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giovedì 20 luglio 2017

Poesia e Pittura di Alessandra Bertelli ed Elena Ostrica







di Maria Serritiello

Alessandra Bertelli ed Elena Ostrica, due artiste, un connubio emozionante per le poesie dell'una,Alessandra e i dipinti dell'altra , Elena, il tutto raccolto in un libro di 50 pagine, ma che a sfogliarlo si presenta come uno scrigno di preziosi. Una raccolta , la loro, che superando l'individualità propria, sfocia in un perfetto progetto e dove il tratto accompagna la parola. Ad iniziare è la poesia di Alessandra Bertelli con "Inno alla vita" di non facile lettura ma viene accompagnata dall'acrilico su tela 70/50 che da' slancio e colore a sagome in ascesa .E l'inno alla vita si presenta come meglio non si può, ma anche le altre poesie sono avvolte dai colori , ad esempio il forte del rosso, dell'arancione, del blu più chiaro , di quello più scuro che caratterizzano "Le muse vagabonde. Si sfogliano le pagine, edite da "Largo libro" su progetto grafico del "Mito" e si ritrovano 14 poesie di estrema e limpida scrittura con altrettanti 14 pannelli tracciati di colori che rendono , a chi legge, un messaggio di chiarezza, evidenza,lucentezza e splendore della forma, per dirla come i medievali."Un dialogo espressivo" come  cita Alessandra Borrelli, nell'introduzione" non solo empatico, ma caratterizzato   da profonde analogie emotive". E quando il dipingere di Elena diventa anche poesia con i versi "Il Ritorno"  con l'acquerello   che l'accompagna, si ha la sensazione che la pittura e la scrittura si appartengano più di quanto si pensi. Dice Anna Ciufo,poetessa e pittrice di parimenti bravura, della pittura di Elena Ostrica che è caratterizzata da uno stile simbolico, riconoscibile per la solarità che sprigiona con disegni netti, essenziali ed il messaggio che sempre custodisce qualcosa che ricorda la vita. La copertina del libro "Memorie" è un altro bell'esempio di pittura dell'artista , l' albero nudo su cui si appoggia il sole della vita vissuta , con il volo di una colomba a raccordare il passato, le memorie appunto, con il viso fanciullo che guarda sì , ciò che è stato, ma si proietta fiducioso nel futuro.

Maria Serritiello


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