Pagine

venerdì 15 aprile 2011

Restiamo umani


VITTORIO ARRIGONI

Vittorio Arrigoni (Besana Brianza, 4 febbraio 1975 – Gaza, 15 aprile 2011) è stato un giornalista e attivista italiano


Noto soprattutto per la sua attività in sostegno della causa palestinese e in particolare contro l'assedio condotto dallo Stato di Israele alla popolazione della Striscia di Gaza. Attestato su posizioni di sinistra e laica, Vittorio Arrigoni criticava duramente la politica autoritaria e teocratica di Hamas nell'amministrazione della Striscia e quella di Fatah in Cisgiordania, considerata nei fatti collaborazionista con Israele.

Era membro dell'International Solidarity Movement[1] e si era trasferito a Gaza da dove diffondeva informazioni sulle condizioni dei palestinesi della Striscia.

Nel 2008 è stato arrestato e incarcerato dall'Esercito israeliano dopo che aveva difeso 15 pescatori palestinesi che pescavano in acque internazionali[2].

Il 12 ottobre 2010 ha fatto un comunicato di risposta a Roberto Saviano, il quale aveva partecipato ad una manifestazione pro-Israele, con un video.

Il 4 gennaio 2011 aveva ripubblicato sul suo blog il manifesto dei giovani di Gaza Gaza Youth Breaks Out con un commento favorevole. Questi giovani, repressi da Hamas, rivendicavano al tempo stesso la liberazione dall'occupazione israeliana e dall'oppressivo regime di Hamas, annunciando una "rivoluzione". Nelle ultime settimane della sua vita Arrigoni aveva preso posizione a favore delle rivoluzioni del 2011 in corso in diversi Paesi arabi.

Arrigoni era collaboratore de Il manifesto, per la cui casa editrice aveva pubblicato Restiamo umani, tradotto e pubblicato anche in inglese, spagnolo e tedesco. L'edizione in inglese includeva un'introduzione dello storico israeliano Ilan Pappé.

Raggiunse una grande notorietà durante l'Operazione Piombo fuso, in quanto il suo blog Guerrilla Radio fu l'unica fonte giornalistica ad informare da Gaza in un momento in cui nessun giornalista "professionale" aveva accesso alla Striscia. Il sito di Arrigoni, fino a quel momento non particolarmente famoso, divenne per molte settimane, secondo Blogbabel, il blog più letto e citato in Italia, superando addirittura quello di Beppe Grillo.

Il 14 aprile 2011 è stato rapito e ucciso. Secondo le Brigate Ezzedin al-Qassam che hanno ritrovato il corpo, l'omicidio sarebbe stato compiuto da un gruppo salafita, che lo ha ucciso per soffocamento durante la notte




Nessun commento:

Posta un commento