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lunedì 28 aprile 2014

Il Musical “Roma Caput Mundi” con la regia di Gaetano Stella al Teatro delle Arti di Salerno

Fonte:www.lapilli.eu
di Maria Serritiello

E’ un bel colpo d’occhio quello che appare al Teatro delle Arti di Salerno, affollata di alunni, elementari e media, per l’ultima replica di “Roma Caput Mundi” un musical storico, il nono, della stagione Teatro Scuola 2013-2014. La rassegna annuale, sotto la direzione artistica di Gaetano Stella ed organizzativa di Elena Parmense, nasce dalla ventennale esperienza di Animazione 90, nel campo del teatro e dei laboratori per le scuole. Nei cinque anni di attività ha ospitato più di 65.000 mila studenti, provenienti da tutta la provincia e da quest’anno anche dalla regione. Un successo confermato, dovuto soprattutto alla qualità e all’originalità dell’offerta artistica, sempre attenta alle esigenze del mondo della scuola. Per la stagione appena terminata sono stati messi in scena nove spettacoli, da Ariel, principessa del mare, al Canto di Natale, da Anna Frank, alla Bisbetica domata, dallo Schiaccianoci, al Riscatto della memoria, per citarne alcuni, ma tutti variamente capaci di attrarre i giovani spettatori, catapultandoli nel mondo della  fantasia attraverso la magia del teatro. Tutti gli spettacoli sono stati portati in tournée, nei maggiori teatri della penisola, riscuotendo ovunque grande successo.

“Roma Caput Mundi”, tratto  da un ‘idea di Elena Parmense, con le musiche di Marco Greco, i testi di Marco e Massimo Greco, le coreografie Marco Sellati, i costumi di Fiorella Iaccio, le scenografie di Luciano Cappiello, con il Professional Ballet di Pina Testa  e la regia di Gaetano Stella, racconta le vicende di Roma ad iniziare dalla sua nascita, per continuare con  Giulio Cesare, Spartaco, Nerone, la crocifissione di Cristo e la fine dell'Impero, per l’era antica, senza escludere il passato più recente della città eterna. Una carrellata storica coinvolgente per la sonorità della musica ed i canti, per la leggiadria delle coreografie e soprattutto per le immagini video dinamiche, attraverso le quali gli attori interagiscono. Ad introdurre e ad accompagnare la storia, due personaggi famosi della cultura romanesca “Rosetta e Rugantino” più  di loro non si poteva scegliere. Le schermaglie amorose che approdano a baci e la genuina conoscenza della vita rendono lieve il corso della storia che si svolge alle loro spalle, mentre le azioni della grande Roma si compiono.

 “Da soli non si sta bene neanche in paradiso” dice per iniziare l’innamorato alla sua Rosetta, tenendosela stretta a sé, una battuta teatrale  che ha fatto strada ad  entrambi se nella realtà sono diventati marito e moglie. Lei è Serena Stella, figlia d’arte e lui è Alessandro Caiazza e tutt’ intorno, attori, ballerini, cantori, un corpo unico, La Compagnia delle Stelle” per dare vita al più bel musical della storia immortale. Su di un  velario di  proscenio si guardano con effetto film, i legionari, gli schieramenti, le battaglie,  le sfide, i gladiatori, il Colosseo, le Piramidi, lo spettacolare  incendio di Roma, ma anche le più belle immagini dei più grandi artisti italiani, vanto non solo  di Roma ma dell’Italia tutta. Dietro, in trasparenza, gli attori: Annarita Vitolo (La lupa), Tommaso Fichele (Faustolo e Spartaco), Francesco Criscuolo (Romolo e Bruto), Carmine De Luca (Remo e Nerone), Nicola Pezzone( Cesare), Roberta Andreozzi (Cleopatra e Varinia), Manuel Mascolo (Gladiatore e Fariseo), Antonio Guido (Pilato) portano a compimento, con grande maestria, il destino della Roma Imperiale. Il velario viene arrotolato, un chiaro segno che quella Roma non c’è più, ma è pur sempre la città eterna con altra vita, altri personaggi ed altra storia. Ora ad essere animato è il fondale, su di esso scorrono immagini di incomparabile bellezza, resti di un passato splendore ma così unito, così amalgamato alla vita attuale da non rilevare nessuna frattura. Anche Rosetta e Rugantino, non più in disparte, entrano nel gioco della rappresentazione, trait d’union del prima ed il dopo della storia. Roma vetusta e giovane parimenti, è città aperta a tutte le nuove espressioni artistiche, che qui s’incontrano e senza distinzione, nulla di strano, allora se i giovani attori, contro la pena di morte, moratoria richiesta dall’ONU il 18 dicembre del 2007, si esibiscono  con un flash mob su di un antico canto goliardico di taverna: “La società dei Magnaccioni” ma anche con un canto a cappella, che scuote le coscienze e mette i brividi, per quanta energia viene trasfusa nell’esibizione. Ancora una volta da Roma si eleva  un forte messaggio, che tutti i popoli abbiano la vita e non la morte per punizione di delitti commessi. Caput mundi per sempre, Roma!

 Quando cala il sipario si comprende bene perché questo spettacolo è maggiormente rivolto alle giovani scolaresche, gli ingredienti culturali e pedagogici, per essere apprezzato, ci sono tutti. Ottimo lo spettacolo, bravi tutti i giovani attori, 15 di numero, meritato il prolungato applauso del pubblico e bravi entrambi per l’intuizione, la bella coppia del teatro: Gaetano Stella ed Elena Parmense. L’abbraccio tenero che Gaetano riserva ad  ognuno degli artisti, sul palcoscenico a fine spettacolo, come un buon padre che ringrazia i figli, è la dimostrazione di quanto sia importante il teatro nella formazione dei giovani,  sia a farlo che ad essere spettatore.


Maria Serritiello
www.lapilli.eu


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