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mercoledì 28 marzo 2012

Caso Orlandi, Cancellieri alla Camera parla del boss De Pedis



FONTE:ANSA.IT

Il fratello: un uomo mi ha avvicinato dicendo 'Conosci chi la rapi''

I fratelli di Emanuela Orlandi, la ragazza, cittadina vaticana, scomparsa in circostante mai chiarite il 22 giugno 1983, saranno oggi alla Camera. Alle 15 e' infatti previsto il question time del ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri, la quale dara' risposte sulla vicenda di Enrico De Pedis, boss della Magliana sepolto nella basilica di Sant'Apollinare.

Il ministro, che rispondera' a una interrogazione presentata da Walter Veltroni (Pd) ha anche fatto dichiarazioni in merito alla questione della sepoltura di De Pedis durante un'audizione in Commissione Antimafia, affermando che il ministero dell'Interno non fu interessato per il il rilascio di autorizzazioni.

Oggi, inoltre, Pietro Orlandi lancera' un appello durante la trasmissione 'Chi l'ha visto?' ad un uomo che qualche settimana fa gli si e' avvicinato dicendogli: ''La persona che fece salire in macchina tua sorella Emanuela la conosci bene''. A raccontarlo e' Pietro stesso, aggiungendo che la persona in questione non ha voluto aggiungere altri particolari ma ha pronunciato un'altra frase che lo ha colpito: ''Chiedi a Sabrina Minardi, che su quella macchina c'era''.

I fatti risalgono a qualche settimana fa, ma Pietro ne parla solo ora, dopo essersi recato dal pm, Simona Maisto (che insieme a Giancarlo Capaldo e' titolare dell'inchiesta tuttora aperta sul caso Orlandi) per riferire l'accaduto. Le sue dichiarazioni sono state verbalizzate. La Minardi fu la donna del boss della Magliana Enrico De Pedis, detto ''Renatino'', morto nel 1990; e nel 2008 fece delle rivelazioni sul caso Orlandi, collegando il rapimento e la banda della Magliana e affermando che Emanuela sarebbe stata uccisa. Le sue dichiarazioni, per altro controverse, hanno in ogni caso fornito elementi agli inquirenti e la donna e' tuttora indagata.

''Il contatto con quest'uomo, che non conosco - racconta Pietro Orlandi - risale ai primi di marzo. Stavo distribuendo la petizione che ho lanciato qualche mese fa, con un appello al Papa e alle autorita' per chiedere verita' e giustizia su Emanuela. Una petizione a cui hanno risposto oltre 75 mila persone con le loro mail. Un uomo sui 50 anni, brizzolato, alto circa un metro e 70, mi ha avvicinato chiedendomi di che si trattasse e ha preso il testo. 'Conosco questa storia da quasi 29 anni', ha affermato con aria evasiva, come a dire che per questa strada non si va lontani. Io ho avuto la sensazione che sapesse benissimo della petizione, tanto piu' che ne avevo parlato la sera prima a Chi l'ha visto.Poi ha fatto una dichiarazione che mi ha un po' scioccato: ''La persona che fece salire in macchina Emanuela la conosci bene''.

''Ho cercato di saper qualcos'altro - prosegue Pietro - ma lui ha risposto: 'Ho detto anche troppo'. Ho continuato a camminare a fianco a lui, a fargli domande. A questo ha aggiunto: 'Chiedi a Sabrina Minardi, che su quella macchina c'era'. Poi ha allargato le braccia per dire che non poteva aggiungere altro, e se n'e' andato''.











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