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domenica 10 aprile 2011

La Pasta Nera


PASTA NERA DOCUMENTARIO DI ALESSANDRO PIVA

Fonte:il venerdì di repubblica
Contromano di Curzio Maltese

Il regista salernitano, Alessandro Piva, ha recuperato una storia vecchia e dimenticata di solidarietà tra Nord e Sud e ne ha fatto un documentario straordinario:La Pasta Nera.

La storia

Settemila bambini meridionali, tra il 1945 e il 1952,furono strappati alla fame e alla miseria del dopoguerra, per l'ospitalità generosa di famiglie emiliane e romagnole.Persone, gli ospitanti, non certo ricche, ma operai e contadini, con appena il necessario per vivere. Ma tant'è dove c'era da mangiare per cinque,si poteva mangiare anche per sei. Quei bambini ora hanno settant'anni,molti sono tornati dopo due anni alle loro famiglie, altri sono restati per sempre al Nord ma tutti ricordano con commozione quel viaggio, lungo come una traversata e avventuroso come la scperta di un continente.

Nel clima di collaborazione delle forze anti-fasciste per ricostruire il paese devastato, affamato, profondamente ferito dalla guerra, migliaia di famiglie di lavoratori del centro nord aprirono le loro case a decine di migliaia di bambini provenienti dalle zone più colpite e di più antica miseria del Meridione, ma anche di altre zone martoriate del Paese

L’iniziativa in poco tempo diventò un movimento nazionale proponendo una concezione della solidarietà e dell’assistenza che trovava le sue radici nei valori della Resistenza, indicando soluzioni concrete ai problemi più urgenti, supplendo all’assenza delle istituzioni. Su quelli che vennero chiamati “i treni della felicità” circa 70.000 bambini si lasciarono alle spalle povertà e macerie per vivere l’esperienza dell’ospitalità in un’altra famiglia

Uno dei centri propulsori di questa iniziativa fu l’Unione Donne Italiane che insieme ai comitati che si andarono organizzando in ogni città, riuscirono tra mille difficoltà a riportare quei bambini, partiti laceri e denutriti, nelle proprie case con nuove prospettive. Qualcuno però decise di rimanere.

I protagonisti di questa storia, ormai nonni, ricordano con i loro occhi bambini quest’incredibile esperienza creando un cortocircuito emozionale tra infanzia e anzianità. La memoria storica e un ricordo lucido di uno dei rari esempi di solidarietà tra Nord e Sud del nostro Paese.


Dei bambini ci raccontano una storia. Tutti la stessa, è una cosa strana, sembra quasi non sia successa.

Ricordi che rievocano le terre ospitali e distese al sole della Pianura padana. Oggi questi bambini hanno settant’anni.


A San Severo quando veniva sera s’andava a letto tutti zitti dopo aver mangiato un pezzettino di pane, diviso sette, quello doveva bastarci… una volta la miseria era tanta, era vera, per questo non ce l’ho fatta a tornare giù perché ho visto l’altra faccia della medaglia, anche se ero piccola ho capito che qui potevo stare meglio. Erminia Tancredi ( 5 anni nel 1946).

La prima notte che Franco ha dormito da noi, non riusciva a dormire, si agitava. Io gli ho chiesto – Franco, cos’hai – e lui – non ho sonno – . Il giorno dopo si guardava intorno sospettoso. – Che cosa cerchi? –e lui – niente, niente .- Solo a pranzo quando mangiò per la prima volta le tagliatelle si rilassò e disse – ci avevano detto che qui c’erano i comunisti affamati che mangiavano i bambini. Giovanni Berardi (7 anni nel 1945).

1945. La guerra è finita e l’Italia è devastata, ma l’entusiasmo della nascente democrazia attraversa il Paese.


A Modena i bambini arrivarono dopo un viaggio faticoso ma accompagnato da continui atti di solidarietà festosa nei vari punti di sosta e senza alcun incidente. Ad attenderci c’era il sindaco con tutta la giunta e i rappresentanti dei partiti del Cln insieme a una folla plaudente. Nonostante le assicurazioni date alle madri non fu possibile distribuire gli indumenti durante il viaggio, sicché molti bambini avevano all’arrivo ancora dei pezzi di cartone ai piedi: affascinati, guardavano la neve cadere lentamente, tanto più che molti tra di loro non l’avevano mai vista. Non pensavano che avrebbero dovuto camminarci sopra per raggiungere i pullman che aspettavano fuori dalla stazione. Si vide allora uno spettacolo indimenticabile: gli uomini che erano in attesa sulla pensilina si precipitarono agli sportelli e portarono i bambini in braccio o sulle spalle fino alle corriere. Nessun bambino mise il piede in terra!
Miriam Mafai storica, giornalista, organizzatrice UDI dei treni romani.


Il regista

Alessandro Piva (Salerno, 8 aprile 1966) è un regista e sceneggiatore italiano

Svolge la sua attività spaziando tra cinema e televisione, radio e teatro. Arriva alla regia attraverso un percorso da fotografo, montatore e sceneggiatore.

Terminati nel 1990 gli studi di montaggio al Centro Sperimentale di Cinematografia, lavora come documentarista e realizza reportage in Italia e all’estero. Ha una consolidata esperienza nella comunicazione politica e istituzionale, mentre un altro suo campo d’azione è quello dell’insegnamento nell'audiovisivo; è membro dell’EFA, l’"Accademia del Cinema Europeo". È Amministratore di una società di produzione, la Seminal Film, con la quale partecipa alla realizzazione dei propri progetti.

Piva si è impegnato in campagne sociali nel Mezzogiorno, come l’iniziativa Perotti Point legata all’abbattimento dell’ecomostro Punta Perotti sul lungomare di Bari, che ha portato in Puglia filmaker di tutta Italia per costruire un documentario collettivo sull’evento. Per il ventennale del progetto "Erasmus", ha realizzato il video "Venti di Erasmus" per il Ministero delle politiche giovanili.

Il 4 dicembre 2010, a conclusione del 28° Torino Film Festival, il suo terzo lungometraggio dal titolo "Henry" vince il premio del pubblico per il Miglior Film.




1 commento:

  1. Le storie alla base del documentario "Pasta nera" di Piva sono anche narrate nel libro "I treni della felicità. Storie di bambini in viaggio tra due Italie" scritto da Giovanni Rinaldi per le edizioni Ediesse (2009)
    La pagina dedicata nel sito della casa editrice:
    http://www.ediesseonline.it/catalogo/carta-bianca/i-treni-della-felicita

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