Fonte: Libri e Suoni. it
Quotidiano d'informazione e critica libraria e musicale
Sono orgogliosa di ospitare nel mio blog Fabrizio Peronaci, l'ho conosciuto di persona qualche tempo fa , nella mia città, alla presentazione del suo libro "Mia sorella Emanuela"in collaborazione con Pietro Orlandi. Due persone oneste, pulite e con una gran voglia di verità. L'impegno civile e la puntigliosa passione che mette nello scrivere storie vere, lo rendono uno degli scrittori più quotati nel ricercare la veridicità dei fatti, il suo giornalismo investigativo è noto, ma è mal sopportato da chi ama affossare le proprie colpe, da chi vuole vivere nell'ombra, coprendo gli scandali a tutti i costi, purché la facciata esteriore sia salva. Fabrizio non è il Torchemada dei personaggi di cui scrive, né vuole la testa di Milady, come Athos dei Tre Moschettieri, desidera solamente la verità, come la maggior parte di noi, alla punizione o all'assoluzione ci penserà la giustizia italiana.
Anche "La Tentazione ", una storia vera, uscita in aprile, dopo un bum di vendite, inspiegabilmente è calato il silenzio, ignorato dalla stessa stampa e dai mass-media. Sarà un caso? Io credo di no. Lancio una sfida, per amore della verità, che tutti noi nutriamo, facciamolo diventare il libro dell'estate e dimostriamo che siamo stufi delle bugie con cui si affossano ogni scandalo.
Vogliamo la verità
Maria Serritiello
Fabrizio Peronaci, giornalista professionista, è caposervizio nella redazione romana del «Corriere della Sera» da oltre vent’anni. Tra i suoi libri Mia sorella Emanuela (con Pietro Orlandi, Anordest, 2011) e Il Ganglio (Fandango, 2014). Su Facebook: «Giornalismo investigativo by Fabrizio Peronaci».
Trama
Uno scandalo sessuale ambientato, di notte, tra i viali di Villa Borghese e le stanze del vicino convento. E una passione lunga una vita tra un insigne reverendo, a lungo ai vertici di una delle maggiori congregazioni della Chiesa, e una professoressa romana, oggi in pensione. La trasgressione, le lusinghe della carne e i tormenti d’amore in ambiente religioso sono al centro de “La tentazione” (Centauria, uscita il 13 aprile), l’ultimo libro di Fabrizio Peronaci, giornalista d’inchiesta del Corriere della sera, già autore di due volumi sul mistero della scomparsa di Emanuela Orlandi.
Il racconto, basato su fatti realmente accaduti, si snoda lungo un doppio binario. Il primo parte dallo scandalo a luci rosse esploso nell’ottobre 2015 nell’ordine dei carmelitani scalzi, per il quale Jorge Mario Bergoglio pronunciò pubbliche scuse a nome della Chiesa. Il clamore dei media fu intenso, quanto breve. Ma il reporter autore dello scoop continuò a indagare, portando a galla il dossier secretato, inviato a papa Francesco, relativo a episodi di sesso a pagamento in seno alla Casa generalizia dei seguaci di Santa Teresa d’Avila. Una vicenda torbida, mai conclusa con un regolare processo canonico, nonostante le esortazioni alla trasparenza venute anche dall’ interno della gerarchia ecclesiastica.
La passione è invece quella esplosa a metà degli anni Sessanta tra il carmelitano Edoardo Raspini, all’ epoca Padre Superiore della Provincia Romana, e un' insegnante di lettere. Compagno premuroso e papà di due figlie – da lui riconosciute ufficialmente – «Eddy» passava ogni giorno molte ore con l’amata, per poi all’alba indossare la tonaca e tornare tra i confratelli a condividere pasti, celebrare messe, gestire le finanze comuni. Una doppia vita scandita da cene clandestine al ristorante, incontri in un alberghetto sulla via Flaminia, fughe al mare per ritagliarsi un loro spazio, sesso in auto (una Fiat Primula anni Sessanta), prelievi irregolari di danaro dalle casse della confraternita. Fino a che – nel giugno 1975 – la già rocambolesca relazione si trovò ad affrontare un’ulteriore prova: il coinvolgimento dello stesso padre Edoardo e di tre confratelli nel furto di un prezioso quadro secentesco del “Gherardo delle Notti” dal convento di Monte Compatri. L’opera, valutata nell’ordine dei milioni di euro, non è stata ancora ritrovata.Secondo la meticolosa e a tratti quasi divertita ricostruzione in presa diretta della professoressa, il “Gherardo” fu esportato illegalmente da due malavitosi ospiti della congregazione, in occasione di un viaggio su un’Audi prima in Svizzera e poi in Austria, presenti sul sedile posteriore proprio la Dama Nera (così ribattezzata nel libro) ed «Eddy», futuro padre delle sue bambine.
Fabrizio Peronaci riporta in vita in queste pagine un’incredibile storia vera, che lega insieme gli scandali dell’attualità, l’affresco di un’epoca e la lunga testimonianza di colei che fu la «moglie» del religioso. Traccia il profilo di due figure memorabili: una donna indomita, determinata a restare accanto al suo uomo a ogni costo, e un frate incapace di scegliere tra passione e vocazione. E ci spinge a interrogarci sui destini di una Chiesa in crisi anche a causa di un obbligo di castità continuamente disatteso, da più parti condannato, forse impossibile.
“Eddy era un uomo capace di gesti straordinari e di gran mascalzonate, come in fondo è la vita. Ha scelto me, mi ha amata, ha dato e ricevuto attenzioni, ma alla fine ha preferito un altro. Non è facile competere in amore, quando il tuo rivale è Dio”.
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