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lunedì 17 ottobre 2016

A proposito del film "La verità sta in cielo"

 
 
Il 6 ottobre è uscito in tutte le sale il film di Roberto Faenza "La verità sta in cielo" sul caso della sparizione di Emanuela Orlandi. Essendo il rapimento di Emanuela  avvenuto tanto tempo fa è bene ricordarne i fatti che è poi la trama del film
 
Il 22 giugno 1983 Emanuela Orlandi, quindicenne cittadina vaticana, figlia di un messo pontificio, sparisce nel nulla dal centro di Roma, dando inizio a uno dei più clamorosi casi irrisolti mai accaduti in Italia e conosciuto anche all’estero. Sollecitata dallo scandalo “Mafia capitale” che attanaglia Roma ai giorni nostri, una rete televisiva inglese decide di inviare a Roma una giornalista di origine italiana (Maya Sansa) per raccontare dove tutto ebbe inizio e con l’aiuto di un’altra giornalista (Valentina Lodovini), inviata di un noto programma televisivo italiano, che ha scoperto una nuova pista, entra in scena un personaggio inquietante: Sabrina Minardi (Greta Scarano). E’ l’amante di Enrico De Pedis (Riccardo Scamarcio), meglio conosciuto come Renatino, il boss che ha saputo gestire meglio di ogni altro il malaffare della capitale, che, nonostante il suo passato, verrà sepolto nella Basilica di S. Apollinare, nel cuore di Roma, proprio accanto alla scuola di musica frequentata da Emanuela. La Minardi si decide a raccontare quanto afferma di sapere sul sequestro della ragazza, tra il percorso delle indagini, ipotesi, poteri forti e marci, depistaggi e omertà che si aggrovigliano.
E’ la verità? Quale intreccio indicibile si cela dietro i delitti rimasti impuniti nell’arco di trent’anni?
Il titolo del film è stato ispirato dalla frase pronunciata dal pontefice papa Francesco in una recente udienza con il fratello di Emanuela, Pietro: «Lei è in cielo»
 
Naturalmente nel film ci sono alcune finzioni per raccordare i fatti con il linguaggio del cinema , senza svisarne i contenuti.
 
L'operazione è stata onesta come lo sono i passaggi televisivi in" Chi l'ha visto" e quello in "Domenica in "di quest'anno condotta da Pippo Baudo.
 
Fabrizio PeronaciFabrizio Peronaci,, laureato in Scienze Politiche, appassionato di letteratura noir, Pasolini e poeti ermetici, lavora al Corriere della Sera dal 1992. Ha pubblicato con Pietro Orlandi il libro “Mia sorella Emanuela”. Nato lo stesso giorno di Fabrizio De Andrè, si occupa di cronaca nera e problematiche cittadine. Della sua città ama in particolare le banchine del     Tevere e la varia umanità agli angoli delle strade .
 
Su FB  oggi ha scritto, trovandosi in disaccordo con il film e il passaggio televisivo da Pippo Baudo che qui sotto riporto
 
Il caso di Emanuela Orlandi a "Domenica In"
La visibilità a tutti i costi non porta alla verità
Ma si', lo dico. Con tutto l'affetto sincero per Pietro, dal quale mi hanno diviso le ultime scelte (avallare l'ipotesi che fossero della sorella i gemiti del nastro fatto sentire in TV, sorvolare sulla voce di Marco Accetti sul lato B), non riesco ad applaudire la performance a Domenica In.
Scoprire che, su una vicenda complessa dalle numerosissime implicazioni storiche e giudiziarie, adesso il compito di fare domande venga attribuito a un pur bravissimo conduttore del sabato sera mi ha messo tristezza.
Non per Baudo, che è stato elegante e rispettoso, per quanto incapace di replicare alle molte inesattezze dette e ad alcune affermazioni totalmente infondate. Ma per il pubblico, indotto a credere che quella roba lì fosse fiction, infatti è di un film che si parlava, e che i fatti c'entravano poco, e infatti mica era un giornalista a fare le interviste.
Attenzione. L'esasperata ricerca della visibilità (il "purché se ne parli", per intenderci) può diventare a mio avviso una trappola, sottilmente ordita dallo stesso sistema al quale si chiede verità e trasparenza. Punta a banalizzare le questioni, a depurarle degli aspetti politicamente più gravi e in definitiva a costruire una verità alternativa, fittizia, non scomoda, falsa, con il beneplacito di chi esige giustizia. Fantastico, no?
Dispiace. Molto. Per le vittime che erano invece reali, quando furono sottratte alle loro famiglie. Per un Paese che, dando giustizia a Emanuela e Mirella, avrebbe potuto mettersi finalmente alle spalle le ombre del suo passato, il tempo della trame e della cattiva politica. Per il conformismo dilagante che, anche attorno a storie tristi e terribili, induce tanto persone a divagare verso l'intrattenimento piuttosto che esigere parole di verità da una informazione libera, coraggiosa e competente
 
Ho conosciuto Pietro Orlandi e Fabrizio Peronaci, a Salerno , la mia città, quando fu presentato il libro "Mia sorella Emanuela " e seguo il caso con passione ed affetto verso la famiglia Orlandi, per cui ho così risposto alle parole di Fabrizio 
 
"Fabrizio ho stima della tua ricerca di verità condotta fino ad oggi ma comprendo Pietro, per la miseria sono 40 anni che aspetta di sapere che fine ha fatto sua sorella...Il film l'ho visto e l'ho trovato rigoroso, tutte le notizie sono state raccolte in successione. Nessuno che segue il caso , da tanto, ha creduto nella giornalista che fa indagine, il linguaggio cinematografico è ben comprensibile, per cui nessuna verità distorta. Fabrizio la tua voglia di verità è quella di tutti noi ma la rabbia che prende nel vedere il film è innegabile, scuote dal torpore e dall'assuefazione del "va bene è andata così". Il film l'ho trovato onesto, come lo è stato il tuo libro e la tua ricerca, sono due linguaggi diversi, puntati, però, in una sola direzione: la verità. Ora abbiamo la parola scritta e la visione dei fatti, due maglio che uno. 'M' innervosisce che s'insabbi così spudoratamente la verità, questo potere che si prende il lusso di far sparire due fanciulle impunemente, è una cosa inaudita, insopportabile.E sai che ti dico, Fabrizio, che insabbiare per trent'anni è la prova della colpevolezza, non serve a nulla non mettere il nome alla parola fine, il nome c'è già ed è ancora peggio, perchè s'immaginano le più bieche illazioni. la chiesa dice "Io sono la via, la verità e la luce" Ecco dovrebbe ricordarsene..."
 
 
 

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