Imma Alfarano
Ho conosciuto Imma, lo scorso anno in ospedale al "Fatebene Fratelli di Napoli, io ricoverata per la seconda rottura del femore, lei, dolcissima, si trovava là a far compagnia, nel pomeriggio, la sorella Iolanda, anch'ella infortunata al femore come me. Ho subito fatto amicizia, dietro il sorriso dolce, negli occhi ho scorto un lutto incommensurabile.
La famiglia signorile è composta da 5 sorelle, oggi assottigliatasi, un gineceo di donne tra figlie e nipote. Tutte insieme mi hanno tenuto compagnia ed hanno fatto sentirmi come se fossi della famiglia. Maria, la figliola di Imma, mi ha aiutato a togliermi la colata su di un unghia, con le sue mani, altrimenti non potevano operarmi. Fuori sede, in una giornata, il 4 agosto, in gita a Ventotene, sbattuta in elisoccorso per Latina, certo non potevo avere una limetta per far scomparire lo smalto e Maria con la stessa dolcezza della mamma, mi è stata vicina. Con Imma ci siamo sentite più volte al telefono, una volta risanata e tornata a Salerno.
Oggi in FB ho trovato
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