene e
voglio ricordarti con gli occhi bagnati dalle risate e col cuore felice della
spensierata gioventù.
L’Appuntamento resta
fissato per Professione Reporter Memorial Antonio Serritiello 2024.
P.S. l’evento ogni anno vede la luce ad opera dell’amorevole partecipazione di Armando Cerzosimo che mette a disposizione mezzi tecnici e luogo, perché io continui ad avere con me Antonio vicino e di Vito Egidio Ungaro, soccorrevole ad ogni mio problema logistico, che va oltre l’amicizia che lo lega da ragazzino e successivamente come collega d’ufficio. Infinitamente grazie.
Maria
Serritiello
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