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martedì 3 gennaio 2012

Animali domestici, se non li tratti da cani si deprimono


(NELLA FOTO KORA SERRITIELLO)

Non sono d'accordo con questo articolo gli studi compiuti dagli americani sono quasi sempre unilaterali ed esagerati, meglio essere un cane troppo amato che abbandonato e seviziato, come purtroppo accade di frequente.Basta farsi un giro su YooTube per convincersi. Se i cani sono sostitutivi degli affetti umani, una ragione ci dovrà pur essere.E poi non mi piace che si tende di convincerci che i nostri affettuosi e fedeli amici sono beni di lusso, per cui o se ne dovrebbe fare a meno o pagare lo scotto. Sono diventati una popolazione collaterale a quella umana,nelle nostre case,troppo vuote o abitate da persone che non si parlano più o non hanno tempo per farlo.Rispettiamoli,c'è una carta dei diritti umani degli animali,c'è San Francesco patrono d'Italia,che ci ha insegnato l'amore verso di essi. Da parte mia,Kora Serritiello,nella casa è tenuta nella giusta considerazione e lei ci ama con la giusta devozione.
Maria Serritiello

FONTE.VIRGILIO.IT

C'è chi li veste, chi fa loro mangiare il tartufo e che li costringe a condividere pigre abitudini umane. Ma questo tipo d'affetto deprime i pets

Ve bene l’affetto, va bene considerarli membri aggiunti della famiglia. Ma se sono cani – o gatti, o altro ancora - vanno trattati come tali. Sbagliato antropomorfizzare le loro esistenze, diventare ossessivi compagni di giochi imponendo le proprie abitudini. Spesso sedentarie e passive.

E invece l’animale vorrebbe mangiare da animale, stare più a contatto con la natura, essere più libero e selvatico, per quanto possibile.

Secondo un'indagine dell'American Pet Products Association, il 53% dei proprietari di cani e il 38% dei proprietari di gatti fa loro regali per le feste o per il compleanno.

Secondo un sondaggio della Kelton Research commissionato dalla Milo's Kitchen, l'81% dei cittadini Usa considera il pet un membro di famiglia, il 58% li chiama con nomignoli come "mommy" o "daddy", il 77% parla di loro in maniera predominante con il prossimo.

Ma non si tratta solo di un'abitudine americana. Anche in Europa la tendenza sta diventando prevalente. Nelle case italiane, in particolare, vivono circa 20 milioni di pets e per il loro benessere i padroni spendono due miliardi di euro l'anno.

Ma cosa si rischia ad esagerare con questi atteggiamenti fuori norma?

Dalla Società Italiana di Etologia arriva il richiamo a cambiare metodo. Specie con i cani. Anche perchè di base il cane è un lupo addomesticato e pensare che possa trovare piacevole guardare la televisione come noi non ha senso.

Secondo gli esperti situazioni di questo tipo, le forzature a cui sono soggetti, spesso portano l'animale a sentirsi depresso, apatico e a ingrassare. Il malessere o il vizio del padrone finiscono per contagiare il pet e non è sempre una bella cosa.

Chi ha un animale è più sereno di chi non lo ha, dicono le ricerche. Non è bello che la realtà non sia speculare e, tra i cani, alla fine per paradosso rischi di essere più sereno soprattutto chi non ha un padrone.



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