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venerdì 12 aprile 2024

“Oltre la striscia” de La Corte dei Folli di Fossano (CN), ultimo spettacolo in gara per il Festival Nazionale XS città di Salerno

 

Fonte: www.lapilli.eu 

di Maria Serritiello


La striscia di Gaza entra prepotentemente nel nostro quieto pomeriggio teatrale, del 7 Aprile e ci sobbalza la vita. Il “nooooooo” urlato da Akram, con quanto fiato ha in gola, attraverso il riquadro, che funge da finestra, nello scantinato pieno di oggetti alla rinfusa, avvia la storia che si ascolterà con sentimenti diversi ma anche avversi.

La storia di per sé è ridotta all’essenziale e dopo l’urlo feroce, Akram rientra nello scantinato, trascinandosi dietro un soldato che ha preso come ostaggio e comincia la lotta, se ucciderlo o meno.  Nulla si sa dei due uomini che si avvinghiano come serpenti, a volte sovrasta l’uno, altre volte l’altro, ma sempre come due acerrimi nemici, di fazioni opposte. La guerra che sta proprio sotto i nostri piedi, la ritroviamo al nostro fianco, con tutte le implicazioni possibili, per cui Akram medico è rimasto in Palestina per poter curare la propria gente, mentre Rinan abbandona la sua terra d’origine per andare oltre la striscia

E Gaza con le sue stragi giornaliere, con gli orrori inimmaginabili, con uomini che più non ricordano l’umanità, ci avviluppa in un’aria opprimente, claustrofobica, priva di atmosfera pura e limpidi cieli, ma solo fumo provocato dagli scoppi, con l’odore acre delle bombe. Scorre il tempo e nello scantinato buio, senza spiraglio di salvezza, avvolto da una colonna sonora che simula l’atroce dolore di un popolo infelice, si consuma una tragedia familiare oltre il dramma collettivo della striscia. Akram e Rinan sono fratelli, quest’ultimo ha ucciso i suoi genitori perché considerati nemici. Un tuffo al cuore, alla rivelazione e non si aspetta che l’esito finale che arriverà,  com’è giusto che sia.

Tempismo drammaturgico o solo intuizione che “Oltre la striscia” può funzionare teatralmente, essendo la guerra appartenerci più di quanto possa sembrare?  Il pezzo è stato scritto nel 2014 da un giovane e promettente napoletano, Fabio Pisano, classe 1986 ed ha tutti gli elementi in sé per essere un piccolo capolavoro di antica tragedia.  Così all’interno della drammaturgia si assiste ad una guerra nella guerra che poco ha a che fare con l’ostilità reale. Entrano in gioco altri punti di vista, secondo me (N.D.R.) con la lotta che stanno vivendo. E riflettiamo: è vero che Akram non ha scelto, non ha lasciato la striscia, continuando ad esercitare la professione di medico per la sua gente, mentre Rinan ha preferito andare via per realizzarsi come soldato ed ancor più come libero innamorato. La sua donna colpita nella striscia non viene salvata da Akram, che, a sua difesa, non la riconosce e Rinan per vendetta, uccide i suoi, i loro, genitori, riconoscendoli, a sua discolpa, come nemici. Un po' riduttivo, sicché il valore sacro della guerra, che pure c’è, si copre di un bieco delitto, ma tant’è oltre la striscia, la via è senza ritorno, scampo non c’è e così sarà.

Una regia attenta, puntuale, carnale e vitale, come ampiamente si conviene all’età dei due giovani e prestanti attori, Stefano Sandroni e Lorenzo Ravera, spasmodici ed inquietanti nella loro performance artistica, sapientemente sorretta da una colonna sonora, ora tragica, ora elegiaca, ora mesta, ora intrisa di lamenti, tre d’union tra la scena ed il pubblico, è stato l’elemento in più

Ad un ottimo Pinuccio Bellone, regista di spiccata bravura, attento ad ogni passaggio della narrazione, fino al tocco finale della caduta degli aquiloni e quindi della caduta dell’infantile innocenza dei due fratelli, che il Festival XS ha imparato a conoscere nel tempo, va tutta la mia stima teatrale ed umana

La Corte dei Folli di Fossano (CN) ha partecipato, precedentemente a tre edizioni del Festival vincendole tutte e più precisamente:

Edizione 2015 con "Piccoli crimini coniugali" di Eric-Emmanuel Schmitt;

Edizione 2018 (decennale) con "Tango" di Francesca Zanni;

Edizione 2019 con "Nel nome del padre" di Luigi Lunari.

 

Maria Serritiello

www.lapilli.eu




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