Pagine

sabato 18 ottobre 2014

Un anno di Scritti di luce alla Pinacoteca Provinciale di Salerno

Dal 31 ottobre alle 19.00 al 19 novembre alle 23.15
 
  • Pinacoteca Provinciale  di Salerno
  •  
  • Tre autori, il loro mondo, le case che li circondano, il freddo, il caldo, la notte, il giorno, la luce che ispira, che illumina i loro scritti, le loro parole, i loro scritti di luce.

    Il progetto "Scritti di Luce", ideato da Brunella Caputo in collaborazione con Camera Chiara - Galleria Sala Posa, compie un anno. Scritti di Luce è un progetto realizzato intorno ad uno scrittore e consiste nella realizzazione di un video girato in un luogo scelto insieme allo stesso autore e realizzato da Nicola Cerzosimo, e in una serie di fotografie di Armando Cerzosimo.
    La performance prevede l'intervento dello stesso autore con un reading a cura di Brunella Caputo.
    La proiezione dei video di grande impatto visivo ed emoz...ionale e la mostra fotografica allestita con alti standard qualitativi completano l'evento.
    Scritti di Luce, prima di presentare i prossimi autori a breve, desidera celebrare il suo primo anno di successi con una edizione straordinaria in una sede prestigiosa del nostro territorio: la Pinacoteca Provinciale di Salerno, nel cuore di via Dei Mercanti.
    Il periodo della rassegna va dal 31 ottobre al 19 novembre 2014.
    Questa edizione prevede la presenza di tutti gli autori protagonisti, la mostra delle foto (arricchita con nuove immagini) e dei video realizzati, tutto accompagnato dalla lettura dei testi anche da parte degli stessi autori.

    Appuntamenti:

    31 ottobre ore 19:00 - Inaugurazione mostra RUGGERO CAPPUCCIO - reading di Ruggero Cappuccio

    7 novembre ore 19:00 - Inaugurazione mostra MASSIMILIANO SMERIGLIO - reading di Brunella Caputo e Teresa di Florio

    14 novembre ore 19:00 - Inaugurazione mostra MAURIZIO DE GIOVANNI - reading di Maurizio de Giovanni e Brunella Caputo

    La mostra di ogni autore sarà visibile per una settimana negli orari di apertura della Pinacoteca.

    Scritti di Luce ringrazia:

    Provincia di Salerno
    Comune di Salerno
    Camera di Commercio Salerno
    Associazione
    Porto delle nebbie
    Libreria Internazionale
    Lloyd's Baia Hotel
    Fiof
    Zerouno Lab

    Scritti di Luce è realizzato da:

    Brunella Caputo
    Armando Cerzosimo
    Nicola Cerzosimo
    Pietro Cerzosimo
  •  
     
     
     
     
    Le mie recensioni
     
    Ruggero Cappuccio al Ghirelli di Salerno, per “Scritti di luce” di Brunella Caputo e le immagini di Cerzosimo padre e figlio
    di Maria Serritiello
     
     
    Nei giorni scorsi e precisamente il 2 dicembre “Scritti di luce”, autori in immagini e parole, il format ideato dalla brava Brunella Caputo, attrice e regista, ha cambiato scenario e da Camera Chiara di Armando Cerzosimo, nel cuore della city, dove si sono svolti i precedenti tre incontri, si è trasferito presso il Ghirelli di Salerno. Il personaggio, che ha illuminato la scena del nero teatro della Lungoirno, è Ruggero Cappuccio, drammaturgo e regista teatrale italiano. La luce irraggiata sulla sua persona da scatti di estrema bravura è riconducibile ad Armando Cerzosimo, un'artista di eccezionale sensibilità,  mentre le immagini di una purezza arcana, sono di suo figlio Nicola. La serata, nella sua totale composizione è stata curata da Brunella Caputo, che così presenta, il geniale intellettuale:
     
    “ …Il suo mondo, il suo ambiente, le case, le cose che lo circondano, il freddo, il caldo, la notte, il giorno, la luce che ispira, che illumina i suoi scritti, le sue parole che nascono dalla luce della sua ispirazione. I suoi scritti di luce.”
     
    Si fa scuro in teatro e sul fondale di scena si accendono immagini purissime, essenziali, descrittive e rigorosamente in bianco ed in nero. Lui, Ruggero Cappuccio, modello perfetto, giovane ed antico, un tutt’uno con il luogo, si avvia nelle stanze del primo palazzo, poi ce ne saranno altri due da visitare, guidati dalla macchina da presa del giovane Nicola. Nel palazzo Coppola, di Valle Cilento, frazione di Sessa Cilento, suggestivo e spoglio, anche le crepe, le impalcature, segno evidente di lenta ristrutturazione, le finestre velate da impalpabili organze, le porte accatastate, le mura spesse e scrostate, hanno fascino, come la musica suadente di sottofondo di Alexi Murdoch che accompagna. Si muove sicuro, ne conosce i passi, sale e scende scale, si avvia in stanze vuote, ma a tratti s’attarda e vanno i suoi pensieri sulla bellezza di un tempo, mentre veli dal soffio estivo sollevati, mostrano all’esterno scorci di natura incontaminata. Alto, giacca trattenuta disinvolta su di un lato della spalla, baffi sottili, barba accennata sul viso, capelli con un inizio di grigio, sigaro fumoso e occhi vivissimi sotto folte ciglia, si aggira unendosi stretto ai chiarori e alle ombre del palazzo. Quando si accendono le luci si fa molta fatica a fruire, a colori, tanto il bianco e nero è restato impresso, l’immagine presente di Ruggero Cappuccio, nel completo beige di velluto.
     
    A Pier Luigi Rozzano, di Repubblica, il compito di introdurre il complesso personaggio. Il giovane giornalista, essendo stato un suo allievo, ha dovuto faticare e non poco, per contenere l’affabulazione, sia pure piacevole e l’istrionismo di Ruggero Cappuccio, fiume in piena di parole colte ma anche di aneddoti divertenti. Comincia così la narrazione delle sue case e dei suoi scritti, uno, “Fuoco su Napoli”, un romanzo di grosso spessore ed impegno narrativo che, all’inizio, principia con la notizia che Napoli, di lì a sei mesi, sarà distrutta. Con voce calda, impostata ed a toni bassi, Ruggero Cappuccio parla, si spiega, si rivela con flemmatica lentezza, affinché nulla si disperda, centellinando ciò che dice, grappoli di sapere che da lui si piluccano volentieri. Legge con maestria, in un silenzio rarefatto, brani da Fuoco su Napoli, il libro, che al Premio Napoli 2011, per la sezione “Letteratura italiana”, conquistò il “Libro dell’Anno”. Scattano, alternandosi alle parole, altre immagini e con esse altra casa, Palazzo Del Giudice, appartenuto agli antenati di sua madre, suggestivo come il primo, forse di più per lo stato conservativo migliore. Arredato e più vissuto, dai tendaggi, ai libri, dal pianoforte ai divani e così per ogni stanza in cui, Ruggero, principe e signore, eternamente triste, pensoso e con lo sguardo tra il passato illustre e la presente decadenza, si confonde con il chiaroscuro della luce che filtra nitida. Altra reading e sul fondale appare l’ultimo palazzo, quello di Serramezzano, il meglio conservato, un luogo struggente e composto da una bellezza decadente, dove Ruggero torna ogni volta alla ricerca del ventre materno. Quando ce lo mostra, nel suo inquieto andare, quasi accarezza gli oggetti, con l’affetto grato di chi è riconoscente per la tanta bellezza in cui è vissuto e di cui si è nutrito. Ma “Fuoco su Napoli” è là, tra le parole finali della lettura, mentre scorrono lentamente, dietro alle sue spalle gli scatti d’autore di Armando Cerzosimo, gli stessi che nel boudoir del teatro sono stati fruibili in mostra.
     
    Brunella Caputo, nell’ideare e curare il progetto “Scritti di luce” ed i Cerzosimo, Armando padre e Nicola figlio, nel creare immagini fisse ed in movimento, sono una squadra perfetta per eventi culturali di rilievo, un intreccio che funziona per come i personaggi vengono trattati. Grazie all’armonico team ed all’indiscussa bravura, il 2 dicembre, abbiamo conosciuto i luoghi formativi e le antiche vestigia di Ruggero Cappuccio, il solitario genio delle nostre terre.
     
    Maria Serritiello
     
  • Con Massimiliano Smeriglio la “Garbatella” si trasferisce a Scritti di luce di Salerno
  • E' innegabile che Camera chiara, galleria Sala Posa, situata in via Giovanni da Procida 9,  sia un foderato scrigno, nel quale collocare eventi di pregevole fattura. La luce fioca, l'arco in muratura che la scompone in due metà, senza essere invasivo ma solo bello a vedersi, le foto capolavoro attaccate ai muri bianco calce e la seduta raccolta, ne fanno un posto magico, proprio nei meandri di quell'antica Salerno, pervasa di magia.  E così il 19 aprile, dall'ideale astuccio, Brunella Caputo e Armando, Nicola e Pietro Cerzosimo, hanno estratto un'altra perla di nome Massimiliano Smeriglio, autore di Garbatella Combat Zone e Suk Ovest, due libri di notevole successo.
    L'evento, dal nome "Scritti di luce", Autori in immagini e parole", è curato in maniera accorta da Brunella Caputo, che ne è l'ideatrice e la forza portante, funziona con l'apporto  essenziale del maestro di fotografia, Armando Cerzosimo e dei video di talento di Nicola Cerzosimo. 
    La composizione delle serata, per presentare l'autore, Massimiliano Smeriglio, è stata interessante ed avvincente, perché oltre al senso dell'udito, letteralmente accarezzato dalle letture di Davide Curzio e dalla stessa Brunella Caputo, la vista ha impressionato negli occhi immagini fotografiche di assoluta bellezza. Un reportage in bianco e nero, scatti di silenzio, come lo stesso Armando Cerzosimo dice, per quel fermo immagine ripreso così bene nei posti dove le vicende dei 2 libri, Garbatella Combat Zone e Suk Ovest, si sviluppano. E mentre le parole lette vanno ad insinuarsi tra le pieghe della camera chiara ed il silenzio degli scatti ad essere  percepito reale, sullo schermo s'incrociano fotografie e video in un dosato collage. Straordinario, l'impatto visivo, del video rosso ruggine, alternato a lamine di luce bianca, due  colori che cadono invariati su Massimiliano e sulla Garbatella, di Nicola Cezosimo, tutti e due a sottolineare l'atto creativo e la crudezza di esso.
    "Dicono il sangue,
    il legame del sangue.
    Ma il sangue versato non lega, sporca soltanto.
    E rimane sparso per sempre.
    Sa di dolore, denso, scuro.
    Ha un corpo che muove lento e viaggia a senso unico, da dentro a fuori...."
     (da: "Suk Ovest banditi a Roma")
    E' lui, Massimiliano Smeriglio, in una pomeridiana assolata e silenziosa di un angolo romano, a tratti incredibilmente agreste, si aggira solitario e dimenticato per il popolare quartiere della Garbatella, il luogo reale dei suoi scritti. Della borgata,  lui stesso dirà l'origine del nome e il danno subito dall'esposizione mediatica dei Cesaroni, la popolare fiction di canale 5. 
    "Garbatella", dice Massimo Smeriglio " è un luogo molto bello di Roma, come tanti altri, di semiperiferia che, all'atto di nascita, intorno agli anni '20, doveva essere un quartiere operaio al servizio dello sviluppo industriale della città. Gli anni della sua costruzione, infatti sono quelli che seguono al biennio rosso, agli scontri e alle fabbriche occupate, per cui l'idea del governo fu di chiamarla "Concordia", come a dire mettiamoci una pietra sopra, provando ad immaginare una convivenza più civile. I progressisti, invece, quelli più moderati, proposero di chiamarla Remuria, l'ottavo colle, ma gli abitanti con somma saggezza scelsero il nome di un'ostessa sensuale ed avvenente che gestiva un'accogliente locanda lungo il percorso del pellegrinaggio delle sette chiese". "Quanto ai "Cesaroni", continua col dire Massimiliano Smeriglio "la fiction non ha  reso un buon servizio alla Garbatella, in quanto la presenza del set ha trasformato inevitabilmente il  quartiere che si è adagiato sulla fiction e non  il contrario. In passato la Garbatella  è stata teatro di grandi film da "C'eravamo tanto amati" a "Caro diario", pellicole che non hanno inciso sulla periferia, ma esaltata la sua genuinità, mentre con i Cesaroni si è avuta la banalizzazione di essa."
    Le trama dei due libri,  il secondo è il seguito del primo, nell'assaggio della lettura d'atmosfera, di Davide e Brunella, lascia traccia, rapisce e trasporta in volo nel luogo ideale, quello che ogni lettore si finge, al di là delle belle immagini viste sullo schermo di "Camera Chiara".
    Scritti di luce  Massimiliano Smeriglio
    Progetto  Brunella Caputo
    Camera Chiara-Galleria Sala posa Armando Cerzosimo
    Video Nicola Cerzozimo
    Grafica Pietro Cerzosimo
    Voci Narranti Brunella Caputo e Davide Curzio
    Maria Serritiello
     
  • Scritti di Luce, a Camera Chiara. Ospite Maurizio de Giovanni
  • Un modo assolutamente nuovo per presentare lo scrittore napoletano Maurizio De Giovanni, autore di romanzi  gialli di successo c'è e l'ha trovato Brunella Caputo, già nota, come sensibile attrice, al pubblico salernitano. E così, presso Camera Chiara – galleria Sala Posa, situata in via Giovanni da Procida 9, in pieno centro storico di Salerno, proprietario Armando Cerzosimo e curatrice Francesca Massa si è sviluppato l'incontro con l'autore. Sotto la dicitura "Scritti di luce - Autori in immagini e parole", ha preso forma la serata, che non sarà l'unica stando alla programmazione futura, ideata con cura e meticolosità professionale da Brunella Caputo e svolta in favore del pubblico, appassionato  lettore dei gialli di Maurizio de  Giovanni, accorso numeroso, il giorno 28 dicembre scorso. Ciò che ha reso diverso l'incontro, da tutti gli altri, è l'originalità dell'ideatrice che ha curato l'evento servendosi delle splendide voci narranti di Davide Curzio, di Milva Carrozza, della sua stessa e della gentile partecipazione di Maurizio de Giovanni, ma anche della scrittura, una simbiosi perfetta di immagini (foto e video)  che riguardavano l'autore, descrivendolo. Ad inizio di serata, su di un fondale vuoto, artisti invisibili e sala oscura, gli attori  leggono un  mix di pezzi, tratti dai best Sellers del commissario Ricciardi e da Il metodo del coccodrillo. Man mano che la lettura va avanti, la sala viene illuminata in modo alterno, rischiarandosi opportunamente per evidenziare bellissime foto in bianco e nero  che ritraggono de Giovanni nella sua città natale. Ma non è tutto, all'improvviso e quasi sotto il soffitto vengono proiettate  immagini  che riprendono l'autore nei luoghi dei suoi romanzi e nell'atto di comporre mentalmente le sue trame,  mentre vaga solitario nella Napoli, quella meno oleografica ma non per questo meno bella, per quel tratto moderno ed internazionale che si ravvisa nel centro direzionale. L' incontro del 28 scorso, presso Camera Chiara – galleria Sala Posa, è stato l'inizio di un progetto che punterà, nel prossimo futuro, i riflettori su tanti altri autori e se il  riflettore non è altro che la macchina fotografica di Armando Cerzosimo, un'artista di eccezionale bravura, il progetto di Brunella Caputo sarà di sicura eccellenza.  Una piacevole rappresentazione teatrale di un prodotto perfetto è il risultato, della presentazione di Maurizio de Giovanni e non poteva essere diversamente, dati i trascorsi dell'ideatrice, tutto il resto è stato dato alla serata dalla bravura di Armando Cerzosimo (Fotografie), Nicola Cerzosimo (Video). Pietro Cerzosimo (Grafica ) e dal recitato. Conoscere Maurizio de Giovanni, per i pochi che non lo avessero già fatto, è stato piacevolissimo ed inusuale, un'esperienza sicuramente da riprovare.
    Maria Serritiello
     
    Progetto ideato  da Brunella Caputo
    Fotografie di Armando Cerzosimo
    Video di Nicola Cerzosimo
    Grafica di Pietro Cerzosimo
    Selezione testi Brunella Caputo
    Curatrice Camera Chiara Francesca Massa
    Voci narranti:
    Brunella Caputo
    Milva Carrozza
    Davide Curzio
     
    Maria Serritiello
     
     
     
     
     
     
     

     
     
     
     

    Nessun commento:

    Posta un commento