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mercoledì 19 ottobre 2011

E' morto il poeta Andrea Zanzotto, poeta del paesaggio nelle angosce del '900



FONTE:TISCALI.IT

Aveva appena festeggiato i 90 anni con gli auguri del presidente Giorgio Napolitano, Andrea Zanzotto, uno degli ultimi grandi poeti del secondo Novecento, di cui' notò per primo i versi Giuseppe Ungaretti e che Federico Fellini chiamò per il suo Casanova.
Morto oggi all'ospedale di Conegliano, nel suo Veneto che non ha mai abbandonato e per il quale non voleva la secessione, Zanzotto era nato a Pieve di Soligo, in provincia di Treviso, il 10 ottobre del 1921.Da sempre impegnato in difesa dell'ambiente, ha trovato nei boschi, nei cieli, nel paesaggio della campagna veneta la sua ispirazione fin dall'infanzia, quando bambino andava con il padre pittore, antifascista, a contemplare il paesaggio che poi ritrovava a casa, nei suoi quadri. E proprio versi dedicati al padre ha voluto leggere il giorno del suo compleanno in cui è rimasto "toccato" dalle parole dell'"amico" Napolitano che ha ricordato i "comuni trascorsi studenteschi a Padova negli anni della guerra e dell'antifascismo". "La ringrazio - ha scritto il Capo dello Stato nella lettera per Zanzotto ora raccolta nel volume 'Nessun consuntivo (Ed.Antiga) - per questa severita' appassionata dei suoi messaggi, per l'amore che rivolge alla natura ferita così come alla gente del suo Veneto". "Dal paesaggio - aveva più volte detto Zanzotto - ricevevo una forza di bellezza e tranquillità. Ecco perché la distruzione del paesaggio è stata per me un lutto terribile".Parole dure verso il Carroccio - Così come è stata una grande sofferenza veder crescere l'anima leghista. Recentemente il poeta non aveva risparmiato parole dure al Carroccio dicendo di provare "repulsione" ogni volta che sentiva la Lega parlare dell'Unità d'Italia. E il giorno del suo novantesimo compleanno, festeggiato al Caffé Pedrocchi di Padova, con Zanzotto collegato in video-conferenza perché ormai non usciva più di casa, non è mancata la protesta di Roberto Marcato, vice presidente della Provincia di Padova, per non essere stato invitato al tavolo dei relatori "perché appartengo a un partito che parla di secessione". A Padova, la città in cui si era laureato in Lettere nel 1942 con fra gli insegnanti Diego Valeri, e di cui aveva la cittadinanza onoraria, Zanzotto era molto legato.Parole di speranza per i giovani - Ma, il poeta del paesaggio e delle angosce e ossessioni del nostro tempo, aveva più volte spiegato di scrivere versi "per attraversare quest'epoca rotta e maledetta". E a novant'anni aveva comunque parole di speranza per i giovani: "c'é sempre una possibilità positiva. Come la scoperta scientifica dei neutrini". Più del suo compleanno, aveva detto, "mi interessa la scoperta dei neutrini che superano la velocità della luce. E' una specie di miracolo che mi attira e vorrei approfondire, per quanto possibile".Galan: “La sua poesia fa di lui un immortale” - Il cittadino Andrea Zanzotto ha cessato di vivere. La sua poesia invece fa di Andrea Zanzotto un immortale". Questa la prima dichiarazione del ministro per i Beni e le Attività Culturali, Giancarlo Galan, dopo aver appreso della scomparsa del poeta di Pieve di Soligo. "So di interpretare il dolore sincero di tutta la Regione per la scomparsa di un grande uomo e di una immensa personalità della cultura internazionale": lo ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia. "Con Andrea Zanzotto - ha aggiunto il governatore - se ne va uno degli spiriti liberi del Veneto, un poeta che ha lasciato una impronta incancellabile, un veneto che fino all'ultimo ha scelto di vivere e arricchire con la propria umanità la nostra terra. A sua moglie e ai figli - ha concluso - il più vivo cordoglio mio personale, della Regione del Veneto e credo di tutti coloro che l'hanno conosciuto, stimato e amato".Il presidente consiglio Veneto: “Siamo smarriti” - La morte di Zanzotto ci lascia attoniti, smarriti": il presidente del consiglio regionale del Veneto, Clodovaldo Ruffato, va con il pensiero a otto giorni fa quando, nella casa del poeta a Pieve di Soligo (Treviso), aveva consegnato ad Andrea Zanzotto, in occasione dei suoi 90 anni, il "Leone del Veneto", la massima onorificenza regionale. "Aveva una lucidità spaventosa - ricorda Ruffato solo nel fisico era un po' segnato. Si stancava presto. Averlo conosciuto per me è stato un grande evento. Zanzotto è ed è stato un vanto per il Veneto; ha saputo coniugare l'universalità del linguaggio della poesia con le sue radici, con il paesaggio, con le nostre tradizioni, la nostra cultura e dialetto. la sua opera e la sua figura non finirà di essere apprezzata e approfondita ed essere ancor più parte della poesia e letteratura italiana e non solo".

2 commenti:

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