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sabato 18 marzo 2017

Eduardo: “Oggi più che ieri per un domani migliore”, con la Compagnia dell’Arte, conclude la stagione “Che Comico 2016-2017”





Fonte:www.lapilli.eu
di Maria Serritiello


Ridotto di Salerno, direttore artistico Gianluca Tortora, ci ha pensato La Compagnia dell’Arte, con uno spettacolo inusuale per il Tempio della Comicità. Sabato 11 e domenica 12 marzo, nelle consuete due serate, il pubblico ha assistito ad un originale omaggio tributato al grande “Eduardo”, a trent’anni dalla sua morte.

 Eduardo: “Oggi più che ieri per un domani migliore”, questo il titolo dello spettacolo, per la regia del bravo Antonello Ronga ed interpretato da: Mauro Collina, Martina Iacovazzo, Federica Buonomo e Vincenzo Triggiano, vuole essere un insieme dell’opera eduardiana, divenuto patrimonio culturale e linguistico di riferimento. Molte delle sue parole, infatti, usate nelle sue commedie, sono diventate lessico familiare in ogni casa. Chi almeno una volta non ha citato la famosa frase di Lucariello, rivolta a suo figlio Nennillo e tratta da Natale in casa Cupiello “Te piace o presepe?” ed il figlio prontamente “No, nu me piace” oppure parole come “ciofeca”, per indicare il caffè di Concetta e “calimma” per indicare il poco calore corporeo nelle case gelate. I termini del grande drammaturgo sono un patrimonio, da lui lasciato, come frutto di esperienza passata, per affrontare con consapevolezza il futuro, sicché le opere del grande Eduardo sono un vademecum per capire che traccia seguire.

 Lo spettacolo si è dispiegato, per circa due ore, tra il mondo eduardiano, come un piacevole itinerario, un affondo appropriato nella maggior parte della sua opera, con collegamenti, mai forzati, ma sempre uno incollato all’altro, traendone un eccezionale copione. Le parole prendono “vita e forma” attraverso la perfetta recitazione degli attori, l’assoluta sincronia vocale e quella dei corpi, i veloci cambiamenti dei costumi in scena, avvolti e stravolti da un ammasso di panni coloratissimi e stesi a vari livelli. Ad essere ben attenti s’individuano ad una ad una le opere e le poesie che hanno intrecciato il copione, ad iniziare dai famosi versi “O ragù”, “Io vulesse truvà pace”, “Allora bevo”, “Si t’ò sapesse dicere”, per continuare con le commedie: Natale in casa Cupiello, Non ti pago, Questi Fantasmi, Gli esami non finiscono mai, Pericolosamente, Vincenzo De Pretore, Filumena Martorano, Le voci di dentro, Napoli milionaria.

A rendere gradevole lo spettacolo è, certamente, la bravura dei quattro attori, tutti salernitani, così capaci a scambiarsi i ruoli, i vestiti e l’espressività facciale, ad essere sincronizzati nella pantomima iniziale od ogni volta che serve il corale, nonché la capacità degli stessi a muoversi, senza essere goffi, in uno spazio ristretto quale quello del Teatro Ridotto. Il collante, però, che ha mantenuto l’insieme di tutto lo spettacolo è la singolarità della lettura, così originale dell’abile regista Antonello Ronga, che ha voluto consegnarci, ad un futuro che verrà, un pregno e sapiente passato. La particolare composizione del testo gli ha fruttato, anche, un secondo posto al concorso nazionale di particolari sceneggiature e la possibilità di esibirsi, nel mese di aprile, a Roma, dove sicuramente l’opera godrà di tutto lo spazio scenico di cui ha bisogno per consentire le digressioni elegiache, care al grande Eduardo. Una nota di merito va anche alla scelta delle musiche, tratte dalla colonna sonora del film “Train de vie” scritta dal talentuoso musicista e compositore bosniaco Goran Bregović.
Maria Serritiello
 
 

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