Pagine

mercoledì 13 aprile 2011

" I libri di scuola non sono imparziali"



GABRIELLA CARLUCCI


FONTE:LETTERA 43

Carlucci vuole una Commissione sui «testi comunisti».

La scuola è tornata al centro del dibattito politico. E, come sempre, sono state scintille a colpi di dichiarazioni.
A innescare l'ennesimo scontro tra maggioranza e opposizione è stata la proposta della deputata del Popolo della libertà (Pdl) Gabriella Carlucci, appoggiata da altri 19 parlamentari pidiellini, di istituire una Commissione parlamentare di inchiesta «sull'imparzialità dei libri di testo scolastici». Il progetto di legge è stato già depositato alla Camera il 18 febbraio scorso.
TESTI COMUNISTI. I politici pidiellini hanno criticato ferocemente alcuni manuali scolastici, in particolare quelli di storia, colpevoli di «gettare fango sul premier Silvio Berlusconi», e di essere utilizzati come veri e propri mezzi di «indottrinamento» da parte dei professori «comunisti» per «plagiare le giovani generazioni a fini elettorali».
A loro giudizio, i testi danno una visione degli eventi storici asservita al centrosinistra. Perciò, di fronte a questa situazione definita «vergognosa», i parlamentari del Pdl hanno ritenuto che il Parlamento non potesse «far finta di nulla» e per questo hanno chiesto l'istituzione della Commissione.

Le reazioni dell'opposizione: «Iniziativa da Minculpop»
.
Immediate le reazioni da parte degli esponenti del Partito democratico (Pd), che hanno invitato la maggioranza a ritirare la proposta di legge.
«La richiesta avanzata dal Pdl per bocca della deputata Carlucci è vergognosa e da rispedire al mittente», ha affermato la capogruppo nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni, secondo cui l'iniziativa «nulla avrebbe da invidiare al Minculpop», essendo un chiaro tentativo di intimidazione «nei confronti della libertà di ricerca storica e di insegnamento».
«SPETTACOLO DESOLANTE». Per la senatrice Vittoria Franco, «Il Pdl vorrebbe una scuola pubblica di regime, completamente asservita al potere del governo che vede i comunisti dappertutto. Forse Carlucci non sa che esiste il principio, sancito dalla Costituzione, della libertà di insegnamento nella quale rientra anche l'autonomia nella scelta dei libri di testo. Di analoga libertà, fino a prova contraria, godono gli editori nel pubblicare i volumi».
Caustica anche la responsabile scuola del Pd Francesca Puglisi che, parlando di «spettacolo desolante», ha attaccato: «In tre anni la maggioranza ha progressivamente distrutto la scuola pubblica, umiliato chi ci studia, offeso chi ci lavora, sottratto risorse e abbassato tutti gli standard qualitativi». Anche la senatrice del Pd, Mariangela Bastico, non ha fatto sconti all'iniziativa del Pdl: «Sono il pluralismo e la libertà di insegnamento che fanno della scuola pubblica un fondamento della democrazia, costituzionalmente garantito, a irritare fortemente il premier e la maggioranza che gli fa sempre eco».
«INIZIATIVA NAZIFASCISTA». A far da controcanto alle proteste del Pd anche Pierfelice Zazzera, capogruppo Idv in Commissione cultura alla Camera, che ha commentato l'iniziativa del Pdl ricordando «all'instancabile onorevole Carlucci, che sforna progetti di legge in batteria», che la Costituzione «sancisce un'Italia repubblicana, fondata sul lavoro e sulla resistenza alla dittatura nazifascista. Chi getta fango sulle istituzioni e sul nostro Paese è questo presidente del Consiglio che non ha più nessuna credibilità sul piano internazionale e che prende in ostaggio un intero Parlamento per sfornare l'ennesima legge ad personam».

Lo sconcerto degli studenti di Rete della conoscenza
Il corteo degli studenti a Torino. (Foto Ansa)
.
A rispondere all'iniziativa dell'onorevole Carlucci, si è aggiunta anche l'associazione studentensca Rete della conoscenza: «Apprendiamo sconcertati la notizia sulla Commissione parlamentare di inchiesta sull'imparzialità dei libri di testo scolastici, giustificando questo con il fatto che la descrizione della storia politica recente del nostro Paese sia sbilanciata sui valori della Costituzione e della Resistenza».
Secondo gli studenti fare intendere che «l'educazione a questi valori sia un male», non è che il tentativo «di distogliere l'attenzione dei problemi reali della scuola».
STILE FASCISTA. La chiara proposta di mettere al bando i «libri comunisti», hanno continuaro i rappresentanti della Rete della conoscenza, «ricalca lo stile delle dittature fasciste», anche se «viene liquidato dicendo che questi libri non saranno messi al rogo, ma verranno segnalati agli autori i quali se non li correggeranno subiranno il ritiro dei testi dal mercato. Queste sono evidentemente le dichiarazioni più gravi».


NEL SUO BLOG, COSI' SI DESCRIVE

Noi siamo diversi
Avete mai provato ad applaudire con una mano sola?

Sono Gabriella Carlucci, l’altra mano.

Classe 1959, nata per caso (padre soldato) ad Alghero ,udinese di adozione, tutte cose che hanno segnato profondamente la mia vita.

Gli anni, infatti, erano quelli del boom, della speranza, della fatica, il Friuli,la terra della mia infanzia e adolescenza fatta di gente concreta,operosa e determinata, un’educazione severa fatta di traguardi da raggiungere, senza scorciatoie, grandi valori in cui credere e forti esempi da seguire.

E’ così che sono arrivata alla politica: un impegno d’assolvere con serietà al servizio del mio Paese.

Retorica? Qualcuno può anche pensarlo, ma, lo dico al netto della presunzione, non che ero, allora, una sconosciuta senza arte né parte (ho due lauree e parlo cinque lingue), alla ricerca di un’ultima occasione.

A trent’anni avevo alle spalle l’esperienza d’inviata speciale della mitica trasmissione di Enzo Tortora, Portobello, la conduzione di due edizioni dell’altrettanto mitico Festival di Sanremo, poi ci furono gli anni di Buona Domenica, senza contare le altre trasmissioni che mi hanno visto impegnata per oltre vent’anni sul piccolo schermo: insomma avevo fatto tutto quello che una ragazza che sceglie la tv come lavoro poteva sperare di fare.

Arriva, a metà degli anni novanta, l’incontro politico con Silvio Berlusconi che già conoscevo come editore ed amico. Per essere precisi, siamo nel 1994 e mi capita di leggere il programma di Forza Italia: la mia adesione fu immediata ed entusiastica.

Così immediata ed entusiastica che un capo struttura di Mediaset (avete letto bene) mi rimproverò aspramente e cominciò uno strano periodo professionale, fatto sempre di fatica e dedizione ma in una sorta di limbo: “Per tutelare la mia immagine”, dissero.

Siccome nessuno conosce bene Gabriella Carlucci come Gabriella Carlucci stessa, il tutto servì ad accelerare una decisone presa.

E allora via con l’impegno e la propaganda, parole vecchie ma esprimono bene l’agire politica.

Non arrivavo digiuna di politica, nel ‘68 avevo nove anni (si deve sempre citare per civetteria e perché segna l’inizio del grande conformismo di sinistra), ma nel ’92 ne avevo qualcuno in più, inoltre ho avuto la fortuna (per scelta per formazione) di girare il mondo, percui la mia non poteva che essere una scelta profondamente democratica e occidentale e radicalmente anticomunista: per la libertà bisogna essere disposti alla buona battaglia.

Organizzai, con qualche sodale, la lettura teatrale de “Il libro nero del comunismo” laddove si raccontava, finalmente, senza infingimenti né salamelecchi, la vera natura di quella sventurata ideologia, che lutti e devastazioni ha seminato per il mondo. E non ha ancora finito.

In una di queste performance incontro Silvio Berlusconi, che apprezza il lavoro che mi propone di candidarmi alle elezioni politiche del 2001.

Questa volta a differenza del ‘94 accetto.

Mi spediscono in un collegio uninominale considerato perso dalla destra e vinco.

Il resto è storia recente, la ricandidatura nel 2006, il record di presenza in aula, …. numeri due legislature.

Non è che da parlamentare la mia vita migliora, anzi, l’impegno e la passione aumentano.

Sono l’orgogliosa mamma di Matteo e siccome ho scelto di essere madre cerco di fare quello che qualunque donna fa per suo figlio…lo stesso vale come moglie.

Certo, il Parlamentare, l’Aula, le Commissioni, il Collegio elettorale in Puglia, l’attività di conduttrice televisiva che non ho mai abbandonato (è il mio mestiere), non lasciano molto spazio. Però, si può fare e si fa!.......



Nessun commento:

Posta un commento