Capriccio di Primavera
Sgambetta incerta la primavera,
su gambi sottili,
arcuati,
non raddrizzati ancora dall’amore.
Entra nella mia casa,
da poco rassettata,
con il vestito nero della nonna
e con la borsa della spesa,
di vera pelle
a quadri ritagliata.
Sul tavolo di marmo,
striato da qualche venatura,
è lì che si confonde
tra buone cipolline,
arguto radicchio
e stizzosi ravanelli.
Un cavolo rugoso, lascivo,
le tocca i seni appena in sboccio,
e calorosa la verza, con maestria,
le arriccia i capelli.
Anche zefiro la tenta,
se tenero, le soffia tra le gambe.
Ecco:
l’ape matura
le dà l’esempio
e succhia, il maschio polline,
da fiore in fiore.
Maria Serritiello( da "Solo a metà")
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