Fonte:www.lapilli.eu
di Maria Serritiello
Si fa fatica a credere che abbia appena 16 anni, Luigi Borzillo, il giovane pianista che, il 29 settembre 2014, si è esibito all'Archivio di Stato, sito nella parte storica della città. Infatti l'edificio che lo ospita, era, in tempi lontani, un palazzo giudiziario, vi ha alloggiato la Regia Udienza, magistratura con competenze giudiziarie, amministrative e militari risalente al periodo aragonese. Non si sa se vi abbia avuto sede fin dalla sua origine nel XV secolo, ma di sicuro vi si trovava nel 1637.
Storico e prestigioso è il palazzo per l'ottimo concerto del più giovane interprete, passato attraverso l'Associazione Culturale Ciprea di Salerno e Provincia, con responsabile di sezione, la Prof.ssa Pina Gallozzi . Così il giovane pianista è stato descritto da note tecniche "Luigi Borzillo, di appena sedici anni, ha dimostrato sicura padronanza tecnica della tastiera e lucidità di memoria. Nel programma proposto, che ha spaziato da Beethoven a Rachmaninov, ha evidenziato non solo le sue ottime doti di decodificatore dei segni della scrittura musicale degli autori presentati, ma è stato vero interprete, andando oltre la partitura, per esprimere emozioni interiori. L'esecuzione del concerto ha regalato al pubblico estasiato, la consapevolezza di chi, con generosità, ha fatto parlare l'anima, anche nei pezzi più virtuosi di Liszt, proposti nella parte centrale della serata. L'interpretazione è apparsa matura e approfondita rara in un pianista così giovane."
Nella sala Paolo Emilio Bilotti il silenzio è divenuto rarefatto, appena le bellissime mani del giovane "Tazio", sì, proprio simile al personaggio di Morte a Venezia di Thomas Mann, si sono appoggiate alla tastiera. Capelli castano chiaro ed ondulati, ad incorniciare il viso fresco, imberbe ed arrossato quel tanto che basta dall'emozione, chiuso in una giacca nera con uno svolazzo bianco al taschino, intenerisce per la sua gioventù tanto impegnata, tra Conservatorio e Liceo Musicale. Non ha molto tempo per sé, né può frequentare disinvoltamente i compagni, il pianoforte è un tiranno che non gli dà tregua ma tant'è il suo talento naturale lo ripaga di ogni sacrificio. Ad eseguire i pezzi il più delle volte è ad occhi socchiusi, ispirati, verso note che vede solo lui, ma che materializza per farcele ascoltare. Dialoga con il piano, come se fosse una persona, lo ammansisce al suo volere, ora forte, ora addolcito dalla melodia. Un talento puro, che interpreta la musica più che eseguirla, un'armonia che gli viene dal di dentro. La serata è calda , suda, si asciuga, passa il fazzoletto sui tasti, li prepara al suo martellamento, si preordina col corpo, un tutt'uno con la bella musica che dovrà eseguire. Le note a volte sembrano sfuggirgli ma lui le imbriglia nella mano che volteggia nell'aria per poi portandosela al petto. Eccezionale, così giovane e così di talento, ma crescerà e quel che più conta con lui cresceranno le sue doti e noi l'avremo ascoltato prima di ognuno.
Storico e prestigioso è il palazzo per l'ottimo concerto del più giovane interprete, passato attraverso l'Associazione Culturale Ciprea di Salerno e Provincia, con responsabile di sezione, la Prof.ssa Pina Gallozzi . Così il giovane pianista è stato descritto da note tecniche "Luigi Borzillo, di appena sedici anni, ha dimostrato sicura padronanza tecnica della tastiera e lucidità di memoria. Nel programma proposto, che ha spaziato da Beethoven a Rachmaninov, ha evidenziato non solo le sue ottime doti di decodificatore dei segni della scrittura musicale degli autori presentati, ma è stato vero interprete, andando oltre la partitura, per esprimere emozioni interiori. L'esecuzione del concerto ha regalato al pubblico estasiato, la consapevolezza di chi, con generosità, ha fatto parlare l'anima, anche nei pezzi più virtuosi di Liszt, proposti nella parte centrale della serata. L'interpretazione è apparsa matura e approfondita rara in un pianista così giovane."
Nella sala Paolo Emilio Bilotti il silenzio è divenuto rarefatto, appena le bellissime mani del giovane "Tazio", sì, proprio simile al personaggio di Morte a Venezia di Thomas Mann, si sono appoggiate alla tastiera. Capelli castano chiaro ed ondulati, ad incorniciare il viso fresco, imberbe ed arrossato quel tanto che basta dall'emozione, chiuso in una giacca nera con uno svolazzo bianco al taschino, intenerisce per la sua gioventù tanto impegnata, tra Conservatorio e Liceo Musicale. Non ha molto tempo per sé, né può frequentare disinvoltamente i compagni, il pianoforte è un tiranno che non gli dà tregua ma tant'è il suo talento naturale lo ripaga di ogni sacrificio. Ad eseguire i pezzi il più delle volte è ad occhi socchiusi, ispirati, verso note che vede solo lui, ma che materializza per farcele ascoltare. Dialoga con il piano, come se fosse una persona, lo ammansisce al suo volere, ora forte, ora addolcito dalla melodia. Un talento puro, che interpreta la musica più che eseguirla, un'armonia che gli viene dal di dentro. La serata è calda , suda, si asciuga, passa il fazzoletto sui tasti, li prepara al suo martellamento, si preordina col corpo, un tutt'uno con la bella musica che dovrà eseguire. Le note a volte sembrano sfuggirgli ma lui le imbriglia nella mano che volteggia nell'aria per poi portandosela al petto. Eccezionale, così giovane e così di talento, ma crescerà e quel che più conta con lui cresceranno le sue doti e noi l'avremo ascoltato prima di ognuno.
Programma eseguito
Beethoven: "Tempest Sonata", op . 31 n°2 in D minor
-Largo- Allegro
-Adagio
-Allegretto
Chopin: Scherzo n°2 in B flat minor, Op.31
Liszt: "Venezia e Napoli" (Anni di Pellegrinaggio)
-Gondoliera
-Canzone
-Tarantella e canzone napoletana
Rachmaninov : Elegie op 3n°1(from "Morceaux de Fantasie")
Relude op 23 n°2, in B flat major
Beethoven: "Tempest Sonata", op . 31 n°2 in D minor
-Largo- Allegro
-Adagio
-Allegretto
Chopin: Scherzo n°2 in B flat minor, Op.31
Liszt: "Venezia e Napoli" (Anni di Pellegrinaggio)
-Gondoliera
-Canzone
-Tarantella e canzone napoletana
Rachmaninov : Elegie op 3n°1(from "Morceaux de Fantasie")
Relude op 23 n°2, in B flat major
Liszt: Rapsodia Ungherese n°2
Maria Serritiello
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