Pagine

martedì 7 dicembre 2010

Cerchiamo di capire lo straniero, ma sopratutto la lingua


QUADERNO A QUADRETTI
RUBRICA DI MARIA SERRITIELLO


Stiamo attenti a ricercare nel colpevole di fatti efferati, sempre nell'altro da noi. L'emigrato, il nero, il generico marocchino è un colpevole di comodo per allontanare l'idea che un nostro connazionale, concittadino, compaesano possa essersi macchiato di un delitto che ci inorridisce. In quasi tutti i crimini orrendi di questi ultimi anni si è, in un primo momento, cercato lo straniero colpevole. E’ il caso di Erba, quello di Erica ed Omar e di Lumumba a Perugia, per citarne alcuni. Non dimentichiamo che meno di 40 anni fa, gli italiani sono stati, nella nostra bell’ Italia, essi stessi immigrati, un esodo biblico da sud al nord. La storia si ripete maledettamente uguale con gli stessi problemi che oggi si hanno con gli stranieri. E’ utile,allora, riguardare un’inchiesta televisiva tratta dal noto canale YooTube e che nella mia rubrica “Quaderni a quadretti”, posto. Sono tre parti che descrivono visivamente il nostro recente passato. Solo informandoci sulle nostre radici possiamo capire il presente, evitare errori grossolani e non alimentare inutili razzismi, che, grazie ad una ala volgare ed incolta della politica, attecchisce sempre più. Quarant'anni fa furono gli italiani del sud ad essere discriminati e a lottare per i diritti umani e sindacali, c'è differenza con i nostri giorni? Stiamo attenti e acculturiamoci, è meglio!









Maria Serritiello

Nessun commento:

Posta un commento