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giovedì 16 dicembre 2010

La donna della mia vita


MIEI SCRITTI

LA RECENSIONE
DI MARIA SERRITIELLO

Una famiglia, quella di Leonardo e Giorgio, fratelli molto diversi tra loro, abbastanza pasticciata in quanto ad affettività. Malgrado il loro differente stile di vita, Giorgio e Leonardo, sono andati sempre molto d’accordo, fino a quando il più debole dei fratelli, Leonardo, conosce Sara, una bellissima ragazza di cui s’innamora. Per Leonardo sembra schiudersi un periodo felice, dopo che ha tentato il suicidio per una pena d’amore. La storia s’intensifica tra i due, insieme possono ricostruire una felice vita affettiva, anche Sara, infatti, ha alle spalle una storia finita male. Il tutto, però, si complica, la ragazza, si scopre in seguito, essere non altro che la relazione extra coniugale di Giorgio, che per altro dalla moglie aspetta un bambino. Intanto anche il padre dei due turbolenti fratelli abbandona il tetto coniugale, perché si invaghisce di un’efficientissima, ma non bella, segretaria. A questa ingarbugliata famiglia, solo la madre, con astuzia tutta femminile, potrà mettere ordine, sì da far celebrare il the end finale.



Commento

Certo il film non rientra nel filone dei cine panettoni natalizi ma non è neanche la commedia all’italiana. E’ un ibrido che non procura né la risata grassa, né la riflessione su come la società italiana sia diventata. Il film è gradevole, però, e ciò lo si deve alla bravura degli attori primari e comprimari, tutti in uno stato di grazia recitativo. “La donna della mia vita” è una commedia borghese, basata sugli equivoci, gli scambi, le situazioni ingarbugliate e finanche sul suicidio del più fragile della famiglia. Man mano che scorrono le immagini si è certi che la donna della vita per i tre uomini ( figli e padre compreso) sarà alla fine quella giusta. Cristina Comencini, autrice del soggetto, ha confezionata una storia familiare, dove nessuno è ciò che appare anzi è la menzogna ad essere protagonista e a riequilibrare tre famiglie allo sfascio.



Interpreti

A fare la parte del leone e ad avere in mano le sorti di tutti i personaggi è la madre- moglie Stefania Sandrelli, dall’aria fintamente svagata, ansiosa quanto lo può essere una donna che vive la vita dei suoi figli e pronta a perdonare ogni cosa, ma non per bontà, sia ben chiaro, ma per consapevole superiorità. Una caratterizzazione perfetta quella di Stefania Sandrelli, sempre più a suo agio nelle parti di donna matura dall’innegabile fascino. Ad ogni nuovo film Luca Argentero e in questo non fa eccezione, cresce professionalmente e offre prestazioni di buon livello. Alessandro Gassman, bello, bravo e vincente ogni volta, che dire di più. Valentina Lodovini , la donna contesa dai due fratelli è più vittima che bomba sexy, trasforma, nel corso d’opera, il suo personaggio da seducente ed avventizio a serioso e stabile e nonostante la storia abbia un lieto fine, nello spettatore, non lascia traccia di questa felicità.



Il Regista

Luca Lucini, milanese del ’67, ha iniziato a lavorare come regista di videoclip per vari cantanti italiani tra cui: Eduardo Bennato, Ligabue, Giorgia e Laura Pausini. Nel 2002 gira il prima cortometraggio “Il sorriso di Diana”e nel 2004 diventa famoso, grazie al lungometraggio “Tre metri sopra il cielo”, tratto dal romanzo si Federico Moccia.



Spunti di riflessione

La sola donna della vita è la madre, o no?



Regia: Luca Lucini



Attori:Luca Argentero, Alessandro Gassman, Stefania Sandrelli,Valentina Lodovini, Giorgio Colangeli, Lella Costa, Sonia Bergamasco, Gaia Bermani Amaral, Franco Bracciaroli.



Giudizio

Sufficiente



Maria Serritiello
www.lapilli.eu

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