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giovedì 21 aprile 2011

Quando Gesu' muore.


CRISTO MORTO


QUANDO GESU' MUORE. L’ORIGINE E LA CONSUETUDINE DEL VENERDI' SANTO
DI MARIA SERRITIELLO

Sono più di tremila i riti, che si rappresentano in Italia, il giorno del “Venerdì Santo”, eseguiti con particolarità dai fedeli e che solennizzano il passaggio di Gesù da uomo a Dio. Una morte necessaria, annunciata fin dalla nascita, che ci salva ma che fa di Cristo un “Agnello”immolato, senza via di scampo. Ovunque sparse sul nostro territorio, le sacre rappresentazioni del venerdì santo, traggono la loro origine, dopo il concilio di Trento e servono a creare nel fedele, il giusto dolore e la commossa partecipazione, per non dimenticare il sacrificio cruento alla base della nostra credenza.



Origine della processione



La processione del Cristo morto nel mondo cattolico è celebrato ovunque con solennità e commossa partecipazione. Tale processione ebbe rilievo, già nel medioevo, quando, con lo spegnersi del teatro greco e latino, sopravvisse nell’uomo l’esigenza di raffigurare scenicamente drammatizzazioni religiose. Nel tardo Medioevo e successivamente, il dramma sacro ebbe un ulteriore sviluppo ed ispirò una ricca produzione di alto valore poetico e teatrale come per esempio”Il pianto della Madonna “di Iacopone da Todi. Ai riti pagani delle antiche religioni naturalistiche, fortemente radicate nel folklore di tutti i popoli, nelle quali troviamo il significato di propiziazione ciclica e lo schema della morte e della risurrezione di un Dio, vennero a sostituirsi le cerimonie dell’Agnus Dei. Non si festeggiò più la rinascita della terra-madre, bensì il sacrificio dell’Uomo-Dio. Dopo il concilio di Trento la chiesa incrementò le rappresentazioni della processione di Cristo. Nel corso del ‘600 e del ‘700 i gesuiti organizzarono processioni di penitenza dove tutti erano invitati a partecipare, camminando scalzi, fustigandosi, portando catene al collo, corone di spine sul capo e una pesante croce sulle spalle.



La processione del Cristo morto è una devozione nata a Gerusalemme con l’intento di proporre alla meditazione dei credenti gli eventi drammatici della passione di Cristo. Molte sono le rievocazioni in tutta Italia e in Europa. Tra esse ricordiamo: la processione dei misteri a Trapani, la via crucis a Barile, il Venerdì Santo a Grassina, la “Processione” a Savona, i “Perdune” a Taranto, i flagellanti a Nocera Tirinese, le porte chiuse alla Madonna a Pagani, le addolorate di Maddaloni e tante altre piccole e grandi sparse in tutta Italia. Una menzione particolare spetta alle processioni della penisola sorrentina, suggestive ed accorate. Ad organizzare tali processioni, in tutta Italia, sono per lo più le confraternite che autonomamente o in collaborazione con altre istituzioni sia religiose che laiche, il Venerdì Santo, manifestano la penitenza e la fede.

Maria Serritiello
www.lapilli.eu



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