Da bambina, mia nonna faceva giocare tutti i suoi nipoti, me compresa, con un ingenuo gioco che a noi piaceva molto. Il passatempo consisteva nel mettere una sulle altre le mani chiuse a pugno, per quanti giocatori fossero a partecipare. Mia nonna partecipava con un pugno solo messo in cima, l'altra mano restava libera pe poterr bussare così, su ogni pugno. La formula orante e dialogata, sempre la stessa, fino a raggiungere il pugno più alto, dopo averli bussati uno per uno, era la seguente :Tuppe tu. Chi è ? O munaciello. E che vò? A casciulelle. Saglie chiù ncoppe (trad: Toc ,toc. Chi è.Il monachello.E che cosa vuole? La cassettina. Sali più sopra) La cantilena si ripeteva fino a quando raggiunta la cima e non potendo salire oltre, mia nonna chiedeva all'ultimo giocatore la famosa "casciulella" ma questi invariabilmente rispondeva "è nu poco scassatella" (trad: è un pò rotta"). A questa parola ,per magia tutti i pugni si aprivano, si mescolavano tra di loro e il coro dei nipoti diceva allegramente "E fnimmele e scassa e finimmela e scassà "(trad: finiamola di romperla).
PERCHE' MI SONO RICORDATA DI QUESTO GIOCO, OLTRE ALLA NOSTALGIA PER L'INFANZIA? MA PERCHE' E' LA METAFORA DELL'ITALIA IN QUESTO PERIODO STORICO. PROVATE A FARE QUESTO GIOCO E VEDRETE CHE NEL RIPETERE "E FINIMMELE E SCASSA' " NON SI PUO' NON PENSARE CHE A LEI E A QUALCHE COMICO DI TURNO.
Nessun commento:
Posta un commento