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lunedì 8 aprile 2013

Ricordo di Regina Bianchi, l’ultima Filumena





Fonte : La Repubblica.it
del 6 aprile 2013

Dopo la mitica Titina, prima di Pupella Maggio, è stata lei il volto e la voce di Filumena Marturano, l’ eroina del teatro di Eduardo che generazioni di spettatori teatrali e televisivi hanno ammirato. Regina Bianchi è morta venerdì 5 a Roma a 92 anni dopo una lunga malattia. Era una delle attrici più brave dello spettacolo italiano, quella che ha incarnato la migliore tradizione della nostra scena sia teatrale che cinematografica (più di 60 i film interptetati) e televisiva, non per niente amata dai registi: i fratelli Taviani che la vollero per Kaos nell’ 84, Nanni Loy che con Le quattro giornate di Napoli nel 1962 le regalò il Nastro d’ argento, Zeffirelli che la chiamò per il Gesù di Nazareth televisivo. Ma era il teatro “il luogo” di Regina D’ Antigny, suo vero nome, nata a Lecce il 1 gennaio 1921, figlia d’ arte di genitori di origine francese: sua madre recitò quando era incinta e perfino la sera prima di partorire, poi portò in scena la piccola Regina a 8 giorni. Alla sua formazione artistica ci pensano due maestri da leggenda, “due capocomici che mi hanno dato insegnamenti enormi, ma soprattutto che mi hanno voluto bene. Sì, mi hanno voluto bene”, racconterà poi lei: Raffaele Viviani prima e Eduardo De Filippo poi. “Andai io da Raffaele Viviani: ‘voglio fare parte della sua compagnia ‘, gli dissi, e avevo sedici anni. Lui mi fece provare una canzone al pianoforte, ma scelse un’altra ragazza. La sera, dopo lo spettacolo, mi richiamò: ‘Piccerè, la parte è tua’”, ha ricordato Regina Bianchi in una intervista di qualche anno fa. Quanto a Eduardo, l’attore e drammaturgo era amico dei genitori. “Papà un giorno incontrò Eduardo che gli disse ma perchè tua figlia è andata da Viviani e non da me? Così andai da lui, cominciando dalle parti più piccole”. Per Eduardo interpreterà non solo Filumena ma anche altri capolavori come Sabato, domenica e lunedì, Napoli milionaria! , Questi fantasmi. Curiosamente quando nel ‘ 44 i due fratelli De Filippo litigheranno, Regina Bianchi sceglie di andare con Peppino, ma non per molto: poco dopo infatti lascia le scene per ben 15 anni. Si racconta che il marito, Goffredo Alessandrini, ex-di Anna Magnani, l’ avesse costretta a restare a casa per badare alle due figlie, cosa che lei fece. “Finchè non dissi basta: torno a lavorare. E sono andata da Eduardo. Gli dissi voglio lavorare. E lui mi rispose, l’anno prossimo stai con me “. Fu infatti una volta Eduardo a richiamarla al teatro: all’ inizio degli anni Sessanta la rivolle per Filumena. Non le disse subito della sua idea di affidarle quel ruolo; l’avvisò solo che c’erano le prove: lei andò e le venne un colpo. “Mi telefonò in albergo per dirmi piangendo, io non posso farlo -racconterà Eduardo- Io usai tutti i miei mezzi di convincimento. Fino a che io dissi se lo vuoi fare bene altrimenti hai chiuso per sempre. La trovai il giorno dopo in teatro, con tutta la compagnia che la incitava. Finchè lei piegata venne nel mio camerino e mi disse: Eduardo, ti chiedo scusa, ma se tu mi ritieni all’altezza, io provo. Ritengo che per un’attrice l’umiltà è la prima cosa. E questo che fa di regina Bianchi una grande attrice” . E a quella immagine di femminilità appassionata, ostinata, libera, Regina Bianchi legò per sempre il suo nome.







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