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mercoledì 1 giugno 2016

Anteprima Premio Charlot alla stazione marittima di Zaha Adid a Salerno









Fonte:www.lapilli.eu
di Maria Serritiello

Anteprima migliore, il Premio Charlot, 28°edizione, la sera del 27 maggio, non la poteva avere, se a fare da sfondo è la stazione marittima di Zaha Adid, quel gioiello mondiale di architettura, che la città di Salerno possiede dal 25 aprile scorso, ufficialmente. A coronare di per sé l’evento, l’esibizione pianistica del napoletano Alberto Pizzo, un talento internazionale della tastiera che, già nel 2008, ospite del Premio, aveva fatto parlare di sé per la bravura tecnica e la creatività esecutiva.
Il giovane napoletano, classe 1980, ha iniziato a studiare pianoforte da giovane, diplomandosi nel 2004 al Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli.  Nel 2014 Alberto Pizzo si è esibito insieme a Luis Bacalov e Stefano Bollani, nel concerto 3 Piano Generations ed è diventato un Official Yamaha Artist, entrando nel circuito di artisti del marchio Yamaha. A Salerno, nel pomeriggio, presso la libreria Feltrinelli, ha presentato il suo ultimo progetto “Memories”, registrato con la London Symphony Orchestra, diretta da Luis Bacalov e la sera ha deliziato i numerosi spettatori accorsi, con il suo concerto. L’apertura con “Caruso”, la canzone più bella del scolo passato, dell’immenso Lucio Dalla, per proseguire, poi, con la musica da Oscar di Ennio Morricone e ritornare ai classici di sempre, contaminati da un indimenticato Pino Daniele, hanno trasportato tutti, in una dimensione spirituale ed estetica inimmaginabile. Ancora una volta Claudio Tortora, patron del Premio Charlot, prestigiosa ed unica competizione in Italia della comicità, coadiuvato dalla direzione artistica di Gianluca Tortora, suo figlio, ha fatto centro, come ogni volta nel creare eventi e scoprire talenti. Non ci resta che attendere la metà di luglio, per tuffarci nel pieno della kermesse, all’Arena del Mare.
Saranno stati gli effetti cromatici sapientemente dosati nel fasciare le morbide linee della struttura, o il clima dolce e invitante della serata, oppure il fervore creativo, che si sprigiona dal cantiere del Crescent di Bofil, altra pregevolezza dell’ archistar internazionale, là vicino, o lo sguardo centenario del superbo Arechi, e ancor di più la musica sanguigna, delicata, evocativa e solida di Alberto Pizzo, ma  è certo che l'aggettivo più adatto a  commentare la serata –evento è: meraviglioso, come è stupefacente Salerno, lambita dal mare, mai visto così da vicino e starvici in mezzo, mentre le onde morbide di Zaha ci alleggeriscono i passi. Fortunata la città dal “lunato golfo” e fortunati i salernitani a godere di sì tanta bellezza.
 
Maria Serritiello
 
 
 
 
 
 
 
 

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