Fonte:www.lapilli.eu
di Maria Serritiello
E' iniziata il 18 ottobre, malgrado tutto, la nuova stagione "Che Comico 2014-2015" al Teatro Ridotto di Salerno, non che dovesse iniziare male, anzi, ma "Malgrado tutto" sta per i due comici salernitani Manuel Mascolo e Davide Zottoli, che hanno scelto stranamente di chiamarsi con una preposizione concessiva. Tutto merito di uno spettatore ad un loro spettacolo estivo da animatori, il nome e a rivelarcelo sono loro stessi, in una divertente (mia) intervista dello scorso anno. I Malgrado tutto sono bravi, s'impegnano per migliorare lo standard, i testi nei dialoghi non sono mai banali e quel che più conta, in loro ha riposto la fiducia, Claudio Tortora, come a dire la comicità personificata, per aver dato vita alla rassegna comica, più prestigiosa italiana, Premio Charlot, dedicata al grande Charlie Chaplin, giunta quest'anno alla sua ventiseiesima edizione.
Dalla loro parte Manuel e Davide hanno la giusta umiltà che li accompagna, sono giovani, una bella altezza che già da sola è mezza bellezza, ma loro ce l'hanno tutta intera, sono divertenti e mai sboccati, come va di moda per suscitare la risata grassa. La buona dizione, i testi non ordinari e soprattutto quello di "...io non so che cosa dire..." recitato con maestria da Manuel Mascolo, mentre Davide Zottoli gli fa da spalla con la disinvolta insipienza e la buona mimica. Per non tralasciare la fascia giovanile, eccoli a cantare le strofe sincopate del Rap, intervallate da "Yò, Yò", un ripetuto tormentone facilmente orecchiabile.
Uno spettacolo ben congegnato quello che è andato avanti per tre serate, tanto che, sul minuscolo palco del Ridotto, sono comparse perfino le ballerine, tre belle ragazze rivestite di lustrini e paillettes, uno stacchetto di tutto rispetto, soprattutto per la loro bravura a muoversi in uno spazio sì ridotto.
E quando dall'unica quinta si sente una voce dalle è aperte dire "Buonasera ovèramènte" si capisce subito che in Ka-ba-ret sta per irrompere Spalletta, ovvero Claudio Tortora. Ed eccolo che appare con la giacca abbondante di una taglia, color carta da zucchero, il cappello, un borsalino scuro e sotto il braccio un fascio di giornali. A vederlo così sembrerebbe un distinto signore, se non fosse per il suo nome "Spalletta, il killèr che arricetta". Lui ha fondato un partito dal nome "Forza Agro", organizza la sagra della "Pallottola", al bivio tra Nocera e Pagani, ma anche "Il Festival Internazionale del Ricatto" oppure "La Mostra del Pizzo", vuole trasformare il Parlamento in Zittimento e per vedere le Luci d'Artista di Salerno, senza spostarsi non esita a mettere sotto la montagna, che occulta la vista, nove candelotti di dinamite con la scritta incorporata, appena il varco "Benvenuti nell'Agro". Un personaggio quello di Spalletta che riscuote successo da tantissimi anni, un guappo di cartone che aveva ormai abbandonato, ma per la gioia di quanti seguono il cabaret salernitano l'ha ripreso. "sarebbe stato un personaggio perfetto per Renzo Arbore" lo dice lui stesso " ma già la trasmissione "Indietro tutta" era finita e non se ne fece nulla". Ora che l'ha ripreso per divertire il pubblico e lui stesso, non c'è pericolo che l'abbandoni di nuovo. L'ha promesso.
Maria SerritielloDalla loro parte Manuel e Davide hanno la giusta umiltà che li accompagna, sono giovani, una bella altezza che già da sola è mezza bellezza, ma loro ce l'hanno tutta intera, sono divertenti e mai sboccati, come va di moda per suscitare la risata grassa. La buona dizione, i testi non ordinari e soprattutto quello di "...io non so che cosa dire..." recitato con maestria da Manuel Mascolo, mentre Davide Zottoli gli fa da spalla con la disinvolta insipienza e la buona mimica. Per non tralasciare la fascia giovanile, eccoli a cantare le strofe sincopate del Rap, intervallate da "Yò, Yò", un ripetuto tormentone facilmente orecchiabile.
Uno spettacolo ben congegnato quello che è andato avanti per tre serate, tanto che, sul minuscolo palco del Ridotto, sono comparse perfino le ballerine, tre belle ragazze rivestite di lustrini e paillettes, uno stacchetto di tutto rispetto, soprattutto per la loro bravura a muoversi in uno spazio sì ridotto.
E quando dall'unica quinta si sente una voce dalle è aperte dire "Buonasera ovèramènte" si capisce subito che in Ka-ba-ret sta per irrompere Spalletta, ovvero Claudio Tortora. Ed eccolo che appare con la giacca abbondante di una taglia, color carta da zucchero, il cappello, un borsalino scuro e sotto il braccio un fascio di giornali. A vederlo così sembrerebbe un distinto signore, se non fosse per il suo nome "Spalletta, il killèr che arricetta". Lui ha fondato un partito dal nome "Forza Agro", organizza la sagra della "Pallottola", al bivio tra Nocera e Pagani, ma anche "Il Festival Internazionale del Ricatto" oppure "La Mostra del Pizzo", vuole trasformare il Parlamento in Zittimento e per vedere le Luci d'Artista di Salerno, senza spostarsi non esita a mettere sotto la montagna, che occulta la vista, nove candelotti di dinamite con la scritta incorporata, appena il varco "Benvenuti nell'Agro". Un personaggio quello di Spalletta che riscuote successo da tantissimi anni, un guappo di cartone che aveva ormai abbandonato, ma per la gioia di quanti seguono il cabaret salernitano l'ha ripreso. "sarebbe stato un personaggio perfetto per Renzo Arbore" lo dice lui stesso " ma già la trasmissione "Indietro tutta" era finita e non se ne fece nulla". Ora che l'ha ripreso per divertire il pubblico e lui stesso, non c'è pericolo che l'abbandoni di nuovo. L'ha promesso.
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