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lunedì 29 febbraio 2016

Un Galà al Delle Arti di Salerno per i 50 anni teatrali di Claudio Tortora


Fonte:www.lapilli.eu
di Maria Serritiello
Avere 50 anni di teatro e non mostrarli, è una certezza di gioventù anche per noi che lo seguiamo da altrettanti anni. Il lui, che così bene porta l’età, è Claudio Tortora che, il giorno 24 febbraio, ha festeggiato il mezzo secolo di vita teatrale al "Delle Arti", ormai sua fortezza. Nessun timore, quindi, sbirciare il vortice degli anni trascorsi nei filmati proiettati su di un grande schermo, immagini che ce li restituiscono belli e gagliardi. Ed eccolo il baffuto e giovane Claudio, al tempo di "Domenica in" RAI 1 con Pippo Baudo, poi in "Sereno variabile", in "Fantastico" come autore e talent scout, in "Mi Raccomando" e in,"Splash". Sono anni giovanili e pure così importanti per la sua carriera, voluta fortemente fin dall’infanzia, quando presso il ristorante “La Casina Rossa” di Torre del Greco, a soli 4 anni, cantava Maruzzella, il repertorio di Sanremo e Carosone, senza sbagliare né i motivi né le parole. All'epoca però, la vita di spettacolo non era ben vista dai genitori, i quali sognavano, nel futuro del proprio figlio, un posto sicuro, dopo aver compiuto i necessari studi. Ma tant'è la passione di Claudio è stata più forte, e meno male, molte delle meravigliose manifestazioni non ci sarebbero state.
Claudio Tortora è un vero uomo di spettacolo, sa cantare, e anche bene, famose sono le sue serate all'insegna della musica anni ‘60, sa far ridere, oltre che con "La Rotonda", un trio che si è imposto nella storia del teatro comico salernitano e in quello italiano, con il personaggio di "Spalletta", il guappo di cartone dell'Agro, sa scrivere testi teatrali, ma anche per spettacoli televisivi, tra cui il Festival di Sanremo, sa elaborare pagine a contenuto sociale, storie, favole e poesie,  sa creare eventi di grande caratura, come il Premio Charlot, l'importante format della comicità italiana dal quale sono passati i più significativi comici nazionali. Da ben 12 anni è il Direttore artistico del "Delle Arti" di Salerno, spazio ricavato dall'ex seminario regionale, l'unico in Italia ad avere, al suo interno, una sala cinematografica e una per rappresentazioni teatrali, oltre che uno spazioso foyer. Qui le arti dello spettacolo ci sono tutte, non si tralascia nulla, ognuno trova il suo spazio di svago e di divertimento. Con sagacia mette su ogni anno pregevoli stagioni teatrali per un pubblico che lo segue fedelissimo.
E così nel teatro affollato fino all'inverosimile, nessuno è voluto mancare, per tributargli l'affetto e la stima per le sue doti artistiche ed umane, è apparso visibilmente commosso. In effetti Claudio è un uomo schivo, la sua è la natura della timidezza, malgrado il piglio disinvolto con il quale approccia il pubblico dal palcoscenico.
La serata ha inizio, le luci calano e lui solo, abito scuro, dinanzi al leggio, ad alta voce ci esprime i suoi pensieri, le sue passioni, cosicché racconta, parla, canta e guarda ballare i bravi ballerini di Pina Testa. Tutto il suo mondo interiore, di cose sentite, vissute sofferte o anche in allegria, passano dinanzi ai nostri occhi. Momenti magici e sentimentali, come quelli della commedia su Chaplin e sull'uomo medio, da lui scritte, ma ancor più dalla lettera che Renata Tafuri, sua moglie, legge non senza emozionarsi ed emozionarlo.
Si cambia registro, come succede spesso, repentinamente, in teatro e la manifestazione tocca punte di autentica comicità, quando a salire sul palco, in aiuto a Claudio, sono Gaetano Stella e Giuliano Avallone, ricomponendosi, sia solo per una sera, nel trio "La Rotonda". Eppure a distanza di tanti anni, il pezzo sul teatro classico, fatto da loro, fa ancora ridere e tanto! Sulle note di It's wonderful di Paolo Conte, Claudio sciorina con una serie di "Che", con voce forte e vibrante, che altro non sono che la sua vivace protesta per le storture del mondo da cui è circondato, una chiara denuncia che trova d’accordo tutti in sala.
Infine ci saluta dandoci appuntamento per altri anni ancora, da spendere per un spettacolo di contenuto, di sentimento e di esempio per le generazioni che premono. Auguri maestro! Il più bel compleanno teatrale che si potesse avere.
 
Maria Serritiello
 
 
 

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