Il 22 settembre prossimo a Roma e precisamente al Foro Italico, si assegneranno, per la prima volta, gli Awards Italian Padel, lo sport che è
apparso sulla scena, in Italia, nel 1991 e che ha sottratto, in breve tempo,
appassionati al tennis.
Una grande serata di gala,
organizzata con giusta competenza dal Corriere
dello Sport-Stadio e patrocinata dalla Regione
Lazio, per premiare i più forti padelisti italiani e internazionali.
Presenta la serata Alessandro Lupi. Ex calciatore
professionista italiano, allenatore ed ex giocatore come centrocampista. Di
recente ha allenato il Chiasso.
Agli Awards della
capitale, saranno presenti, inoltre, sportivi, calciatori o ex calciatori che
hanno contribuito alla crescita di questo sport, rappresentanti delle grandi
aziende che operano nel settore e istituzioni sportive.
La
notte delle stelle del padel è il primo premio italiano dedicato, sì,
agli sportivi praticanti, ma è anche il riconoscimento per coloro che si sono
spesi per la crescita e la diffusione di questo appassionante sport. Due tra i tanti club sorti negli ultimi tre
anni, saliranno sul podio, la sera del 22, per ricevere l’ambito premio e
precisamente: La Padel Arena di Perugia
e il Padel 924 di Avigliano(PZ).
Due realtà diverse fra di
loro per strutture a disposizione ma con un unico fine, quello dell’inclusione
democratica, per cui se la Padel Arena eccelle di servizi e serve una vasta
platea, il Padel 924 a conduzione
familiare, Bianco-Esposito, ha
creato una struttura senza la quale, giovani e signori varia età, in una realtà
lontana dai grandi centri, non avrebbero potuto praticare questo sport, in
barba ai suoi principi di democraticità ed inclusione. Lode, dunque, alle due
realtà e ben meritato il premio.
Padel
924 di Avigliano
"Passione, interesse
ed intuizione, proprio grazie al mix di questi elementi prende vita Padel 924, un Club dove tra una partita
e l’altra anzi tra una volée e l’altra, si può coltivare l’amore per lo sport.
Infatti tutto nasce proprio dall’amore che la famiglia Bianco nutre per lo sport e dalla voglia di trasmettere ad
altri tali valori. Dopo aver frequentato per anni campi di allenamento e tornei
in giro per l’Italia, e dopo aver seguito in modo compulsivo le gesta dei loro
idoli sportivi, finalmente si sono concretizzate le condizioni per la
realizzazione del loro sogno. Quale posto migliore per realizzarlo se non
Avigliano, un piccolo e riservato paese montano della Basilicata, luogo che ha
cresciuto ed educato Pasquale e Liliana." (Fonte Web)
Padel
924,
dove il numero sta per i metri di altezza sul livello del mare, è sito in Avigliano, un paese di 10.708 abitanti
in provincia di Potenza, circondato da 4 montagne dell’appennino lucano, con
una temperatura di tipo continentale. In questo luogo, discosto dal centro,
sorge la casa della famiglia Bianco e qui, nello spazio che circonda l’abitato,
i fratelli Liliana e Pasquale Bianco,
con Nicola Esposito, consorte della prima, hanno pensato di far sorgere un
campo di Padel, che servisse a sportivi, che per ragioni logistiche, restavano
fuori da strutture attrezzate dei grandi centri urbani.
Ed ecco il campo,
pavimentato d’azzurro, un cielo capovolto, circondato dal verde degli alberi
preesistenti, da curati vasi di fiori, da sedie e dormeuse di vimini scuro,
servizi igienici, docce e bar per l’attesa e la socializzazione. Tutto a
portata di mano, per allenarsi in un ambiente amabile, signorile e silenzioso,
dove il tamburellare insistente delle palline gialle sugli intrecci delle
racchette, è il solo rimbombo per l’aria. Il campo è sottoposto alla strada per
cui si formano capannelli di persone che assistono interessati alle partite
giocate giù, un diversivo anche per loro. E così, in un quieto angolo del
circondario potentino, il Padel della
famiglia Bianco-Esposito ha portato la nota di partecipazione mancante, tra
quanti anelavano ad essere in linea con i grandi centri di questo innovativo
sport.
Maria
Serritiello
Notizie Padel dal web
Nel 1969 ad Acapulco il
messicano Enrique Corcuera, volendo costruire un campo da paddle tennis nella
propria abitazione ed essendoci dei muri proprio a ridosso dello spazio
disponibile per tracciare il campo, concepì l'idea di considerare i muri come
parte integrante del campo di gioco. Corcuera poi regolamentò il nuovo gioco e
lo chiamò padel.
ll padel è uno degli sport
più popolari in America Latina (in particolare in Argentina e in Spagna, con 4
milioni e mezzo di praticanti amatoriali, oltre a essere discretamente diffuso
anche in Portogallo e Svezia).
In Italia la Federazione Italiana Gioco Padel (F.I.G.P.) nacque nel febbraio del 1991, costituita da alcuni amatori con lo scopo di favorire lo sport nel territorio italiano. A promuovere la nascita della Federazione furono alcune Associazioni Sportive di Bologna e dintorni, e fin dall’inizio la scelta fu quella di strutturare la F.I.G.P. in accordo con quelli che erano i regolamenti del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (C.O.N.I.).
Il nome (paddle) deriverebbe dalla racchetta a piatto solido – paddle racquet ('pagaia') in lingua inglese. Per giocare si usava infatti una racchetta in legno pieno, mentre il campo era circondato di recinzioni metalliche.
Nessun commento:
Posta un commento