Il sindaco e la bufera sul termovalorizzatore: «Mi aspettavo una medaglia al valore»
Fonte: INTERVISTA DI FRANCESCO MAESANO su LA STAMPA
Il viceprefetto di Salerno l’ha sospeso dalla carica (dopo la condanna a un anno di reclusione per abuso d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta sul termovalorizzatore), ma Vincenzo De Luca è ancora lì, nello stesso studio che occupa, con qualche interruzione, dal 1993. Stessa segretaria che «le passo il sindaco», stesso piglio beffardo, stesso decisionismo, stessa assenza di dubbi: «Sono a lavoro sul programma di trasformazione urbana che va avanti e lo seguo io direttamente. E poi ci sono le iniziative per le primarie del Pd».Cioè non è cambiato niente.
«È cambiato il mio titolo, ora sono cresciuto: parlo da sindaco emerito, come Ratzinger e Napolitano».
Parla e decide.
«Le pare che abbandonerei la città in Italia più ricca di opere d’arte contemporanea da Calatrava a Zaha Hadid? Comunque presto la mia attività a titolo gratuito».
Opere d’arte e un termovalorizzatore mai realizzato.
«Per quello mi aspettavo una medaglia al valore. Quando lo decidemmo la differenziata era al 9%. Ora siamo il primo capoluogo italiano, non serve più».
E allora perché nominare un project manager?
«Ho semplicemente utilizzato un’espressione invece che un’altra».
Sarebbe abuso d’ufficio, dice il tribunale di primo grado.
«È un’accusa cervellotica, sconcertante e vergognosa. L’abuso d’ufficio è il grimaldello per far scivolare questioni amministrative sul piano penale. E poi c’è un problema di uguaglianza del diritto tra i cittadini: non è possibile che la sospensione valga per sindaco e non per ministri o parlamentari».
Una sentenza politica?
«Mi limito a registrare le cronologie e i tempi, senza nessun retropensiero».
Nessuno?
«Guardi i tempi».
Quindi per lei si deve andare avanti con le primarie?
«Le primarie sono irrinunciabili, chiedo una riflessione pubblica e nazionale sul tema. Ma lo stalinismo è finito».
Avanti come se niente fosse?
«Embè? E che problema c’è? Il Pd decida nel merito, magari ci sia ancora un po’ di riflessione, ma poi si proceda».
Il presidente Caldoro ha chiesto che le sia data la possibilità di correre per la Regione. Non pensa che gli faccia un favore a candidarsi adesso?
«Caldoro sa bene che l’unico con cui perde in Campania è De Luca. Lo invito a risparmiarsi la fatica di intervenire. La nostra regione è ultima nell’uso di fondi europei e occupazione giovanile, mentre è la prima con la Calabria per tasso di emigrazione. Lui continui a fare il turista svedese a Napoli».
Turista svedese?
«È sempre così ben pettinato».
Il suo conterraneo Andrea Cioffi l’accusa di aver gestito Salerno «come una proprietà privata».
«Neanche lo nomino per ragioni di prudenza, siamo in una terra scaramantica».
Lo accusa di essere un menagramo?
«Ho qui un corno di corallo rosso, se vuole glielo regalo, non si sa mai».
Andando più nel merito?
«Ma quale merito. Cioffi è un falloforo» (ndr. Nell’antica Grecia era l’addetto al trasporto di grandi riproduzioni lignee del fallo di Priapo e Dioniso durante le processioni)
Non vuole replicare?
«Sì: è un falloforo».
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