Fonte:www.lapilli.eu
di Maria Serritiello
Sbelut è certamente uno
stato che Pasquale rappresenta in maniera degna, anche in maniera fisica ed
allora, dinoccolato, capelli arruffati, camicia sblusata, affronta i vari
problemi che lo rendono "sbelut". Inizia con esaltare il mare, quel
mare che è un elemento indispensabile per vivere in modo equilibrato. Affronta
vari temi con, a volte, monologhi non sense che gli fanno dire di non farcela
più. Anche la televisione lo svilisce, con personaggi, come Filumena e Gerardo,
che fanno il verso alle fiction popolari. Poi, affronta il problema body
scening e lo conclude a modo suo, con una battuta che fa sorridere, ma non
divertire. Ecco, i temi trattati sono quelli che ci ronzano intorno ma da
Pasquale sono esposti più con malinconia che con divertimento, come se avesse
preso coscienza che c’è poco da ridere e per questo è Sbelut.
Il pezzo migliore, dove
Pasquale, con la parola “Cavere”, il caldo, fa l'imitazione di Peppe Barra
infiammando lo spettacolo, ci ha fatto rimpiangere la sua imitazione di Nino
D’Angelo, che per l’occasione è Vivo D’Angelo, caschetto biondo ed il mantra
ripetuto “ Anna Marì”.
Insomma uno spettacolo di
svolta, una comicità pensata, che affronta problemi attuali con la leggerezza
della risata e non con il vuoto delle parole, solo accattivanti.
Uno spettacolo stuzzicante,
il suo, pieno di buone intenzioni, a tratti divertente, ma da Pasquale Palma ci
aspettiamo di più, perché in passato ha dimostrato di saperlo fare. E" in
crescita e con questo spettacolo è visibile.
Maria Serritiello
www.lapilli.eu
Pasquale Palma,
Nasce a Napoli nel 1986 e cresce a Giugliano in Campania (nell’area nord di Napoli). Fin da piccolo, mentre tutti i suoi amici sognano di diventare i nuovi Maradona, Pasquale resta affascinato da Totò, Sordi, Troisi, Verdone
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