Zaha Adid nata a Bagdad nel 1950 morta a Miami il 31 marzo 2016
Sarebbe stata a Salerno per la fine del mese di Aprile, ad inaugurare di persona il suo capolavoro: la Stazione Marittima.
L'opera, di una bellezza inimitabile, fa la sua bella mostra nel mare di Salerno e accoglierà, tra meno di trenta giorni, quanti saranno attratti dalla nostra città e dall'opera dell' archi star.
Salerno ha il pregio di avere, come le maggiori città del mondo, una sua particolare creazione. La forma sinuosa dell'opera e le sue volute avvolgenti non potevano non appartenere che ad una donna, e che donna! Bellissima e sensuale, con la sua pelle chiaro di luna, gli occhi nerissimi degli orientali ed i capelli, guizzi ribelli intorno al volto, dall' espressività intensa, Zaha Hadid era nata a Bagdad 64 anni fa. Una carriera, la sua, non sempre facile, l'essere donna non l'aveva giovato, ma non per questo le aveva impedito di essere la prima donna a cui è stato assegnato, nel 2004 il prestigioso Premio Pritzker, considerato il Nobel dell'architettura, e nel Regno Unito la Medaglia d'oro del Royal Institute of British Architects.
Nel 2008 è stata classificata dalla rivista Forbes tra le 100 donne più potenti del mondo, mentre per il suo stile, il Guardian l'ha eletta tra le 50 persone più eleganti del pianeta. Per due anni consecutivi ha vinto anche il Premio Stirling: nel 2010 per una delle sue opere più celebri, il MAXXI di Roma, e l'anno dopo per la Evelyn Grace Academy, al 255 di Shakespeare Rd, Londra.
Una star di diritto, una donna di pregevole intelligenza, le sue creazioni, infatti, sono testimonianza per adesso e per il futuro, ma anche una donna volitiva che non si tirava indietro per affermare un suo diritto. A gennaio, per esempio, aveva pesantemente accusato Kengo Kuma, titano dell'architettura nipponica, per lo Stadio Olimpico di Tokyo 2020. Hadid, il cui progetto, originariamente prescelto, era stato accantonato nel luglio scorso con la motivazione dei costi diventati eccessivi, ha sostenuto che Kuma avesse copiato il suo design sotto vari aspetti e si era rifiutata di firmare la cessione del copyright come richiesto dal Comitato Olimpico giapponese, prima di erogarle il compenso finale, e che comunque la sua proposta fosse stata osteggiata fin dall'inizio dalla lobby dei designer locali. Nei mesi precedenti, invece, aveva strenuamente difeso un suo progetto di impianto sportivo, e il ruolo del designer. Era accaduto quando erano emersi i tragici dati, che parlavano di centinaia di decessi nei cantieri dei nascenti stadi dei Mondiali del Qatar (2022), uno dei quali porta la sua firma. "Non è responsabilità dell'architetto, ma dei governi",- aveva ribadito con veemenza. In entrambi i casi erano arrivate polemiche con strascichi legali.(fonte La Repubblica.it)
Ci lascia così, senza che l'applauso dell'ultima sua opera la raggiungesse, senza aver visto il suo lavoro finito e senza essere circondata dall'affetto di una città riconoscente, consapevole della visibilità, che da oggi in poi le capiterà di vivere, accumunata alle tante altre del mondo, dove la
sua orma.
Tutte le sue opere sono stupende, ma la Stazione Marittima di Salerno è splendida, sospesa com'è tra cielo e mare, ricoperta dai mille e più led luminosi, divenuti, ora, stelle al contrario che, ogni sera, all'accensione la raggiungeranno.
Maria Serritiello
Belle parole Maria!!!
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