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venerdì 7 ottobre 2011

Pendrive: Lettera-poesia


FONTE:WWW.LAPIILI.EU
SEZ PENDRIVE
A CURA DI MARIA SERRITIELLO


Lettera-poesia


A mio nipote Luigi



Tra i fogli bianchi, di un diario mai stilato, ne ho voluto aggiungere uno scritto. Un pezzo di carta su cui fissare un attimo di eternità della mia esistenza, descritto con la forza dell’emozione e alla maniera in cui è stato vissuto, semplice com’è la mia vita e pervasa di poesia, l’onda che riempie, ogni giorno, la mia anima. Poche parole per descrivere l’istante, forse anni per cercare di riviverlo, ma attimi così non ritornano.



Sono solo in casa, col mio nipotino Luigi, la sua vita è di appena 20 mesi, età in cui apprende molto e forse, poco, conserva i ricordi, se non ciò che gli torna utile per vivere. Così, sicuramente non ricorderà quest’ attimo, vissuto con me. Quando sarà grande e avrà desiderio o modo di rileggere questo mio scritto, potrà capire quanto amore ha profuso nella mia vita, per i 20 mesi della sua.



Sua madre (mia figlia) me lo ha affidato, in una delle rare volte in cui va dal parrucchiere, “Papà preparagli pure da mangiare”, si raccomanda.

6 ottobre 2011, ore 11,30, metto a bollire l’acqua nel pentolino già preparato sul fuoco, in un piatto mescolo due formaggini con un goccio di olio di oliva. Bolle, verso nell’acqua tre cucchiai di pastina, un pizzico di sale, provo e riprovo per seguire la cottura attentamente, scolo, mescolo il tutto nel piatto e gli do da mangiare. Oggi siamo fortunati, ha mangiato tutto. Luigi è seduto, agiatamente sulle mie gambe e appena ha finito di mangiare non scappa via, come accade di solito, anzi mi resta accucciato addosso e ogni tanto mi chiama"nonno" carezzandomi la barba. Con il dolce ingombro tra le braccia mi sposto dalla sedia al divano, pochi passi con lui sempre attaccato al collo. Mi sistemo, per stare comodo nella poltrona, allungo le gambe e distendo lui sul mio petto. Spontaneamente, allora attacco a cantare una ninna nanna, con parole inventate, gliela sussurro dolcemente, mentre carezzo le braccine incrociate e lentamente lui si assopisce. Dorme, profondamente Luigi, addirittura con un leggero russare e né si sveglia quando la madre ritorna.



Oggi, mio dolce, dolcissimo nipotino, ho ricevuto da te, anche se non lo sai e forse mai lo saprai, uno dei regali più belli che la vita mi abbia potuto donare: la tua fiducia, quella stessa che ha fatto affidare a me il tuo corpo indifeso e l’immensa gioia di vegliare il tuo sonno.



Ho pensato, che questo breve tempo con te, mi ha regalato due anni di vita e sicuramente, come ogni cosa unica, per quel momento, è valsa la pena di vivere.



Grazie, mio piccolo Luigi, del grande dono.



Il Nonno Giuseppe

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