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sabato 13 maggio 2017

I Poeti dell’Invettiva, un miting al Liceo Torquato Tasso di Salerno

i poeti dellinvettiva
Fonte: www.lapilli.eu
di Maria Serritiello

Il 3 aprile scorso, al Liceo Torquato Tasso di Salerno, davanti ad un nutrito uditorio di studenti e di pubblico, si è tenuto un convegno su di un tema insolito, quello dell’invettiva letteraria. Si tratta di poeti che legarono almeno parte della loro fama alla reprimenda sdegnata, sia essa politica che antistituzionale, anticlericale e amorosa. Relatori dell’incontro, i docenti Giulia Maria Barbarulo e Santolo Sica e lo storico della medicina Giuseppe Lauriello, in veste di moderatrice, la stessa preside dell’Istituto Carmela Santarcangelo. Ad iniziare è la Prof.ssa Giulia Maria Barbarulo che ha intrattenuto i presenti su tre celebri creatori di linguaggio poetico, soggettivo e realistico della Grecia arcaica e dell’apostrofe, affidandosi ai versi di Archiloco, Ipponatte e Anacreonte, aedi di larga popolarità nell’evo antico, sia per la vivacità dei loro sfoghi, sia per la crudezza di certe immagini. Il Prof.re Santolo Sica ha tratteggiato la figura del senese Cecco Angiolieri, un campione di poesia tabernaria, deciso avversario degli stilnovisti, beffardo e stravagante, imprecatore verso il padre e la sua donna, tutt’oggi popolare per il cinismo di certi truci desideri, per il linguaggio schietto e colorito delle sue strofe, ma anche per la simpatica, proclamata vocazione verso la donna, la taverna e i dadi. Lo storico della medicina, Giuseppe Lauriello, ha, invece, illustrato la foga espressiva e l’impetuosa protesta di Olindo Guerrini, pseudonimo di Lorenzo Stecchetti, poeta minore ottocentesco, anticonformista, vissuto all’ombra del grande Carducci, ma non solo per questo, infatti fu autore di rilevante successo popolare, per le sue spinte passionali e le frementi invettive. La sua opera ebbe vasta risonanza, ai suoi tempi, per gli atteggiamenti anticlericali e socialisteggianti e per la polemica contro romantici e idealisti. L’incontro ha soddisfatto tutti per la particolarità del tema, se ne auspicano altri, perché di cultura se ne sente il bisogno più di quanto si creda.

Maria Serritiello
 

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