Nello spazio verde di Via
Panoramica, piantare un ulivo è per ricordare Antonio Serritiello
Questo luogo è stato
scelto, a preferenza, per dare radice ai ricordi, fissare immagini e rendere l’assenza
meno dolorosa per chi rimane. Cinque anni fa, in una sera d’inverno di fine
anno, Antonio Serritiello ci ha
lasciati, portandosi con sé il patrimonio della sua vita vissuta. E’ doveroso,
per chi l’ha amato, come amorevole madre, raccogliere il testimone e provare a
far rivivere la sua figura in questo campetto di verde, messo a nuovo, anni
addietro, dall’Amministrazione Comunale,
Lo spazio non è stato scelto a caso, qui il piccolo
Antonio ha giocato, ha socializzato con i compagni del quartiere, ha calciato
il pallone ed ha affidato i suoi pensieri al tempo.
E qui, ogni volta, quando
crescerà l’ulivo, si materializzeranno gli anni che non hanno visto la vita e si
eleveranno, com’è giusto che sia, foglie sempre verdi che tenderanno al cielo e
lo celebreranno in terra
L’ulivo piantumato nel
terreno e che sorveglierà la luce e la notte, sentinella d’amore, è simbolo di
pace, di calore, di forza, di fede, di trionfo, di vittoria, e di onore. Per
Antonio sarà fiamma vegetale votiva, accesa per sempre e ad imperituro ricordo.
Maria
Serritiello
Antonio
Serritiello
7 aprile 1953 + 29
dicembre 2016
Brevi
Cenni sulla storia dell’ulivo
L’olivo è presente nella
simbologia e nei miti fin dalla preistoria. La magnificenza dell’olivo è
cantata dai poeti dell’Antico Testamento.
Nelle loro metafore, l’ulivo simbolizza salvezza e prosperità. Omero
nei suoi poemi citò l’olivo: lo assurse a simbolo di pace e di vita. Era
d’olivo il gigantesco tronco per mezzo del quale Polifemo venne accecato da
Ulisse e dai suoi compagni. Il re di Itaca, poi, costruì per sé e per Penelope
il letto nuziale, scavandolo nel tronco stesso di una possente pianta d’olivo,
simbolo di un’unione salda e duratura. Nell’antica
Grecia era considerato una pianta sacra al punto che
chiunque fosse sorpreso a danneggiarlo veniva punito con l’esilio. Alle stesse
Olimpiadi ai vincitori venivano offerti una corona di ulivo ed un’ampolla d’olio
Gli
antichi Romani, invece, intrecciavano ramoscelli di
ulivo per farne corone con le quali premiare i cittadini più valorosi, oltre al
fatto che, secondo tradizione, i gemelli divini Romolo e Remo nacquero sotto un
albero d’olivo.
Nella religione cristiana la
pianta d'olivo ricopre molte simbologie. Dal ritorno della colomba liberata da
Noè all’arca con un ramoscello d’ulivo nel becco, l’olivo assunse un duplice
significato: diventò il simbolo della pace perché attestava la fine del castigo
e la riconciliazione di Dio con gli uomini
“E la colomba tornò a lui
sul far della sera; ecco, essa aveva nel becco un ramoscello di ulivo. Noè
comprese che le acque si erano ritirate dalla terra.”
(Genesi, Antico
Testamento)
Ed ancora, l’Ulivo è la
pianta centrale nella storia delle civiltà che si affacciano sul Mediterraneo. Pianta
arborea da frutto è la più diffuse nel mondo e la più antica di origine. Essa proviene,
secondo un’ipotesi accreditata, dall’area geografica compresa tra l’Asia Minore
e l’Asia Centrale, dov’era presente più di seimila anni fa. Il terreno ideale
per la crescita dell’ulivo è individuato nella “mezzaluna fertile”, cioè quella
zona tra il Tigri e l’Eufrate che dispone di una particolare condizione
climatica: estati calde e asciutte, ma spesso umide, e inverni miti e piovosi.
L’albero di ulivo non richiede terreni profondi e ben si adatta ai terreni
sassosi e terrazzati che guardano il mare.
Da Alfredo Cattabiani “Florario”
Miti, leggende e simboli di fiori e piante
Nessun commento:
Posta un commento