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venerdì 14 ottobre 2016

Al Teatro Genovesi di Salerno "Uccelli, uccellacci e uccellini senza Pasolini, senza Totò e senza neppure Aristofane"

                                                      (foto Maria Serritiello)

Fonte:www.lapilli.eu
di Maria Serritiello

La rivisitazione libera, molto libera, dell'opera di Aristofane presentata dalla Compagnia teatrale "Ernesto & C”, per due sere di seguito, precisamente sabato 8 e domenica 9 ottobre, al teatro Genovesi di Salerno, ha molto divertito per aver rimaneggiato simpaticamente il testo del drammaturgo greco. Il regista Roberto Lombardi, che è anche l’autore di questa guittata scherzosa, ha preso spunto dall’opera di Aristofane, per una serie di divagazioni, tra il serio ed il faceto, su un possibile mondo ideale da costruire ex novo, in uno spazio libero dagli influssi divini e dalla cattiveria degli uomini, estensione molto spesso abitata dagli uccelli, nei loro momenti di libertà, quasi dimenticando il rapporto che gli stessi, in quanto esseri biologici, devono condividere con la madrepatria terra. Così, ogni occasione diventa un’opportunità per avviare l’operazione della dimenticanza, ora citando ritornelli musicali, metafore poetiche ed ora rimandi letterari e spunti di vita contemporanea, tutti legati al mondo che gli uccelli condividono con gli uomini. Tra lazzi, allusioni, gag, coralità fantasiose ed ancora, cambi continui di abiti e trasformazioni, sempre vivaci nei colori e nelle fantasie, gli interpreti sono stati chiamati a trasformismi ed a variazioni psicologiche, che per non esserci un canovaccio ben preciso, li ha visti impegnati, per poco più di un’ora, in uno sforzo recitativo non comune. Decisamente coraggiosa, perciò, la rappresentazione del pezzo, dove un filo sottilissimo ha fatto da spartiacque tra il tragico e il comico, mantenendo sul chi vive l’ignaro spettatore, che spesso deve essersi chiesto dove andasse a parare la pièce. Una scelta fantasiosa, quella del regista, al limite del laboratorio teatrale, dove la ricerca della parola e del gioco con essa, per creare situazioni paradossali, ha ricordato molto da vicino gli sproloqui comici di Alessandro Bergonzoni. Un’operazione ben riuscita che ha mantenuto vivida e sempre presente la difficoltà interpretativa dell'opera di Aristofane, nella quale si sono volute ricercare tante interpretazioni senza essere d’accordo su di una Pensare a dimenticanza farebbe un torto ad Aristofane, è più naturale pensare ad una filosofia di vita, molto verosimilmente della maturità. Bravi tutti gli interpreti: Angela Abate, Rita Basso, Anna Dalfino, Marisa Lambiase, Giulia Marchetti, Alfredo Marino, Catello Parmentola, Nicola Provenza, Dario Drago, ma bravo il Regista Roberto Lombardi che ha osato assemblare il tutto, mantenendo la problematicità di fondo. La scena disadorna, aria di occasionale incontro, con solo gruppi di sedie sovrapposte distribuiti sul palco, è di Ernesto &C, mentre il trucco e la direzione di scena è di Valeria Di Lorenzo.
 
Maria Serritiello
 
 
 

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