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giovedì 19 giugno 2025

Il 24 giugno 2025 si proclama il 1° ed il 2° posto del concorso Professione reporter Memorial Antonio Serritiello

 






Fonte: www.concorsoprofessionereporter.it

di Maria Serritiello


Memorial Antonio Serritiello

V° Concorso Professione Reporter

a cura di Maria Serritiello

Organizzazione Spazio Up Arte

Supporto Tecnico

Cerzosimo


Il giorno 24 giugno 2025

alle ore 19,00

presso la Galleria Fotografica Armando  Cerzosimo

in Via Da Procida, n° 9 Salerno

si proclamerà il vincitore del concorso



Mostra fotografica di 12 opere scelte da quelle inviate



domenica 11 maggio 2025

La dolce mammina di Maria Serritiello


Fonte: Quando Amore c'è. Poesie  Sema Edizioni


di Maria Serritiello

La  dolce mammina

Dolce mammina,

la tua, la mia,

la giovane allontanata

in bianco e nero,

senza più la casa

dove il torrente scorre 

e il salice già piange;

sul lavatoio

di grezzo granito, china

e per le strade

polverose sfollate.

Dolce mammina allegra

l'armoniosa piena in movimento,

l'usignolo che canta

e le favole ci racconta; 

magica al piano

come al lento gesto del ricamo.

La dolce  mammina,

la tua , la mia.

Intatta !

Salerno  7-8- 1998            Maria Serritiello






        





Tosca di Giacomo Puccini al Teatro Di Costanzo-Mattiello di Pompei per la direzione artistica e produzione del Salernitano Eugenio Paolantonio



 

Fonte:www.lapilli.eu

di Maria Serritiello

Il 3 maggio scorso a Pompei, una serata di musica lirica, ad ingresso libero, di gran fascino e di magica suggestione, nel rappresentare “Tosca”, musica di Giacomo Puccini, libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, dal dramma di Victorien Sardou. Il teatro, Di Costanzo-Mattiello, fu realizzato negli anni Venti, secondo lo stile liberty in voga in quel periodo, ha una capienza di 394 posti, di cui 387 in platea e 107 in galleria, tutti occupati per la gran soirée. In effetti la Tosca richiama sempre il grande pubblico per la tragica storia d’amore rappresentata e che si consuma con soavità tra la musica che l’accompagna. L’ampia selezione in forma scenica ha dato modo di muovere sul palcoscenico, di 120 metri quadrati, la coreografica processione del Te Deum, espressa compitamente da tutto il coro filarmonico Jubilato Deo, diretto magistralmente dal Maestro Giuseppe Polese. La produzione e la direzione artistica di questo capolavoro della serata è opera di Eugenio Paolantonio, con il Patrocinio ed il sostegno della città di Pompei e dell’associazione culturale Temistocle Marzano. L’orchestra “Temistocle Marzano” diretta dal giovane e talentuoso Maestro Nicola Polese, come nelle migliori tradizioni musicali ha preso posto nella parte sottostante del palco e forse non è stata una buona idea per l’esiguità dello spazio e per la mancanza della buca d’orchestra, utile ad inglobare la musica equilibrando perfettamente le note ed il canto. Una sottigliezza superata abbondantemente dalla bravura di tutti i componenti musicali e canori

Ed iniziamo a seguire l’opera introdotta gentilmente dalla chiara sintesi della narratrice, tale da seguire in modo partecipativo all’opera in tre atti, di cui il primo ha luogo a Roma di martedì del 17 giugno 1800 e si svolge nella basilica di Sant'Andrea della Valle, il secondo a Palazzo Farnese e il terzo su una terrazza di Castel Sant'Angelo.

La cantante Floria Tosca, amante del pittore liberale Mario Cavaradossi, è corteggiata dal ministro della polizia pontificia Scarpia. Questi imprigiona il pittore e ricatta Tosca: se la donna non si concederà a lui, Cavaradossi sarà fucilato. Tosca si fa dare il salvacondotto da Scarpia, non sapendo che il suo amore è stato realmente fucilato e poi lo uccide. Tosca capito che, alla fine, non ha scampo, si getta giù da Castel Sant’Angelo.

Recondita Armonia, E lucean le stelle, Vissi d’arte le romanze più belle di tutta l’opera, che i cantanti: il tenore Davide Battiniello a turno con la soprano: Martina Sannino, hanno interpretato con sublime trasporto, creando emozioni nel pubblico rapito dall’ascolto.

Voce possente, i do di petto si sprecano e l’interpretazione sicura fanno del tenore Davide Battiniello un jolly sicuro, un professionista serio, un interprete eccezionale. Così si dica anche del soprano Martina Sannino, la sua voce uno scoppiettio di trilli eccezionali, note espresse per restare nel cuore, per un po’. Accanto ai due principali interpreti, con sicurezza e bravura nei loro rispettivi ruoli, Maurizio Esposito, Davide Sabatino, Luciano Lualdi, Vicenzo Mazza a completare la riuscita del prodotto musicale.

Gli applausi a profusione e continuativi sono stati la dimostrazione che ognuno, nel proprio ruolo, ha interpretato con diligenza e massima professionalità l’opera romantica del Maestro Puccini. Il bel canto italiano è stato, sì ben rappresentato nel massino cittadino di Pompei.

Il nostro grazie va al dottor Eugenio Paolantonio, Presidente dell’Associazione CulturaleTemistocle Marzano”, per l’impegno a regalarci quest’emozioni, al Coro Filarmonico: Jubilate Deo, all’ Orchestra: Temistocle Marzano, e ad Ornella Iezzone, Scene e Costumi.

 

Per saperne di più

Il nome, Temistocle Marzano, è stato dato all’ orchestra, in onore del compositore nativo di Procida (2 gennaio 1821), ma salernitano di adozione, sconosciuto ai più

 

Eugenio Paolantonio, Presidente dell’Associazione Culturale “Temistocle Marzano”, a fine serata, visibilmente commosso nel ringraziare tutti della viva partecipazione, ha affermato che allestire uno spettacolo del genere, per altro gratis, è stato un vero miracolo. Poteva essere diversamente Presidente, trovandoci a Pompei?


Maria Serritiello

www.lapilli.eu













 


 

 







domenica 4 maggio 2025

L’artista Maria Elisabetta Novello espone alla Galleria Paola Verrengia di Salerno “Là dove il sentiero si perde”


 Fonte:www.lapilli.eu

di Maria Serritiello


Fino al 16 maggio c.a. è possibile visitare la mostra “Là dove Il sentiero si perde” dell’artista Maria Elisabetta Novello presso la Galleria di Paola Verrengia di Salerno, curata da Renata Caragliano e Stella Cervasio. Una bella unione di donne, 4 di numero, volte a creare bellezza ed efficienza espositiva. Nella lucida e trasparente galleria, per il vetro che l’avvolge, il luogo è il sicuro porto per i quadri materici, dell’artista vicentina che assembla con cura certosina e che vive e lavora a Gonars, in provincia di Udine.  Cenere, carbone, polvere sono i materiali che l’artista manipola, conservando tracce del reale e trasformandosi in teche di plexiglass, nelle quali stipa la polvere del Vesuvio, mescolata a petali di ginestra, il fiore caro a Giacomo Leopardi per la sua umiltà, coraggio e resistenza al contesto arido e deserto.

Le opere di Elisabetta Novello, presenti in galleria, perciò, danno nuova vita alla natura arida del Vesuvio, dove in perlustrazioni performative ha raccolto terra e cenere, quest’ultima come simbolo di memoria e trasformazione e come ultimo residuo della combustione del legno che rappresenta sia la fine che l’inizio di nuove forme e significati. Aver usato la cenere del Vesuvio, poi, offre alle sue opere un significato più intenso e locale.

Una gigantografia in bianco e nero, nel fondo della galleria, con l’immagine della ginestra, irta tra i cigli del Vesuvio chiude quest’esposizione a palcoscenico, dove il visitatore è fruitore, è protagonista, è in simbiosi con l’artista.

La mostra è accompagnata, inoltre, dallo scritto di Renata Caragliano e Stella Cervasio dal titolo “Là dove il sentiero si perde” che richiama l’idea di un percorso discosto, nell’ignoto ma anche nella dimensione della propria anima.

La Galleria Verrengia

La galleria Paola Verrengia in Via Fieravecchia, 34- Salerno è stata fondata nel 1993. Fin dal principio si è focalizzata sull’arte contemporanea, promuovendo opere di artisti giovani ed affermati in vari campi come pittura, scultura, fotografia e video. Hanno presentato mostre di artisti celebri come Alighiero Boetti e Gianni Asdrubali e nel tempo hanno collaborato anche con importanti istituzioni e musei.

Maria Serritiello

www.lapilli.eu




 


lunedì 21 aprile 2025

Papa Francesco ci ha lasciati


 Fonte: web

di Maria Serritiello

Papa Francesco, nato Jorge Mario Bergoglio è, dal 13 marzo 2013, il 266º papa della Chiesa cattolica e vescovo di Roma, 8º sovrano dello Stato della Città del Vaticano, primate d'Italia, oltre agli altri titoli propri del romano pontefice.

Nascita: 17 dicembre 1936, Flores, Buenos Aires, Argentina













Questa l'immagine che più mi commuove

Ti ameremo, ancor di più, Santo Padre



domenica 20 aprile 2025

In Dosella di Maria Serritiello



 Maria Serritiello


In Dosella

               di Maria Serritiello

Lentamente,

l'aria che viene dai campi

e il sole a barre corte

mi svegliano nella casa,

in ogni stanza silenziosa.

Da sola, sul focolare,

brontola l'usata caffettiera

che getta in fuori,

sbuffando,

il liquido nero

in superficie schiumoso.

Sul comodino,

la tazza di cioccolata colma

ed i biscotti rigati

fumano l'invito goloso

di una mattina un pò speciale.

Copiata dalle favole

a lieto fine, 

l'aria regale

s'infila con me

nella vestaglia di cotonina rosa

a fiori bianchi

e si siede sulla sedia

impagliata

come su di un trono

sollevato.

Una volta all'anno,

il rito si compie

e al mio compleanno

con mia madre ci scambiamo i ruoli;

Lei come figlia è deliziosa bambina

io, invece, madre severa.

Ben presto,

ahimè,

il vero ruolo suo

sarebbe stato mio

e questa volta non per gioco, 

ma nella vita e per

davvero


20 aprile di tanti anni fa...





venerdì 18 aprile 2025

Un Poeta un po' Beta, ovvero Roberto Lombardi per la serata conclusiva della 16 esima edizione Festival Teatro XS città di Salerno


 Fonte:www.lapilli.eu

di Maria Serritiello


Roberto Lombardi è “Il poeta un po' Beta”, nell’ultimo spettacolo che ha chiuso il 13 aprile, il 16esimo Festival teatro XS, e lo fa in maniera originale, usando le parole in un gioco creativo senza fine. L’originalissimo spettacolo prende la sua origine dal lavoro con scolaresche, insegnanti e aspiranti scrittori, con i quali ha improntato laboratori linguistici. Innamorato della parola, la scompone e la ricompone a suo piacimento, trovando significati ed uso diverso. Ha un possesso della lingua da “numero primo” e in maniera semplice lo porge, un esercizio continuo che fa con se stesso senza nessuna fatica, è un modo di pensare alla lingua italiana assolutamente originale, una moltiplicazione all’infinito di vocaboli di uso comune o di forma letteraria. Crea all’impronta poesie, pensieri, altro di senso compiuto, accettando la sfida dal pubblico di farsi suggerire lemmi, i più strani e senza un nesso logico, per elaborarli velocemente in modo da creare pezzi linguistici d’ingegno.

Forma e contenuto, metafore, definizioni, sinonimi e contrari, retorica e persuasione nel linguaggio, rapporti fra codici linguistici, il tutto visto dalla particolare angolazione della ludolinguistica: giocare con le parole per svelarne i corto circuiti attraverso repentini capovolgimenti di senso”, tutto questo ha fatto parte del suo divertissement spettacolare che ha convinto, non senza invidia, i tanti presenti, che con la parola qualche volta hanno provato e provano a giocare. Ma tant’è Roberto Lombardi è irraggiungibile, vola alto per adagiarsi su composizioni di grande pregio, di fornire, perfino, un vocabolario povero della lingua italiana “Il Piccolo Zingarello”, un manuale giocoso di fraintendimento del linguaggio.

“Sonetto= cento Grammi; tu ed io= tedio; convento= abitazione da tormenta; cucina=involtini primavera, spaghetti di soia, pollo con mandorle, gelato fritto e sakè; Circoscrivere= la corrispondenza di Liana Orfei; collasso=malessere del giocatore di poker; decadente=chi ha già perso ventidue denti; diabete= di legno…

E così via, per più di 1000 voci, per l’esattezza 1194 di parole vere, non inventate, ma finemente studiate, le cui definizioni, a volte, necessitano di maggiore attenzione, altre d’immediata comprensione, tutte, però, di significato originale e divertente.

 

Roberto Lombardi vanta al suo attivo una lunga e importante esperienza come autore di testi teatrali e narrativi, sceneggiatore, regista, attore, curatore di laboratori. Con lo pseudonimo di Donqi si dedica da anni anche alle arti figurative e plastiche: sue sono le opere in terracotta, legno, ferro e altri materiali, appositamente realizzate per le premiazioni del Festival di Teatro XS. Ha più volta esposto le sue creazioni artistiche in mostre personali.

Maria Serritiello

www.lapilli.eu