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domenica 7 aprile 2013

Ettore Cerrato, l'artista dei fiori, in esposizione al Fai di Salerno


FIORI SECCHI

Fonte: www.lapilli.eu
di Maria Serritiello

Una singolarissima mostra, in cui i fiori della natura si trasferiscono con grazia nelle cornici, per mostrarsi secondo le composizioni dell'artista, è presente dal 3 aprile e per tutto il mese, al Fai di Salerno, in Via Porta Catena. Di per sé, i fiori, in natura, sono già il dono variopinto del creato e se con essi si riesce a fare dei capolavori  d'arte, nessuna meraviglia.
Ettore Cerrato, l'artista dall'acuta  sensibilità e dal gusto raffinato, nel quotidiano, fino a qualche anno fa, ora in quiescenza, è stato un distinto bancario, addetto all'ufficio estero. Ora, nel tempo libero si dedica con passione ad un hobby di antica e nobile tradizione, cosicché riesce a conservare intatta, se non addirittura ad esaltare, la bellezza dei fiori, proprio quando questi perdono vigoria offrendosi alla vista secchi ed alterati.
Una passione, la sua, nata in Inghilterra, negli anni '70, quando si trovò, per caso, nel famoso negozio di epoca vittoriana "Liberty", dove c'erano quadri di fiori pressati di raffinata bellezza.
Una moda, questa, nata nel regno unito, sotto la regina Vittoria, ma che nel tempo ha conservato, in ogni dove, il gusto decadente e romantico. Non c'è stato innamorato, ora forse non più ed è un vero peccato, che non ha conservato un fiore tra  i libri, per ritrovare nei petali stirati, un ricordo giovanile d'amore.
Vittorio De Sica negli anni trenta , cantando con voce tremula "Signorinella," ne ha dettato  una moda, imitata senza fatica, perché allora i libri di latino, con tracce di passato, si conservavano come sacrari.
Cerrato, nella sua casa elegante, arredata  in stile english, appunto, l'Inghilterra e i quadri che richiamano le vecchie miniature o manufatti di grande pregio, sono così  presenti in ogni angolo del suo vissuto, da apparire un luogo d'esposizione permanente.
 I fiori usati per le magnifiche composizioni, sono prevalentemente primule, pansé e  tutta la gamma cromatica primaverile, dal colore blu, al giallo, e all'arancione, evitando accuratamente il bianco.
La tecnica usata, è invariata nel tempo, sotto la  pressa di corposi libri, per un mese  sono messi i fiori, avendo cura di scegliere quei libri dalla carta porosa o trovare, in mancanza di essi, in qualche negozio fornito di cartolaio, la vecchia carta assorbente che serviva per asciugare lo scritto ad inchiostro.
La stretta dei libri ed in casa Cerrato, ce ne sono tanti, quasi tutti  zeppi di petali e corolle,  può essere sostituita anche da una vera e propria piccola pressa, due tavolette di legno chiuse da una vite che naturalmente l'accorto artista ha portato con sé dall'Inghilterra.
Trascorso il tempo necessario per togliere l'humus, i fiori sono trasferiti con delicatezza dai libri a  cartoncini molto rigidi ed incollati ad uno ad uno, con una colla speciale per tessuti, inventando la forma ed accostando i colori.
Le composizioni di Ettore Cerrato e l'esposizione, nella sede del Fai, ne è una dimostrazione, mostrano, in rifinite cornici,  veri capolavori miniati, merletti colorati, di assoluta bellezza, ma una in particolare è splendida, per la tenuità del colore e per la natura del fiore lavorato, il piccolo "non ti scordar di me"
Ai margini  del quadro dalla forma ovale, si legge:"Forget me not" ed è forse proprio questo il senso del lavoro solitario, dello schivo autore che non ama staccarsi dalle sue composizioni e che ringraziamo calorosamente, per averci regalato la visione bella della natura.
 Cerrato, con il suo paziente ed artistico lavoro tende a non dimenticare mai la bellezza dei fiori, che in realtà ha breve durata. Così fiore dopo fiore, sul cartoncino poroso, l'artista, nel  comporre il lavoro miniato, raffigura e trasferisce anche se stesso, il suo animo gentile, il suo desiderio di bellezza assoluta.
E quando la natura viene meno, imponendo i suoi tempi fugaci, ecco che interviene Lui e la bellezza rivive di nuovo. Quotidianità, la sua, vissuta nel modo più semplice e naturale possibile ma così intensa, così carica, così decisa, tanto da produrre simili capolavori.
Maria Serritiello
www.lapilli.eu







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