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lunedì 25 maggio 2015

La leggerezza dell'essere



Due anni fa, esattamente il 7 giugno, in uno di quei giorni nati imperfetti, se ne andava Gigi, lasciando tutti nel dolore. La madre Franca, è stata mia compagna di scuola e saperla affondata nella sofferenza, la peggiore che possa capitare ad un genitore, mi ha addolorata oltremodo. Così quando mi ha chiesto di aiutarla a rendere manifesto il suo ricordo, non ho esitato a trovare spazio nel mio blog, che so seguito da persone sensibili e capaci di rispetto verso un dolore così infinito.

Gigi era sole, mare, amico, allegria e sana voglia di esserci, eppure non è bastato. Nessun segnale, nessuna piega sulla fronte, ha fatto presagire ciò che poteva aver macerato il suo animo fino a consumarlo. E così imitando la leggerezza di una farfalla ne ha seguito il volo.

Mi piace pensare che sia in cammino e chi lo ha amato e lo ama sopra ogni cosa per sempre, lo segua con amore terreno, intenso, forte, viscerale, come solo una madre può fare. Franca ha fatto di più, se ha raccolto le parole, fino ad ora sepolte dal suo dolore, portandole sulla carta e di lui vergando il tratto. Quel cordone spezzato volontariamente, di nuovo si annoda allacciandosi alla sua vita che con le parole, ancora, lo genera, come un tempo aveva già fatto. Due interminabili anni, per riuscir a portare alla luce il suo dolce profilo, quello che le tenere parole di mamma lo  restituiscono intatto e con commovente devozione. E così Gigi ritorna, perché a conti fatti non se n’è mai veramente andato. Ti vogliamo bene, ragazzo, ora lo sai.

Maria Serritiello


La leggerezza dell'essere

Così sei passato sul mondo. Con passo leggero, con delicatezza hai vissuto sempre col sorriso dolce ma velato da un fondo di malinconia segretata a tutti ... Con leggerezza entravi in casa, con leggerezza ponevi le labbra sulla mia fronte per un bacio  veloce e delicato. Quel bacio mi manca, il suo ricordo mi vela gli occhi di lacrime...

(Mamma)




 
 
 

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