Fonte:www.lapilli.eu
di Maria Serritiello
Una deliziosa serata di
teatro è stata messa su, nei giorni scorsi di sabato e domenica, dalla coppia
Tota- Guerra, per la giocondità dell’affettuoso pubblico del Genovesi. Il
titolo “Vita da Anziani”, fa il verso ai simpatici coniugi che, non me ne
vogliano, di anzianità se ne intendono abbastanza. Lo spettacolo, nato sui
social, ha avuto un così strepitoso successo tra i follower, tanto da
considerare di trasportarlo dalle mura domestiche, in teatro. Ed eccolo il
salotto di casa Tota arrivare uguale in scena, la luce è soffusa, la lampada è
bassa, un tavolinetto al lato del divano è pronto ad accogliere tutto il contenuto
delle tasche del Professore. C’è bisogno, per iniziare lo spettacolo, di chi lo
annunci, operazione tenuta solitamente dalla paziente Angela, ma nei due giorni
di spettacolo lei non ci pensa affatto, presa e compresa dalla recitazione.
S’intuisce da subito che non spira aria buona per il povero Professore Tota,
che smarrito e senza la pragmaticità della moglie, va, in scena, avanti ed
indietro senza essere in nessun modo efficiente. Intanto lei, con un libro tra
le mani, legge con puntigliosità, senza perdere di vista ciò che il marito
compie o sta per farlo, pronta a ironizzare sulle sue maldestre prestazioni.
Tota e Guerra sono due coniugi, come ce ne sono tanti ed anche presenti in
teatro, che ogni giorno, all’interno delle loro case, inventano giornate da
trascorrere, lontani dalla vita tumultuosa e produttiva. Ed allora prendono
importanza per le loro discussioni, l’alimentazione, la salute, la
socializzazione, lo sport, la Salernitana, i viaggi, la collaborazione, la
cultura, il tutto condito da ironia e sagacia. Uno spaccato di vita ordinaria,
un elogio alla normalità, un insieme di azioni, finalmente più lente, senza la
frettolosità dei tempi moderni; perdersi per gli occhiali che non si trovano,
del telefonino che non si riesce a farlo funzionare, dell’elenco della spesa
scritto su foglietti volanti e regolarmente dimenticati e dei tanti automatismi
che ci fanno scordare il posto degli oggetti. Certo Angela, appare l’angelo
castigatore, nel sottolineare con troppa ironia l’inesperienza di Enzo e lui a
sua volta non sarà stato così maldestro nel compiere facili azioni, ma tant’è è
il teatro che lo vuole e loro si offrono volentieri al gioco delle parti. Fatto
sta che più di una coppia, avanti negli anni, presente in teatro, ha trovato
possibile il loro benevolo rintuzzarsi, somigliante al proprio. E così “Vita da anziani”, ovvero le stripes
costruite in semplicità e linguaggio privo di orpelli, hanno il pregio di
rispecchiare la vita reale di tante coppie alle quali va l’augurio che Enzo
Tota rivolge, in modo tenero, alla sua Angela, compagna di vita da innumerevoli
anni: “dovessi rinascere di nuovo, ti sceglierei sempre al mio fianco”.
Luci. Musica e
quant’altro: Marcello Andria
Maria Serritiello
www.lapilli.eu
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