Cari amici,
di Maria Serritiello
Brutto è il giorno, che
ci vede qui riuniti, è disarmonico, è dissonante, è luttuoso, è della morte del
nostro caro amico Cosmo.
Chi mai poteva pensare
che trascorso appena un mese, da quando ci siamo seduti a tavola, a Napoli,
dopo una riunione della Fondazione di Studi Tonoliani, trovarci stasera in
chiesa, a parlare di te, al passato, sulla tua personalità di eccellente studioso, di
pregevole uomo e di puro intellettuale.
In te, la ricerca della giustizia sociale è
stata una costante della tua vita, dei tuoi studi, con un solo modello da
seguire, lo zio Gaetano Salvemini, storico, politico e antifascista italiano di
cui portavi con orgoglio il suo cognome.
Il tuo curriculum
professionale, un lungo elenco di studi, di attività e saperi. Sei stato costantemente
impegnato ad educare i giovani alla legalità, ad esortarli a non scindere la
politica dalla moralità.
Cosmo, il nostro Cosmo,
l’amico del Caffè dell’Artista di Salerno, associazione con più di trent’anni
di attività, è autore di numerosi libri, in cui ha riversato il suo pensiero di
giustizia e pace sociale.
Ed ancora è stato
presidente del "Movimento Gaetano Salvemini", Fondatore e Direttore
Responsabile del mensile internazionale "L'Attualità", direttore del
periodico religioso "Il Cuore della Madre", ha assunto il ruolo di
Presidente dell'UN.I.A.C – Unione Italiana Associazioni Culturali, ed ha ricoperto la carica di Vice Governatore
dell'Unione Mondiale degli Stati", ed infine una sua creatura: l’Antologia
degli Artisti, compilata con scrupoloso impegno ogni anno.
Appassionato custode
delle virtù patrie, a tutti mancheranno i tuoi affondi memorabili contro il
dilagare impetuoso dei politici dei giorni nostri, voraci usurpatori delle
stesse virtù, diafane controfigure di ben più poderosi ed infaticabili
costruttori della nostra Patria. Tetrgono bulldozer, smascheravi la loro
miseria morale e la pochezza delle loro capacità reali.
Cosi vorrò ricordarti,
come l’ultimo sostenitore di una Italia non violata ma amata, come hai saputo,
con i tuoi scritti e l’impegno di un vita, fare tu…
Ed ancora, il ricordo
personale di te che porterò nel cuore, è quel tuo gesto spontaneo di
accoglienza, che si piegava verso di me, verso di noi, dalla tua altezza, per
salutarci, ogni volta che tornavi da Roma. Ci eravamo conosciuti a Rimini, nel
bel periodo della mezza età che ci rendeva gioiose, uscivamo da casa leggere,
sapendo che meritavamo lo svago, per il tanto lavoro svolto, senza aver
trascurato nessuno: lavoro, casa, familiari. I viaggi da nord a sud, con te
alta colonna a vegliare su chi restava indietro, su chi aveva difficoltà a
salire e scendere dal pullman, a trascinare valige pesanti e poi, da cavaliere
rispettoso farci volteggiare a turno, la sera in pista come un fratello
maggiore, una spalla forte.
E ne avevamo di cose da
fare, se la morte non ti avesse strappato con la brutalità consueta, a noi,
come tuoi familiari, ad amici, a compagni di pensiero e a chi ti ha voluto
bene.
Maria
Serritiello
Uno
strappo alla tua giornata
di
Maria Serritiello
Te ne sei andato così
uno strappo alla tua
giornata
e doveva essere una
qualunque…
Nessuna parola,
nessun sorriso,
neanche un abbraccio,
né lo sguardo
nei nostri, attoniti
Te ne vai, mentre
la tua parola ancora
su di noi aleggia.
Il tuo passo
è dietro di noi…
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