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lunedì 25 marzo 2013

Santuario del Buon Consiglio

                         

 Santuario di Maria Ss. del Buon Consiglio di Torre del Greco, in provincia di Napoli, è tra i più recenti santuari mariani della diocesi di Napoli (XX secolo).

Storia del Santuario [modifica]

Le origini

Il Santuario si erge tra il mare ed il Vesuvio, nella periferia sud di Torre del Greco, in provincia e diocesi di Napoli. Il suo fondatore è Mons. Raffaele Scauda che, per divina ispirazione, volle quest’opera per onorare il nome di Maria, Madonna del Buon Consiglio, e per aiutare l’infanzia abbandonata che, allora, rappresentava la forma di povertà più urgente.


Il fondatore con le orfanelle
Esso fu eretto agli inizi del 1900, quando don Raffaele, originario di Torre Annunziata, fu inviato a celebrare la S. Messa presso una cappella gentilizia in località Leopardi (che deve il proprio nome a Giacomo Leopardi che, in questo territorio, trascorse l’ultimo periodo della sua vita). Resosi conto che la chiesetta risultava insufficiente a contenere i fedeli che abitavano questa terra, pensò di erigere un nuovo tempio dedicato alla Vergine del Buon Consiglio, la cui effigie era da sempre venerata presso la propria casa paterna. La chiesa, corrispondente all’attuale sacrestia, fu completata nel 1906, anno in cui fu portata la tela, dipinta da un anonimo napoletano, che ha dato il titolo alla chiesa.

Il primo grande Tempio

Un illustrissimo personaggio, la marchesa Eleonora De Cillis Carafa D’Andria, con grande sensibilità spirituale, affiancò l’opera di don Scauda con l’impiego dei suoi beni. Nel 1926, fu costruita la chiesa grande, per accogliere i numerosi pellegrini che accorrevano sempre più numerosi, e fu ampliata anche la casa per accogliere i bambini abbandonati.

Il bombardamento e la ricostruzione

Durante la seconda guerra mondiale, purtroppo, il complesso fu completamente distrutto da un’incursione aerea: era il 23 settembre 1943. Rimase intatta solo la parete su cui era posta l’effigie della Madonna.

Per ricostruire il tempio e ridar vita alle opere caritative annesse, don Scauda riprese a girare per i paesi vicini a raccogliere fondi, meritando l’appellativo di ‘facchino della Madonna’. La ricostruzione terminò nell’anno 1954. Fin dagli inizi don Raffaele ebbe come riferimento ed amico il Beato Bartolo Longo, fondatore del Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei, il quale incoraggiò molto l’opera del nascente Santuario, specialmente le iniziative di carità in favore dei bambini. L’orfanotrofio accolse per tutto il periodo bellico e post bellico centinaia e centinaia di orfanelle, che qui trovarono accoglienza e formazione. Tutto questo fu realizzato anche grazie all’aiuto della congregazione delle Suore di Sant’Antonio, fino al 1934, e di quella delle Suore Stimmatine, dal 1935. Don Raffaele Scauda moì il 2 giugno 1961.

Il Santuario e la Carità

L’opera di carità a favore degli orfani si è espressa in una serie di attività che, oltre alla formazione scolastica, prevedessero anche l’inserimento nel mondo del lavoro grazie alla creazione di laboratori artigianali e di corsi di formazione.
La realtà dell’orfanotrofio è perdurata fino agli inizi degli anni ’80. Dopo, essendo mutati i tempi e le modalità assistenziali, l’orfanotrofio, così come era stato pensato agli inizi, ha cessato di esistere.
Attualmente il Santuario è anche sede di tutte le attività del presbiterio del 13° decanato dell’Arcidiocesi di Napoli (che comprende Torre del Greco, Torre Annunziata, Trecase e Boscotrecase) e di formazione pastorale per i laici. È in fase di avvio un “centro polifunzionale diurno” per minori a rischio e famiglie in difficoltà

                                          

            

  

                                      

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