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mercoledì 19 febbraio 2014

Salerno e i suoi paradossi turistici



                                               (in foto Giuseppe Plaitano)

Ringrazio il mio carissimo amico "Peppe"  per il suo contributo al mio blog", ne aspetto altri.


Fonte: Il Saggio mensile di cultura

articolo di Giuseppe Plaitano
docente in discipline economiche e giuridiche


Per le enormi ricchezze artistiche, culturali, paesaggistiche ed
enogastronomiche di cui dispone l’Italia è sicuramente una nazione che
fonda buona parte della propria economia sul turismo. Ogni sua area
geografica ha, però, la sua specifica vocazione in virtù delle risorse
turistiche esistenti nel proprio territorio. Salerno, ad esempio,
città che da pochi anni si è affacciata sul panorama turistico
nazionale e internazionale, esprimerebbe una vocazione tipicamente
rivolta ai vacanzieri della stagione estiva. Grazie alla sua peculiare
posizione geografica, incastonata come una perla tra le due famose
costiere amalfitana e cilentana, beneficia, infatti, di un clima caldo
ma gradevole anche nelle lunghe estati mediterranee adatto al turismo
balneare. Può contare, anche, sulle sue ricchezze enogastronomiche che
proprio in estate provocano un’esplosione di odori, sapori ed aromi
tipici delle zone costiere e che sono il fondamento della celeberrima
Dieta Mediterranea, così definita dal biologo Angel Keys.
Eppure, a dispetto di quanto appena detto, a Salerno sembra paradossale
rilevare che la stagione nella quale si verificano i maggiori afflussi
turistici sia l’inverno. Più in particolare nel periodo da Novembre a
Gennaio, in concomitanza di alcuni eventi che si svolgono nel
capoluogo, la città diventa meta di numerosi visitatori, che ormai
giungono da ogni luogo nelle stradine caratteristiche del centro
storico e in tutti gli altri luoghi di principale attrazione turistica.
Secondo quanto hanno scritto e scrivono i principali tabloid, riviste e
siti internet del settore, l’evento che ha permesso a Salerno di
raggiungere una notorietà incontrastata in campo turistico, è LUCI
D’ARTISTA, una manifestazione ideata e pervicacemente voluta dalla
Amministrazione comunale e dal suo sindaco Vincenzo De Luca.
Questa manifestazione, che si svolge ormai da otto anni, consiste
nell’allestimento nel centro cittadino e non solo d'illuminazioni
e coreografie di luci artistiche, che sfruttando di volta in volta
temi sempre diversi, attrae la curiosità di grandi e piccini.
Gruppi turistici provenienti dalle varie zone limitrofe o anche da
altre regioni giungono durante il periodo della manifestazione con
ogni mezzo di trasporto: treni speciali, navi da crociera, navette bus
e soprattutto automobili, intasando oltre il normale il sistema viario
di accesso alla città e i parcheggi, che puntualmente risultano
affollati, in particolar modo durante i weekend.
I flussi di visitatori poi che transitano nel centro storico, cuore
della manifestazione Luci d’artista, determinano un sovraffollamento
dei vicoli e dei corsi pedonali, tale da rendere difficoltoso anche il
passeggio a piedi. Si determina allora la seconda situazione
paradossale per la città, ossia per alleggerire il livello di
saturazione turistica nei periodi suddetti, si dovrebbero
“destagionalizzare” i flussi turistici di un periodo dell’anno che per
una località che sorge sul mare sarebbero di bassa stagione.
Infine il terzo paradosso nasce dalle considerazioni di una parte dei
cittadini salernitani, i quali si sentono come “scippati” della
propria città, che nel periodo di Luci d’artista per l’affollamento
turistico risulta poco praticabile e vivibile. Le difficoltà che i
residenti devono fronteggiare sono soprattutto relative alla mobilità,
alla fruibilità dei trasporti pubblici, la pulizia delle strade e
l’affollamento dei luoghi tradizionali del passeggio serale. Eppure i
benefici che il movimento turistico dovrebbe generare per l’economia
locale, fondata prevalentemente sul commercio, la ristorazione e
l’ospitalità, nonché per l’indotto, dovrebbero ben disporre la
popolazione locale ad accettare ben volentieri questo “disagio”,
dovuto all’arrivo in città di tanti visitatori.
Onestamente non si può ancora fare un’analisi definitiva dei costi e
benefici derivanti da questo exploit turistico di una città, che forse
non è ancora perfettamente preparata a ricevere e accogliere grandi
masse di turisti, con servizi pubblici integrati e funzionali
efficientemente organizzati per non creare disservizi e disagi ai
turisti e agli stessi residenti. Ma come per tutte le novità
riguardanti un contesto socioeconomico, ritengo che solo con
l’esperienza e la pazienza di tutti gli operatori del sistema
economico si potrà migliorare la gestione di questo fenomeno, che può
generare certamente benefici per l’intera economia del territorio e
risolvere finalmente tutti questi paradossi turistici del tutto
originali.




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