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domenica 26 dicembre 2010

Firenze come il polo nord


QUADERNO A QUADRETTI
RUBRICA DI MARIA SERRITIELLO





La frase dei latini “Partire è un po’ come morire” sembrava un'esagerazione degli antichi, per nulla applicabile all’Evento d’Arte, organizzato da Rosalia Paracuollo per il C.C.C Luigi Francavilla, nei giorni 18-19 dicembre con destinazione Firenze, mercatino natalizio tedesco di Heidelberg. Quasi subito, appena dopo Roma, i viaggiatori, 35 in tutto, si sono dovuti ricredere e l’autostrada del Sole, il percorso che unisce l’Italia da Milano a Palermo, si è tramutata in una trappola di neve ghiacciata. Non un solo cartello che segnalasse le avverse condizioni atmosferiche, non la Protezione Civile, né l’ANAS, né i Carabinieri, per altro sempre presenti sul territorio e neanche i Volontari, i soli ad accorrere, ogni volta, con generoso slancio. I 35 di Firenze, in marcia forzata, si sono trovati a percorrere 600 km, a passo d’uomo o a blocchi interminabili e con 27 km di coda a precederli. 15 ore di viaggio, senza sosta in nessun autogrill per il cibo, l’acqua e la toilette è sembrato un po’ troppo, sia pure per raggiungere la città con il più ricco patrimonio d’arte. Eppure il gruppo era partito per tempo da Salerno e alle 5,30 le assicurazioni di percorrenza c’erano tutte. Ora i disagi a raccontarli, è sempre così, sembrano di poco conto, ma essere prigionieri del freddo ed abbandonati sull’ autostrada, quella che è la maggiore via di percorrenza italiana e non un viottolo di campagna, dà una qualche preoccupazione. C’è stata una spaventosa inefficienza ad affrontare l’emergenza che non promette nulla di buono. Siamo a dicembre, notoriamente in inverno, i metereologi fanno previsioni fino a 15 giorni, possibile che a nessuno sia venuto in mente di attrezzare l’autostrada con mezzi funzionali, uomini per il soccorso e sacchetti di sale lungo tutto l’asse stradale? No, tutto questo a nessuno è venuto in mente, il cittadino è stato lasciato solo ad affrontare un evento eccezionale come quello della neve ed il ghiaccio. C’è un sospettoso “fai da te” che avanza per ogni cosa e i commenti delle istituzioni, inette ed incompetenti, ne sono lo specchio. Così per il nuovo capo della protezione civile, Franco Gabrielli, ex prefetto dell’Aquila, al posto di Bertolaso, andato in pensione, ad essere colpevoli sono i cittadini che si sono messi in viaggio, un bell’ingresso per il nuovo incarico non c’è che dire! Lello Arena, nel film del compianto Massimo Troisi, “Ricomincio da tre”, ad un certo punto diceva, facendo sua una frase di Montaigne, “Chi parte sa da cosa fugge ma non sa che cosa cerca”, ebbene parafrasando Montaigne si può dire, mai come in questo caso, “….non si sa che cosa trovi”, ovvero si sa, Firenze, come il polo nord!
Maria Serritiello

"TOMBE LA NEIGE" SU FIRENZE MA LA CITTA' E' STUPENDAMENTE BELLA, SEMPRE

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