La
dolce mammina
Dolce mammina,
la tua, la mia,
la giovane allontanata,
in bianco e nero
senza più la casa
dove il torrente scorre
e il salice già piange;
sul lavatoio,
di grezzo granito, china
e per le strade
polverose sfollate.
Dolce mammina allegra,
l’armoniosa piena in
movimento,
l’usignolo che canta
e la favola ci racconta
magica al piano
come al lento gesto del
ricamo.
La dolce mammina,
la tua, la mia.
Intatta!
7-8-’98 Maria Serritiello
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